CITTA' DEL VATICANO, 13 NOV. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il nuovo Ambasciatore della Repubblica di San Marino, Signor Sante Canducci, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Nel suo discorso al diplomatico, Papa Benedetto XVI ha sottolineato che: "la fede cristiana, (...) ha impregnato la vita e la storia della gente e delle istituzioni sammarinesi" ed ha auspicato che: "l'attuale comunità civile e religiosa di San Marino sappia scrivere insieme una nuova pagina di progresso e di civiltà, riconoscendo il ruolo indispensabile che ogni famiglia è chiamata a svolgere nella formazione delle nuove generazioni come luogo di educazione alla pace".
"Sono certamente mutate le condizioni ambientali e sociali in cui noi oggi viviamo" - ha rilevato il Pontefice affermando ancora che: "inalterato però resta l'obbiettivo ultimo di ogni quotidiano nostro impegno personale e comunitario: la ricerca dell'autentico benessere della persona, e la costruzione di una società aperta all'accoglienza e attenta alle reali esigenze di tutti".
"L'insieme unitario di valori e di leggi, il comune 'alfabeto' spirituale che ha reso possibile nei secoli scorsi ai nostri popoli di scrivere nobili pagine di storia civile e religiosa, rappresenta una preziosa eredità da non disperdere, un patrimonio da incrementare con l'apporto delle moderne scoperte della scienza, della tecnica e della comunicazione, poste al servizio del vero bene dell'uomo".
"Separare (...) totalmente la vita pubblica da ogni valore delle tradizioni" - ha posto in rilievo il Papa - "significherebbe introdursi in una strada cieca e senza uscita. Ecco perché è necessario ridefinire il senso di una laicità che sottolinei la vera differenza e autonomia tra le diverse componenti della società, ma che conservi anche le specifiche competenze in un contesto di comune responsabilità".
"Certamente questa 'sana' laicità dello Stato" - ha aggiunto il Pontefice - "comporta che ogni realtà temporale si regga secondo proprie norme, le quali tuttavia non devono trascurare le fondamentali istanze etiche il cui fondamento risiede nella natura stessa dell'uomo, e che, proprio per questo, rinviano in ultima analisi al Creatore".
"Quando la Chiesa cattolica" - ha ricordato il Pontefice al termine del suo discorso - "attraverso i suoi legittimi Pastori, fa appello al valore che taluni fondamentali principi etici, radicati nell'eredità cristiana dell'Europa, rivestono per la vita privata, ed ancor più per quella pubblica, è mossa unicamente dal desiderio di garantire e promuovere la inviolabile dignità della persona e l'autentico bene della società".
CD/LETTERE CREDENZIALI/SAN MARINO:CANDUCCI VIS 20081113 (400)
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