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lunedì 21 maggio 2012

PERCHÈ VI SIA VERA GIUSTIZIA È NECESSARIA GRATUITÀ E SOLIDARIETÀ

Città del Vaticano, 19 maggio 2012 (VIS). "La solidarietà è anzitutto sentirsi tutti responsabili di tutti, quindi non può essere delegata solo allo Stato. Mentre ieri si poteva ritenere che prima bisognasse perseguire la giustizia e che la gratuità intervenisse dopo come un complemento, oggi bisogna dire che senza la gratuità non si riesce a realizzare nemmeno la giustizia. La gratuità non si acquista sul mercato, né si può prescriverla per legge. E, tuttavia, sia l’economia, sia la politica hanno bisogno della gratuità, di persone capaci di dono reciproco". Benedetto XVI ha indirizzato queste parole, della Enciclica "Caritas in veritate", agli oltre 8.000 membri delle tre associazioni cattoliche che ha ricevuto questa mattina nell'Aula Paolo VI.

Le associazioni presenti all'udienza di oggi erano la FOCSIV, Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario, della quale fanno parte 65 organizzazioni italiane; il Movimento Cristiano di Impegno Culturale, che opera nel mondo della cultura in Italia, collaborando con la missione evangelizzatrice della Chiesa; e il Movimento Cristiano Lavoratori, di carattere sociale, di solidarietà e volontariato, che promuove i principi cristiani nella vita, nella cultura e nella legislazione.

"Cultura, volontariato e lavoro costituiscono un trinomio indissolubile dell’impegno quotidiano del laicato cattolico - ha detto il Papa - Il fedele laico si mette propriamente in gioco quando tocca uno o più di questi ambiti e, nel servizio culturale, nell’azione solidale con chi è nel bisogno e nel lavoro, si sforza di promuovere la dignità umana. Questi tre ambiti sono legati da un comune denominatore: il dono di sé. (...) La vostra azione deve essere animata dalla carità; ciò significa imparare a vedere con gli occhi di Cristo e dare all’altro ben più delle cose necessarie esternamente, donargli lo sguardo, il gesto d’amore di cui ha bisogno. Questo nasce dall’amore che proviene da Dio, il quale ci ha amati per primo, nasce dall’intimo incontro con Lui".

Benedetto XVI ha assicurato che l'azione dei volontari cattolici testimonia e valorizza "la logica del dono (...): donare il proprio tempo, le proprie abilità e competenze, la propria  istruzione, la propria professionalità; in una parola, donare attenzione all'altro, senza aspettare contraccambio in questo mondo. Così facendo non solo si fa il bene dell'altro, ma si scopre la felicità profonda, secondo la logica di Cristo, che ha donato tutto se stesso".

Questo amore gratuito si sperimenta per la prima volta in famiglia; e quando ciò non accade, essa entra in crisi. "Quanto viene vissuto in famiglia, il donarsi senza riserve per il bene dell’altro è un momento educativo fondamentale per imparare a vivere da cristiani anche il rapporto con la cultura, il volontariato e il lavoro. (...) La sola giustizia non è infatti sufficiente. Perché vi sia vera giustizia è necessario quel 'di più' che solo la gratuità e la solidarietà possono dare".

Infine il Santo Padre ha invitato i volontari: "a proseguire con costanza nell'impegno in favore dei fratelli. Di questo impegno fa parte anche il compito di evidenziare le ingiustizie e di testimoniare i valori su cui si fonda la dignità della persona, promuovendo le forme di solidarietà che favoriscono il bene comune".

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