CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2008 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il 'Regina Cæli' con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.
"Cari fratelli e sorelle" - ha detto Papa Benedetto XVI - "si è da poco conclusa nella Basilica di San Pietro la celebrazione durante la quale ho ordinato 29 nuovi Sacerdoti. È questo, ogni anno, un momento di speciale grazia e di grande festa: linfa rinnovata viene infusa nel tessuto della Comunità sia ecclesiale che cittadina. (...) Come ho ricordato ai neo presbiteri nel corso della Celebrazione eucaristica, questo è il senso della missione della Chiesa e in particolare dei sacerdoti: seminare nel mondo la gioia del Vangelo! Dove Cristo è predicato con la forza dello Spirito Santo ed è accolto con animo aperto, la società, pur piena di tanti problemi, diventa 'città della gioia' - come suona il titolo di un celebre libro riferito all'opera di Madre Teresa a Calcutta".
Riferendosi al Viaggio Apostolico negli Stati Uniti d'America, dove "ho trovato (...) una grande vitalità e la decisa volontà di vivere e testimoniare la fede in Gesù", il Santo Padre ha ricordato che "Oggi molte Chiese Orientali celebrano, secondo il calendario giuliano, la grande solennità della Pasqua. Desidero esprimere a questi nostri fratelli e sorelle la mia fraterna vicinanza spirituale. Li saluto cordialmente, pregando il Dio uno e trino di confermarli nella fede, (...) e di confortarli nelle non facili situazioni in cui spesso devono vivere e testimoniare il Vangelo".
Dopo il Regina Coeli, il Papa ha lanciato un appello per tre Paesi africani che "continuano ad essere motivo di profonda sofferenza e viva preoccupazione": la Somalia, la Regione del Darfur e il Burundi.
"In Somalia, specialmente a Mogadiscio" - ha ricordato il Papa - "aspri scontri armati rendono sempre più drammatica la situazione umanitaria di quella cara popolazione, da troppi anni oppressa sotto il peso della brutalità e della miseria".
"Il Darfur, nonostante qualche momentaneo spiraglio, rimane una tragedia senza fine per centinaia di migliaia di persone indifese e abbandonate a sé stesse".
"Infine il Burundi. Dopo i bombardamenti dei giorni scorsi che hanno colpito e terrorizzato gli abitanti della capitale Bujumbura e raggiunto anche la sede della Nunziatura Apostolica, e di fronte al rischio di una nuova guerra civile, invito tutte le parti in causa a riprendere senza indugio la via del dialogo e della riconciliazione. Confido che le Autorità politiche locali, i responsabili della comunità internazionale e ogni persona di buona volontà non tralasceranno sforzi per far cessare la violenza e onorare gli impegni presi, in modo da porre solide fondamenta alla pace e allo sviluppo".
ANG/SACERDOTI:SOMALIA:DARFUR:BURUNDI VIS 20080428 (470)
"Cari fratelli e sorelle" - ha detto Papa Benedetto XVI - "si è da poco conclusa nella Basilica di San Pietro la celebrazione durante la quale ho ordinato 29 nuovi Sacerdoti. È questo, ogni anno, un momento di speciale grazia e di grande festa: linfa rinnovata viene infusa nel tessuto della Comunità sia ecclesiale che cittadina. (...) Come ho ricordato ai neo presbiteri nel corso della Celebrazione eucaristica, questo è il senso della missione della Chiesa e in particolare dei sacerdoti: seminare nel mondo la gioia del Vangelo! Dove Cristo è predicato con la forza dello Spirito Santo ed è accolto con animo aperto, la società, pur piena di tanti problemi, diventa 'città della gioia' - come suona il titolo di un celebre libro riferito all'opera di Madre Teresa a Calcutta".
Riferendosi al Viaggio Apostolico negli Stati Uniti d'America, dove "ho trovato (...) una grande vitalità e la decisa volontà di vivere e testimoniare la fede in Gesù", il Santo Padre ha ricordato che "Oggi molte Chiese Orientali celebrano, secondo il calendario giuliano, la grande solennità della Pasqua. Desidero esprimere a questi nostri fratelli e sorelle la mia fraterna vicinanza spirituale. Li saluto cordialmente, pregando il Dio uno e trino di confermarli nella fede, (...) e di confortarli nelle non facili situazioni in cui spesso devono vivere e testimoniare il Vangelo".
Dopo il Regina Coeli, il Papa ha lanciato un appello per tre Paesi africani che "continuano ad essere motivo di profonda sofferenza e viva preoccupazione": la Somalia, la Regione del Darfur e il Burundi.
"In Somalia, specialmente a Mogadiscio" - ha ricordato il Papa - "aspri scontri armati rendono sempre più drammatica la situazione umanitaria di quella cara popolazione, da troppi anni oppressa sotto il peso della brutalità e della miseria".
"Il Darfur, nonostante qualche momentaneo spiraglio, rimane una tragedia senza fine per centinaia di migliaia di persone indifese e abbandonate a sé stesse".
"Infine il Burundi. Dopo i bombardamenti dei giorni scorsi che hanno colpito e terrorizzato gli abitanti della capitale Bujumbura e raggiunto anche la sede della Nunziatura Apostolica, e di fronte al rischio di una nuova guerra civile, invito tutte le parti in causa a riprendere senza indugio la via del dialogo e della riconciliazione. Confido che le Autorità politiche locali, i responsabili della comunità internazionale e ogni persona di buona volontà non tralasceranno sforzi per far cessare la violenza e onorare gli impegni presi, in modo da porre solide fondamenta alla pace e allo sviluppo".
ANG/SACERDOTI:SOMALIA:DARFUR:BURUNDI VIS 20080428 (470)
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