Città
del Vaticano, 23 novembre 2012 (VIS).-Il prossimo lunedì, 26
novembre, sarà inaugurato a Vienna il “Centro Internazionale per
il Dialogo Interreligioso e Interculturale Re Abdullah Bin Abdulaziz”
(KAICIID)che – come dice il nome stesso – risale all’iniziativa
del Re d’Arabia e ha tre “Stati Fondatori”: il Regno
dell’Arabia Saudita, la Repubblica dell’Austria e il Regno di
Spagna. La Santa Sede, da parte sua, ha accolto l’invito di aderire
nella qualità di “Osservatore Fondatore”, e una sua qualificata
delegazione sarà presente alla cerimonia di inaugurazione.
Con
l'occasione, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre
Federico Lombardi, S.I., ha specificato quanto segue:
“Il
Centro che sarà inaugurato lunedì a Vienna è una nuova istituzione
finalizzata a favorire il dialogo fra le religioni e le culture. Tale
finalità è sempre da vedere con favore nell’ottica della
comprensione e della convivenza pacifica fra i popoli, che è
un’urgenza fondamentale per l’umanità di oggi e di domani. Di
questa finalità, il Re d’Arabia Abdullah Bin Abdulaziz aveva
parlato al Santo Padre nel corso dell’incontro che ebbe luogo –
come si ricorderà - il 6 novembre 2007 in Vaticano”.
“E’
importante osservare che il nuovo Centro non si qualifica come una
istituzione propria del Regno dell’Arabia Saudita, ma come
Organizzazione internazionale indipendente, riconosciuta dalle
Nazioni Unite, e costituita da tre Stati Fondatori, due dei quali con
antiche tradizioni cristiane. Si tratta quindi di un’opportunità e
di uno spazio di dialogo, di cui è giusto trarre vantaggio e in cui
è bene essere presenti per mettere ulteriormente a frutto
l’esperienza e l’autorevolezza della Santa Sede nel campo del
dialogo interreligioso. Lo status di Osservatore Fondatore è il più
adatto a garantire tale presenza, rispettando la natura propria della
Santa Sede e consentendole di esprimere le proprie aspettative”.
“La
Chiesa Cattolica è presente tra le diverse religioni e comunità
religiose del Board of Directors, che si qualifica come il motore
delle iniziative del Centro, e a rappresentarla sarà fin dall’inizio
P. Miguel Ayuso Guixot, Segretario del Pontificio Consiglio per il
Dialogo Interreligioso. Ciò costituisce un’occasione importante
per presentare in una sede di alto livello culturale e internazionale
la visione della Chiesa sul dialogo, sulla persona umana e la sua
vocazione, sull’etica e sulla religione, sui rapporti sociali,
sulla giustizia e la pace. Certamente, ciò già avveniva e avviene
in molte sedi e in molte diverse occasioni, ma la varietà e il
pluralismo del mondo di oggi richiedono di moltiplicare le direzioni
e le occasioni in cui sviluppare il ruolo attivo e propositivo della
Chiesa ogni volta che ciò si manifesta possibile”.
“Naturalmente,
la Santa Sede, in quanto Osservatore Fondatore, non mancherà di
mettere in luce le proprie preoccupazioni per il rispetto effettivo
dei diritti fondamentali dei cristiani che vivono in Paesi a
maggioranza musulmana, al fine di promuovere la libertà religiosa
nelle sue diverse espressioni. Il nuovo Centro di Vienna offrirà in
tal modo uno spazio idoneo affinché tali istanze trovino modo di
essere manifestate ed ascoltate, e i problemi che affioreranno
trovino le opportune soluzioni”.
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