CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina in Vaticano il Santo Padre ha ricevuto i Membri dell'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, in corso dal 25 al 29 maggio, sul tema: "La questione educativa: il compito urgente dell'educazione".
"Avete avuto modo, in questi giorni"- ha detto il Papa ai Vescovi - "di ascoltare, riflettere e discutere sulla necessità di porre mano ad una sorta di progetto educativo che nasca da una coerente e completa visione dell'uomo quale può scaturire unicamente dalla perfetta immagine e realizzazione che ne abbiamo in Cristo Gesù".
"In un tempo in cui è forte il fascino di concezioni relativistiche e nichilistiche della vita, e la legittimità stessa dell'educazione è posta in discussione, il primo contributo che possiamo offrire è quello di testimoniare la nostra fiducia nella vita e nell'uomo, nella sua ragione e nella sua capacità di amare".
"La difficoltà di formare autentici cristiani" - ha rilevato Papa Benedetto XVI - "si intreccia fino a confondersi con la difficoltà di far crescere uomini e donne responsabili e maturi, in cui coscienza della verità e del bene e libera adesione ad essi siano al centro del progetto educativo, capace di dare forma ad un percorso di crescita globale debitamente predisposto e accompagnato. Per questo, insieme ad un adeguato progetto che indichi il fine dell'educazione alla luce del modello compiuto da perseguire, c'è bisogno di educatori autorevoli a cui le nuove generazioni possano guardare con fiducia".
"Un vero educatore" - ha proseguito il Pontefice - "mette in gioco in primo luogo la sua persona e sa unire autorità ed esemplarità nel compito di educare coloro che gli sono affidati. Ne siamo consapevoli noi stessi, posti come guide in mezzo al popolo di Dio, ai quali l'apostolo Pietro rivolge, a sua volta, l'invito a pascere il gregge di Dio facendoci 'modelli del gregge' (1Pt 5,3)".
"Risulta pertanto singolarmente felice la circostanza che ci vede pronti a celebrare, dopo l'anno dedicato all'Apostolo delle genti, un Anno sacerdotale (...). Esso è un servizio alla Chiesa e al popolo cristiano che esige una profonda spiritualità" che "deve si nutrirsi della preghiera e di una intensa unione personale con il Signore per poterlo servire nei fratelli attraverso la predicazione, i sacramenti, una ordinata vita di comunità e l'aiuto ai poveri. In tutto il ministero sacerdotale risalta, in tal modo, l'importanza dell'impegno educativo, perché crescano persone libere e responsabili, cristiani maturi e consapevoli".
"Non c'è dubbio che dallo spirito cristiano attinga vitalità sempre rinnovata quel senso di solidarietà che è profondamente radicato nel cuore degli italiani e trova modo di esprimersi con particolare intensità in alcune circostanze drammatiche della vita del Paese, ultima delle quali è stato il devastante terremoto che ha colpito talune aree dell'Abruzzo. (...) Ho avuto modo, nella mia visita (...) di rendermi conto di persona dei lutti, del dolore e dei disastri prodotti dal terribile sisma, ma anche della fortezza d'animo di quelle popolazioni insieme al movimento di solidarietà che si è prontamente avviato da tutte le parti d'Italia". In proposito il Papa ha avuto parole di lode per le iniziative promosse dalla CEI tramite la Caritas.
"Da mesi stiamo constatando gli effetti di una crisi finanziaria ed economica" - ha detto ancora il Papa - "che ha colpito duramente lo scenario globale e raggiunto in varia misura tutti i Paesi. Nonostante le misure intraprese a vari livelli, gli effetti sociali della crisi non mancano di farsi tuttora sentire, e anche duramente, in modo particolare sulle fasce più deboli della società e sulle famiglie". Benedetto XVI ha ricordato, in merito, che la colletta nazionale della Santa Messa di domenica prossima sarà destinata al fondo di solidarietà denominato "Prestito della speranza", programma di aiuto della CEI alle famiglie colpite dalla crisi, che il Papa ha definito "un annuncio eloquente della conversione interiore generata dal Vangelo e una manifestazione toccante della comunione ecclesiale".
"Una forma essenziale di carità su cui le Chiese in Italia sono vivamente impegnate è anche quella intellettuale. Ne è un esempio significativo l'impegno per la promozione di una diffusa mentalità a favore della vita in ogni suo aspetto e momento, con un'attenzione particolare a quella segnata da condizioni di grande fragilità e precarietà. Tale impegno è ben testimoniato dal manifesto 'Liberi per vivere. Amare la vita fino alla fine', che vede il laicato cattolico italiano concorde nell'operare affinché non manchi nel Paese la coscienza della piena verità sull'uomo e la promozione dell'autentico bene delle persone e della società".
"Il pensiero torna dunque al tema centrale della vostra assemblea" - ha concluso il Pontefice - "- il compito urgente dell'educazione - che esige il radicamento nella Parola di Dio e il discernimento spirituale, la progettualità culturale e sociale, la testimonianza dell'unità e della gratuità".
AC/EDUCAZIONE:BAGNASCO VIS 20090528 (790)
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