CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali dei tre nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: Filippine, Paesi Bassi e Stati Uniti d'America, rispettivamente la Signora Mercedes Arrastia Tauson, la Baronessa Henriette Johanna Cornelia Maria van Lynden-Leyten e il Signor Miguel Humberto Diaz.
Nel discorso all'Ambasciatrice delle Filippine, il Santo Padre ha assicurato la sua "vicinanza spirituale e le sue preghiere, particolarmente per le vittime del Tifone Ketsana" e si è detto fiducioso che "la fede del popolo filippino, una fede (...) che dà 'resistenza' per affrontare privazioni e difficoltà - farà nascere in essi il desiderio di partecipare con sempre maggiore fervore al compito mondiale di costruire una civiltà dell'amore, che il cui seme Dio ha seminato in ogni popolo ed in ogni cultura".
Nell'esprimere il suo apprezzamento per le nuove iniziative di sviluppo nelle Filippine, fra le quali la riforma dei programmi di aiuto sociale, il Santo Padre ha affermato: "Tali programmi, sono primariamente volti al miglioramento delle attuali condizioni di vita dei più poveri, rendendoli in grado di far fronte alle loro responsabilità verso le proprie famiglie e di portare a compimento i doveri che spettano loro in qualità di membri di una comunità più ampia. Soprattutto, la lotta contro la povertà esige onestà, integrità ed una fedeltà senza vacillamenti ai principi della giustizia, specialmente da parte di coloro ai quali sono stati affidati uffici di governo e di amministrazione pubblica".
Infine Benedetto XVI ha sottolineato che "In un'epoca in cui il nome di Dio viene abusato da certi gruppi, il 'lavoro della carità' è particolarmente urgente. Ciò è particolarmente vero in regioni tristemente provate dai conflitti". In merito il Papa ha elogiato i 'passi coraggiosi' per avvicinare le persone, per promuovere la riconciliazione e la reciproca comprensione", menzionando al riguardo la missione svolta dalla "Bishops Ulama Conference" e dalla "Mindanao People's Conference".
"Mentre una parte della popolazione dei Paesi Bassi si dichiara agnostica o anche atea" - ha detto il Papa all'Ambasciatrice dei Paesi Bassi - "più della metà si professa cristiana, ed il crescente numero di immigranti che seguono altre tradizioni religiose, rende ancora più necessario che anche le autorità civili riconoscano il ruolo della religione nella società olandese". In merito il Papa ha ricordato che le scuole confessionali nel Paese "ricevono sostegno e giustamente, poiché le istituzioni sono chiamate a dare un significativo contributo alla comprensione reciproca e alle coesione sociale trasmettendo i valori radicati in una visione trascendente della dignità umana".
"Ancora più importante è che le scuole sono famiglie" - ha detto ancora il Santo Padre - "edificate sulle fondamenta di un matrimonio stabile e fruttuoso fra un uomo e una donna (...). La Chiesa cattolica del Paese desidera ardentemente dare il suo contributo nel sostenere e promuovere una vita familiare stabile, come hanno dichiarato i Vescovi della Conferenza Episcopale dei Paesi Bassi in un recente documento pastorale riguardante i giovani e la famiglia".
"Spero ardentemente" - ha concluso il Pontefice - "che il contributo dei cattolici al dibattito etico sia ascoltato e seguito da tutti i settori della società olandese, così che la nobile cultura che ha distinto per secoli il vostro nobile Paese, continui ad essere nota per la solidarietà verso i poveri e i più deboli, la promozione di una autentica libertà e il rispetto per la dignità e l'inestimabile valore di ogni vita umana".
Nel discorso al nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti d'America, il Papa ha ricordato la necessità di "un modello di globalizzazione ispirato ad autentico umanesimo, nel quale i popoli del mondo sono considerati non semplicemente dei vicini, ma come fratelli e sorelle".
"L'autentico progresso, come la dottrina sociale della Chiesa non manca di ribadire, deve essere integrale ed umano; non può prescindere dalla verità sugli esseri umani e deve essere diretto al loro autentico bene".
"La visione religiosa e l'immaginazione religiosa non limitano ma ne arricchiscono il discorso politico e le religioni (...) che devono essere una forza profetica per la liberazione umana e lo sviluppo nel mondo, particolarmente in aree devastate dalle ostilità e dai conflitti".
"La crisi delle nostre moderne democrazie" - ha concluso Papa Benedetto XVI - "esige un rinnovato impegno per un dialogo ragionato, nel discernimento di politiche sagge e giuste, rispettose della natura e della dignità umana. La Chiesa negli Stati Uniti contribuisce al discernimento particolarmente attraverso la formazione delle coscienze e l'apostolato educativo (...). In merito penso ad un chiaro discernimento relativo a questioni che riguardano la protezione della umana dignità ed il rispetto del diritto inalienabile alla vita dal momento del concepimento fino alla morte naturale, la protezione del diritto di obiezione di coscienza da parte degli operatori della sanità, e di tutti i cittadini".
CD/CREDENZIALI/FILIPPINE:PAESI BASSI:USA VIS 20091002 (810)
Nessun commento:
Posta un commento