Città
del Vaticano, 10 gennaio 2013
(VIS). Il Santo Padre:
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Ha nominato il Vescovo Oscar Cantù, Vescovo di Las Cruces
(superficie: 115.166; popolazione: 532.000; cattolici: 140.200;
sacerdoti: 81; religiosi: 82; diaconi permanenti: 38), Stati Uniti
d'America. Finora Vescovo Ausiliare di San Antonio (Stati Uniti
d'America), succede al Vescovo Ricardo Ramírez, C.S.B., del quale il
Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della
medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
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Ha nominato il Sacerdote Brendan Leahy, Vescovo di Limerick
(superficie: 2.100; popolazione: 178.800; cattolici: 171.500;
sacerdoti: 167; religiosi: 411), Irlanda. Il Vescovo eletto è nato a
Dublino nel 1960 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1992 al
2006 è stato Professore all'Istituto "Mater Dei" di
Dublino e dal 1992 al 1999 al Seminario diocesano di "Holy Cross
College; dal 1999 al 2004 è stato Vicario Parrocchiale nella
parrocchia di Lusk a Dublino. Dal 2006 è Professore di Teologia
sistematica nel Seminario nazionale di St. Patrick's College a
Maynooth. È Presidente della Commissione Diocesana per l'Ecumenismo
dell'Arcidiocesi di Dublino e Segretario della Commissione Ecumenica
della Conferenza Episcopale Irlandese. Dal 2006 è membro
corrispondente della Pontificia Accademia di Teologia.
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Ha nominato il Padre Marwan Tabet, M.L., Vescovo dell'Eparchia di
Saint-Maron de Montréal dei Maroniti (cattolici: 85.000; sacerdoti:
20; religiosi: 15; diaconi permanenti: 2), Canada. Il Vescovo eletto
è nato a Bharndoun (Libano) nel 1961, è entrato nella Congregazione
dei Missionari Libanesi nel 1980 ed ha ricevuto l'ordinazione
sacerdotale nel 1986. Dal 1986 al 1988 è stato catechista e
direttore aggiunto del ciclo secondario al "Collège des
Apôtres" di Jounieh. Dal 1991 al 1993 è stato vice parroco
nella chiesa maronita di "Toussaints" di Dallas (Stati
uniti d'America); dal 1993 al 1994 è stato parroco fondatore della
chiesa maronita "Notre-Dame du Liban" di Dallas; dal 1993
al 1994 è stato vice parroco nella missione della Congregazione dei
Missionari Libanesi a Johannesburg; dal 2003 al 2011 è stato
responsabile del Segretariato Generale per le Scuole Cattoliche e dal
2002 segretario regionale dell'Ufficio internazionale per
l'insegnamento in Medio Oriente. Nel 2012 è stato coordinatore della
preparazione della visita del Santo Padre in Libano. Dal 2001 al 2005
ha insegnato teologia pastorale all’Università “Saint-Esprit”
di Kaslik e dal 2007 insegna filosofia e scienze umane nel ciclo di
Licenza; dal 2008 è professore all’Istituto di Scienze Religiose
dell’Università “Saint Joseph” di Beirut e dal 2002 professore
di teologia pastorale al Seminario Maggiore Maronita di Ghazir.
Finora Consigliere Generale della Congregazione dei Missionari
Libanesi e incaricato dell'Ufficio dell'Immigrazione e Sviluppo del
Patriarcato Maronita, succede al Vescovo Joseph Khoury, del quale il
Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della
medesima Eparchia, presentata in conformità al canone 210, paragrafo
1, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.
Dalle
Chiese Orientali
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Il Sinodo della Chiesa Arcivescovile Maggiore Siro-Malabarese riunito
a Mount Saint Thomas (Kerala – India), avendo ricevuto il Previo
Assenso Pontificio, ha canonicamente eletto il Sacerdote George
Madathikandathil, Parroco di St. Mary’s Church, Arakuzha,
all’ufficio di Vescovo Eparchiale di Kothamangalam dei
Siro-Malabaresi (superficie: 1.840; popolazione: 787.100; cattolici:
230.760; sacerdoti: 282; religiosi: 2.494), India. Il Vescovo eletto
è nato nel 1956 a Purapuzha (India), ha ricevuto l’ordinazione
sacerdotale nel 1980 ed ha svolto il servizio pastorale nelle
parrocchie della cattedrale di Arakuzha, di Pyngottoor e di Njarakad.
Dal 1990 al 2010 ha insegnato diritto canonico al Pontificio
Seminario St. Thomas di Vadavathoor, dove ha svolto anche l’incarico
di Vice-Rettore e Rettore. È
stato, infine, parroco di St. Mary’s Church, Arakuzha. Succede al
Vescovo George Punnakottil, la cui rinuncia al governo pastorale
della medesima Eparchia era stata accettata dal Sinodo in conformità
al Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, canone 210, paragrafo 1.
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