Città
del Vaticano, 4 novembre 2013 (VIS). Alle 12:00 di ieri, domenica, il
Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo
Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in
Piazza San Pietro. Papa Francesco ha dedicato la sua meditazione
domenicale al Vangelo di San Luca che narra la conversione di
Zaccheo. "Non c’è professione o condizione sociale, non c’è
peccato o crimine di alcun genere che possa cancellare dalla memoria
e dal cuore di Dio uno solo dei suoi figli. 'Dio ricorda', sempre,
non dimentica nessuno di quelli che ha creato; Lui è Padre, sempre
in attesa vigile e amorevole di veder rinascere nel cuore del figlio
il desiderio del ritorno a casa. E quando riconosce quel desiderio,
anche semplicemente accennato, e tante volte quasi incosciente,
subito gli è accanto, e con il suo perdono gli rende più lieve il
cammino della conversione e del ritorno".
"Se
tu hai un peso sulla tua coscienza - ha detto il Papa - se tu hai
vergogna di tante cose che hai commesso, fermati un po’, non
spaventarti. Pensa che qualcuno ti aspetta perché mai ha smesso di
ricordarti; e questo qualcuno è tuo Padre, è Dio che ti aspetta!
Arrampicati, come ha fatto Zaccheo - ha esortato il Papa - sali
sull’albero della voglia di essere perdonato; io ti assicuro che
non sarai deluso. Gesù è misericordioso e mai si stanca di
perdonare! Ricordatelo bene, così è Gesù. (...) Nel profondo del
cuore, ascoltiamo la sua voce che ci dice: 'Oggi devo fermarmi a casa
tua', cioè nel tuo cuore, nella tua vita. E accogliamolo con gioia:
Lui può cambiarci, può trasformare il nostro cuore di pietra in
cuore di carne, può liberarci dall’egoismo e fare della nostra
vita un dono d’amore".
Nessun commento:
Posta un commento