Città
del Vaticano, 18 ottobre 2013
(VIS). Il Comitato internazionale misto ebraico-cattolico (ILC),
forum ufficiale del dialogo permanente della Commissione della Santa
Sede per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo e il Comitato Ebraico
Internazionale per le consultazioni interreligiose (IJCIC) hanno
tenuto a Madrid (Spagna), dal 13 al 16 ottobre, la loro XXII
riunione. Presieduta dalla Signora Betty Ehrenberg, Presidente
dell'IJCIC e dal Cardinale Kurt Koch, Presidente della Commissione
della Santa Sede per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo, la riunione
ha avuto per tema: "Sfide per la Religione nella società
contemporanea". Al termine è stata pubblicata una dichiarazione
congiunta che tocca diversi punti.
1.
Eredità condivisa. Ebrei e cristiani condividono l'eredità della
testimonianza biblica del rapporto di Dio con la famiglia umana nella
storia. Le Scritture testimoniano che i singoli e i popoli sono
chiamati, istruiti, guidati e protetti dalla Divina Provvidenza. Alla
luce della storia sacra, i cattolici ed ebrei partecipanti alla
riunione hanno inteso rispondere alle nuove opportunità e difficoltà
che il credo e la pratica religiosa devono affrontare nel mondo
odierno.
2.
Libertà religiosa. Incoraggiati nel nostro lavoro dalla
sollecitudine di Papa Francesco per il benessere universale,
particolarmente dei poveri e degli oppressi, condividiamo il
principio che la dignità di ogni individuo è data da Dio. Ciò
esige che ogni persona goda di piena libertà di coscienza e libertà
di espressione religiosa, individualmente ed istituzionalmente, in
privato e in pubblico. Deploriamo l'abuso della religione e l'uso
della religione a fini politici. Ebrei e cattolici condannano la
persecuzione su base religiosa.
3.
Persecuzione dei cristiani. L'ILC raccomanda alla Commissione
Vaticana per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo e l'IJCIC di
impegnarsi a contrastare le persecuzioni di minoranze cristiane nel
mondo; di richiamare l'attenzione su questi problemi ed adoperarsi
per garantire la piena cittadinanza a tutti i cittadini a prescindere
dall'identità religiosa ed etnica in Medio Oriente e nel mondo.
Inoltre incoraggiamo gli sforzi per promuovere il benessere delle
minoranze cristiane ed ebraiche in tutto il Medio Oriente.
4.
L'insorgere dell'antisemitismo. Papa Francesco ha ripetuto più
volte: "un cristiano non può essere antisemita".
Incoraggiamo tutti i responsabili religiosi a continuare a denunciare
questo peccato. La celebrazione del 50° anniversario della 'Nostra
Aetate' nel 2015 sarà occasione privilegiata per riaffermare la
condanna dell'antisemitismo. Chiediamo con forza che gli insegnamenti
antisemiti siano eliminati dalla predicazione e dai libri di testo
ovunque nel mondo. Similmente, ogni espressione di sentimento
anticristiano è ugualmente inaccettabile".
5.
Educazione. Raccomandiamo che tutti i seminari ebraici e cattolici
includano insegnamenti sulla 'Nostra Aetate' e sui documenti
successivi della Santa Sede includendo la Dichiarazione del Concilio
nei loro piani di studio. Desideriamo che le nuove generazioni di
leader ebrei e cattolici sappiano quanto profondamente la 'Nostra
Aetate' ha cambiato i rapporti fra ebrei e cattolici.
Di
fronte a queste sfide cattolici ed ebrei rinnoviamo il nostro impegno
ad educare le rispettive comunità nella conoscenza e nel rispetto
reciproco.
Nessun commento:
Posta un commento