CITTA' DEL VATICANO, 7 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli e i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
"Nella liturgia dell'Avvento" - ha detto il Santo Padre - "risuona un messaggio pieno di speranza, che invita ad alzare lo sguardo all'orizzonte ultimo, ma al tempo stesso a riconoscere nel presente i segni del Dio-con-noi".
"Questo vuole fare il Signore in Avvento: parlare al cuore del suo Popolo e, per suo tramite, all'umanità intera, per annunciare la salvezza. Anche oggi si leva la voce della Chiesa: "Nel deserto preparate la via del Signore" (Is 40, 3). Per le popolazioni sfinite dalla miseria e dalla fame, per le schiere dei profughi, per quanti patiscono gravi e sistematiche violazioni dei loro diritti, la Chiesa si pone come sentinella sul monte alto della fede e annuncia: 'Ecco il vostro Dio! Ecco il Signore Dio viene con potenza' (Is 40,11)".
"Questo annuncio profetico" - ha proseguito il Pontefice - "si è realizzato in Gesù Cristo. Egli, con la sua predicazione e poi con la sua morte e risurrezione, ha portato a compimento le antiche promesse, rivelando una prospettiva più profonda e universale. Ha inaugurato un esodo non più solo terreno, storico, e come tale provvisorio, ma radicale e definitivo: il passaggio dal regno del male al regno di Dio, dal dominio del peccato e della morte a quello dell'amore e della vita. Pertanto, la speranza cristiana va oltre la legittima attesa di una liberazione sociale e politica, perché ciò che Gesù ha iniziato è un'umanità nuova, che viene 'da Dio', ma al tempo stesso germoglia in questa nostra terra, nella misura in cui essa si lascia fecondare dallo Spirito del Signore".
"Si tratta perciò di entrare pienamente nella logica della fede: credere in Dio, nel suo disegno di salvezza, ed al tempo stesso impegnarsi per la costruzione del suo Regno. La giustizia e la pace, infatti, sono dono di Dio, ma richiedono uomini e donne che siano 'terra buona', pronta ad accogliere il buon seme della sua Parola".
Dopo l'Angelus il Papa, ricordando che venerdì 5 dicembre è morto il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Sua Santità Alessio II, ha detto: "Ci uniamo nella preghiera ai nostri fratelli ortodossi per raccomandare la sua anima alla bontà del Signore, affinché lo accolga nel suo Regno di luce e di pace".
La Delegazione della Santa Sede che assisterà il 9 dicembre alle esequie del Patriarca Alessio, è composta dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, dal Cardinale Roger Etchegaray, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio "Cor Unum"; dall'Arcivescovo Antonio Mennini, Rappresentante della Santa Sede nella Federazione Russa; dal Padre Milan Zust, S.I., Officiale del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e dal Monsignore Ante Jozic, Segretario della Nunziatura Apostolica a Mosca.
"Nel pomeriggio di giovedì prossimo", 11 dicembre, - ha ricordato infine il Papa - "incontrerò nella Basilica di San Pietro gli universitari degli Atenei romani, al termine della Santa Messa che sarà presieduta dal Cardinale Agostino Vallini. In occasione dell'Anno Paolino, consegnerò ai giovani studenti la 'Lettera ai Romani' dell'Apostolo Paolo, e sarò lieto di salutarli, insieme con i Rettori, i docenti e il personale tecnico e amministrativo, in questo tradizionale appuntamento che prepara al Santo Natale".
ANG/AVVENTO VIS 20081209 (580)
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