Città
del Vaticano, 30 ottobre 2013
(VIS). La "comunione dei santi", "una realtà molto
bella della nostra fede", come l'ha definita Papa Francesco, è
stato il tema della catechesi per l'Udienza Generale del Mercoledì,
tenutasi in Piazza San Pietro, con la partecipazione di 80.000
persone.
Con
l'espressione comunione dei santi si intendono due realtà: la
comunione alle cose sante e la comunione tra le persone sante. Il
Papa si è soffermato sul secondo significato: la comunione tra le
persone sante che è "una verità tra le più consolanti della
nostra fede, poiché ci ricorda che non siamo soli ma esiste una
comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo. Una
comunione che nasce dalla fede; infatti, il termine 'santi' si
riferisce a coloro che credono nel Signore Gesù e sono incorporati a
Lui nella Chiesa mediante il Battesimo".
La
relazione tra Gesù e il Padre è la “'matrice' del legame tra noi
cristiani: se siamo intimamente inseriti in questa 'matrice', in
questa fornace ardente di amore, allora possiamo diventare veramente
un cuore solo e un’anima sola tra di noi, perché l’amore di Dio
brucia i nostri egoismi, i nostri pregiudizi, le nostre divisioni
interiori ed esterne. L'amore di Dio brucia anche i nostri peccati.
Se c’è questo radicamento nella sorgente dell’Amore, che è Dio,
allora si verifica anche il movimento reciproco: dai fratelli a Dio;
l’esperienza della comunione fraterna mi conduce alla comunione con
Dio".
Passando
al secondo significato della comunione dei santi il Papa ha detto:
"La nostra fede ha bisogno del sostegno degli altri,
specialmente nei momenti difficili. Se noi siamo uniti la fede
diventa forte. (...) Chi di noi tutti non ha sperimentato
insicurezze, smarrimenti e perfino dubbi nel cammino della fede?
Tutti abbiamo sperimentato questo, anch'io: fa parte del cammino
della fede, fa parte della nostra vita. Tutto ciò - ha spiegato il
Pontefice - non deve stupirci, perché siamo esseri umani, segnati da
fragilità e limiti. (...) Tuttavia, in questi momenti difficoltosi è
necessario confidare nell’aiuto di Dio, mediante la preghiera
filiale, e, al tempo stesso, è importante trovare il coraggio e
l’umiltà di aprirsi agli altri, per chiedere aiuto, per chiedere
di darci una mano. (...) In questa comunione - comunione vuol dire
comune-unione - siamo una grande famiglia, dove tutti i componenti si
aiutano e si sostengono fra loro".
Il
terzo aspetto della comunione dei santi è che essa "va al di là
della vita terrena, va oltre la morte e dura per sempre. Questa
unione fra noi, va al di là e continua nell'altra vita; è una
unione spirituale che nasce dal Battesimo e non viene spezzata dalla
morte, ma, grazie a Cristo risorto, è destinata a trovare la sua
pienezza nella vita eterna. C’è un legame profondo e indissolubile
tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo - fra noi - e
coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare
nell’eternità. Tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime
del Purgatorio e tutti i beati che sono già in Paradiso formano una
sola grande Famiglia. Questa comunione tra terra e cielo si realizza
specialmente nella preghiera di intercessione. (...) È
una realtà nostra, di tutti, che ci fa fratelli, che ci accompagna
nel cammino della vita e ci fa trovare un'altra volta lassù in
cielo. Andiamo per questo cammino con fiducia, con gioia".
Nessun commento:
Posta un commento