CITTA' DEL VATICANO, 7 FEB. 2010 (VIS). La chiamata divina è stato il tema delle meditazioni dell'Angelus di questa domenica che il Santo Padre ha recitato con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro.
Nel commentare le letture della liturgia di oggi, dedicate alla risposta dell'uomo alla chiamata divina, il Papa ha ricordato tre diverse esperienze: Isaia che al cospetto del Signore è preso dal sentimento della propria indegnità, ma un serafino purifica le sua labbra con un carbone ardente e cancella il suo peccato; nell'episodio della pesca miracolosa Pietro si getta alle ginocchia del Signore chiedendogli di allontanarsi da lui perché peccatore, ma Gesù lo rassicura dicendogli "d'ora in poi sarai pescatore di uomini"; ed egli lascia tutto e lo segue; Paolo, ricordando di essere stato un persecutore della Chiesa, riconosce che la grazia di Dio ha compiuto in lui meraviglie e nonostante i propri limiti, gli ha affidato il compito e l'onore di predicare il Vangelo".
"In queste tre esperienze" - ha spiegato il Papa - "vediamo come l'incontro autentico con Dio porti l'uomo a riconoscere la propria povertà e inadeguatezza, il proprio limite e il proprio peccato. Ma, nonostante questa fragilità, il Signore, ricco di misericordia e di perdono, trasforma la vita dell'uomo e lo chiama a seguirlo. L'umiltà testimoniata da Isaia, da Pietro e da Paolo invita quanti hanno ricevuto il dono della vocazione divina a non concentrarsi sui propri limiti, ma a tenere lo sguardo fisso sul Signore e sulla sua sorprendente misericordia, per convertire il cuore, e continuare, con gioia, a 'lasciare tutto' per Lui".
"In quest'Anno Sacerdotale, preghiamo il Padrone della messe, perché mandi operai alla sua messe e perché quanti sentono l'invito del Signore a seguirlo, dopo il necessario discernimento, sappiano rispondergli con generosità, non confidando nelle proprie forze, ma aprendosi all'azione della sua grazia. In particolare, invito tutti i sacerdoti a ravvivare la loro generosa disponibilità a rispondere ogni giorno alla chiamata del Signore con la stessa umiltà e fede di Isaia, di Pietro e di Paolo".
ANG/VOCAZIONE/... VIS 20100208 (340)
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