CITTA' DEL VATICANO, 11 MAG. 2009 (VIS). Alle 16:15 di oggi pomeriggio il Santo Padre ha reso una visita di cortesia al Presidente dello Stato di Israele, Signor Shimon Peres nel Palazzo Presidenziale di Gerusalemme.
Dopo le parole del Presidente Peres, il Papa ha pronunciato il suo discorso. "Il mio pellegrinaggio ai Luoghi Santi è un pellegrinaggio di preghiera in favore del dono prezioso dell'unità e della pace per il Medio Oriente e per tutta l'umanità" - ha detto il Papa - "In verità, ogni giorno prego affinché la pace che nasce dalla giustizia ritorni in Terra Santa e nell'intera regione, portando sicurezza e rinnovata speranza per tutti".
"La pace è prima di tutto un dono divino" - ha ribadito il Pontefice e rivolgendosi specialmente ai leader religiosi presenti ha affermato: "Il contributo particolare delle religioni nella ricerca della pace si fonda primariamente sulla ricerca appassionata e concorde di Dio".
"I leader religiosi" - ha proseguito il Pontefice - "devono essere coscienti che qualsiasi divisione o tensione, ogni tendenza all'introversione o al sospetto fra credenti o tra le nostre comunità può facilmente condurre ad una contraddizione che oscura l'unicità dell'Onnipotente, tradisce la nostra unità e contraddice l'Unico che rivela se stesso come 'ricco di amore e di fedeltà'".
"Sicurezza, integrità, giustizia e pace: nel disegno di Dio per il mondo esse sono inseparabili" - ha detto ancora il Santo Padre - "Vi è una via soltanto per proteggere e promuovere tali valori: esercitarli! viverli! Nessun individuo, nessuna famiglia, nessuna comunità o nazione è esente dal dovere di vivere nella giustizia e di operare per la pace".
"I valori e i fini autentici di una società, che sempre tutelano la dignità umana, sono indivisibili, universali e interdipendenti. Non si possono pertanto realizzare quando cadono preda di interessi particolari o di politiche frammentarie. Il vero interesse di una nazione viene servito mediante il perseguimento della giustizia per tutti".
"Per concludere" - ha detto infine il Papa - "desidero rivolgermi alle comuni famiglie di questa città, di questa terra. Quali genitori vorrebbero mai violenza, insicurezza o divisione per il loro figlio o per la loro figlia? Quale umano obiettivo politico può mai essere servito attraverso conflitti e violenze? Odo il grido di quanti vivono in questo Paese che invocano giustizia, pace, rispetto per la loro dignità, stabile sicurezza, una vita quotidiana libera dalla paura di minacce esterne e di insensata violenza".
"So che un numero considerevole di uomini, donne e giovani stanno lavorando per la pace e la solidarietà con programmi culturali e iniziative di sostegno pratico e compassionevole; umili abbastanza per perdonare, essi hanno il coraggio di tener stretto il sogno che è loro diritto".
PV-ISRAELE/VISITA PRESIDENTE/GERUSALEMME VIS 20090512 (450)
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