CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2011 (VIS). Dal 18 al 19 maggio, si è tenuto a Roma un secondo Colloquio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e del Reale Istituto per gli Studi Interreligiosi (Amman, Giordania), presieduto dal Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e dal Professor Kamel Abu Jaber, Direttore del Reale Istituto per gli Studi Interreligiosi.
Tema del colloquio è stato: “Valori umani e religiosi condivisi da cristiani e musulmani per una educazione comune”.
Un Comunicato reso pubblico oggi riporta i punti principali esaminati dai partecipanti:
“1) Cristiani e musulmani condividono valori umani fondamentali come la sacralità della vita umana, la dignità della persona e i diritti fondamentali inalienabili che ne derivano.
“2) Alcuni valori religiosi sono comuni a cristiani e musulmani, mentre altri sono specifici di ogni comunità. È pertanto importante indicare gli elementi comuni ed identificare le diversità. Il rispetto delle diversità è condizione fondamentale per un dialogo autentico.
3) L’educazione, l’educazione religiosa in particolare, non deve formare identità in antagonismo o in conflitto, ma al contrario, deve aiutare il giovane ad avere una identità religiosa ben fondata e favorire la formazione di identità aperte ad altre identità.
4) Le scuole, le istituzioni e le università, private o statali, sono luogo privilegiato dell’educazione comune, dove i bambini e i giovani cristiani e musulmani studiano insieme. Tale esperienza deve essere protetta e salvaguardata, anche perché offre l’occasione di creare amicizie solide e durature.
Le due parti hanno concordato di incontrarsi nuovamente entro due anni. Un incontro preparatorio precederà il Colloquio”.
CON-DIR/ VIS 20110520 (290)
Tema del colloquio è stato: “Valori umani e religiosi condivisi da cristiani e musulmani per una educazione comune”.
Un Comunicato reso pubblico oggi riporta i punti principali esaminati dai partecipanti:
“1) Cristiani e musulmani condividono valori umani fondamentali come la sacralità della vita umana, la dignità della persona e i diritti fondamentali inalienabili che ne derivano.
“2) Alcuni valori religiosi sono comuni a cristiani e musulmani, mentre altri sono specifici di ogni comunità. È pertanto importante indicare gli elementi comuni ed identificare le diversità. Il rispetto delle diversità è condizione fondamentale per un dialogo autentico.
3) L’educazione, l’educazione religiosa in particolare, non deve formare identità in antagonismo o in conflitto, ma al contrario, deve aiutare il giovane ad avere una identità religiosa ben fondata e favorire la formazione di identità aperte ad altre identità.
4) Le scuole, le istituzioni e le università, private o statali, sono luogo privilegiato dell’educazione comune, dove i bambini e i giovani cristiani e musulmani studiano insieme. Tale esperienza deve essere protetta e salvaguardata, anche perché offre l’occasione di creare amicizie solide e durature.
Le due parti hanno concordato di incontrarsi nuovamente entro due anni. Un incontro preparatorio precederà il Colloquio”.
CON-DIR/ VIS 20110520 (290)
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