CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2008 (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Quaresima 2008: "Cristo si è fatto povero per voi" (2 Cor 8,9).
Alla Conferenza Stampa hanno partecipato il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il Monsignor Karel Kasteel, Segretario, ed il Monsignor Giovanni Pietro Dal Toso, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio ed il Signor Hans-Peter Röthlin, Presidente Internazionale dell'Associazione Cattolica "Aiuto alla Chiesa che soffre".
Il Cardinale Cordes ha affermato che con il Messaggio di Quaresima di quest'anno, il Papa "offre una riflessione sull'elemosina e sulle collette. Un momento tipico per queste attività è il periodo natalizio (...) Anche il tempo della preparazione alla Pasqua tradizionalmente è dedicato in molti Paesi a campagne speciali di raccolte fondi".
"Tuttavia, nonostante la lotta contro la miseria dal punto di vista delle finanze registri successi (...), il mondo dell'assistenza merita alcuni chiarimenti " - ha detto ancora il Cardinale Cordes - "Per esempio sui bilanci strutturali delle istituzioni assistenziali. A volte sono sorprendentemente alti (...) e rappresentano poco meno del 50% delle entrate".
"Ciò nonostante (...) il Messaggio di Quaresima non si interessa primariamente all'efficienza materiale delle agenzie. (...) Dato il fatto che gli aspetti materiali sono incontestati, il Papa vorrebbe, a partire dalla fede, farne trasparire le implicazioni per lo spirito di chi dona. (...) Per questa sua direttiva pastorale, il Santo Padre ricorre a diverse parole e racconti del Vangelo. Pone il dono e il donatore nella luce della rivelazione".
"In primo luogo il Papa indica" - ha proseguito il Cardinale Cordes - "soprattutto ai cristiani praticanti, l'intreccio indissolubile tra pietà e cura dei bisognosi" e "viene a parlare dell'intenzione del donatore: in un'epoca in cui si onora il benefattore, è di certo opportuno attirare l'attenzione sullo spirito del suo gesto: non mirare alla glorificazione di sé, ma - come chiede il Signore nei sinottici - alla glorificazione del Padre che sta nel cielo: l'amore di Dio sta alla radice di ogni buona azione compiuta dagli uomini".
Il Presidente di "Cor Unum" ha affermato, inoltre, che nel Messaggio per la Quaresima 2008, il Papa commenta: "Il valore del nostro dono si misura non sulla base delle cifre stampate sulla moneta. Di fronte a Dio, è esclusivamente la mano di chi dona a determinare l'importanza di un dono. Il suo valore dipende dalla grandezza del portafoglio dal quale viene tirata fuori l'offerta; dai pensieri e dalle intenzioni che hanno spinto a dare".
Il Signor Hans-Peter Röthlin ha rievocato la figura di Padre Werenfried van Straaten, Fondatore dell'opera "Aiuto alla Chiesa che soffre", ricordando che essa non è "un ordine o una comunità ecclesiale, bensì un'Opera che intende aiutare la chiesa ovunque ella stessa non sia in grado di svolgere la sua missione senza aiuti dal di fuori".
Nelle "Direttive spirituali" scritte da Padre Van Straaten nel 2002, poco prima di morire, il Fondatore "non usa la parola 'elemosine', ma parla di offerte. Al di là delle espressioni usate, resta il fatto che la maggior parte dei suoi 'benefattori' erano e sono tuttora persone semplici che non dispongono di ricchezze, ma assomigliano piuttosto alla vedova del vangelo che offre la sua elemosina nel segreto del tempio e poi se ne va".
Nel testo si legge inoltre, ha aggiunto il Signor Röthlin, che i distributori delle elemosine "'non devono mai dimenticare, che non amministrano solo il denaro, ma soprattutto la carità dei nostri benefattori'. Qui ci troviamo al punto centrale del Messaggio del Santo Padre che si potrebbe intitolare: 'Il segreto dell'elemosina è la carità'".
L'Opera di Padre van Straaten, i cui fondi vengono oggi raccolti in 17 nazioni, conta circa 600.000 donatori ed "è un luogo di incontro della Chiesa mondiale dove i figli di Dio, da ogni luogo, si incontrano nell'amore soprannaturale e si arricchiscono vicendevolmente. Per chi dona è una grazia sapersi uniti con coloro che Gesù ha chiamato 'beati' perché poveri o sofferenti a causa delle persecuzioni e chi riceve prova la gioia di essere unito con coloro che, per la loro misericordia, vengono chiamati 'beati'".
OP/MESSAGGIO QUARESIMA 2008/CORDES VIS 20080129 (700)
Alla Conferenza Stampa hanno partecipato il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il Monsignor Karel Kasteel, Segretario, ed il Monsignor Giovanni Pietro Dal Toso, Sotto-Segretario del medesimo Pontificio Consiglio ed il Signor Hans-Peter Röthlin, Presidente Internazionale dell'Associazione Cattolica "Aiuto alla Chiesa che soffre".
Il Cardinale Cordes ha affermato che con il Messaggio di Quaresima di quest'anno, il Papa "offre una riflessione sull'elemosina e sulle collette. Un momento tipico per queste attività è il periodo natalizio (...) Anche il tempo della preparazione alla Pasqua tradizionalmente è dedicato in molti Paesi a campagne speciali di raccolte fondi".
"Tuttavia, nonostante la lotta contro la miseria dal punto di vista delle finanze registri successi (...), il mondo dell'assistenza merita alcuni chiarimenti " - ha detto ancora il Cardinale Cordes - "Per esempio sui bilanci strutturali delle istituzioni assistenziali. A volte sono sorprendentemente alti (...) e rappresentano poco meno del 50% delle entrate".
"Ciò nonostante (...) il Messaggio di Quaresima non si interessa primariamente all'efficienza materiale delle agenzie. (...) Dato il fatto che gli aspetti materiali sono incontestati, il Papa vorrebbe, a partire dalla fede, farne trasparire le implicazioni per lo spirito di chi dona. (...) Per questa sua direttiva pastorale, il Santo Padre ricorre a diverse parole e racconti del Vangelo. Pone il dono e il donatore nella luce della rivelazione".
"In primo luogo il Papa indica" - ha proseguito il Cardinale Cordes - "soprattutto ai cristiani praticanti, l'intreccio indissolubile tra pietà e cura dei bisognosi" e "viene a parlare dell'intenzione del donatore: in un'epoca in cui si onora il benefattore, è di certo opportuno attirare l'attenzione sullo spirito del suo gesto: non mirare alla glorificazione di sé, ma - come chiede il Signore nei sinottici - alla glorificazione del Padre che sta nel cielo: l'amore di Dio sta alla radice di ogni buona azione compiuta dagli uomini".
Il Presidente di "Cor Unum" ha affermato, inoltre, che nel Messaggio per la Quaresima 2008, il Papa commenta: "Il valore del nostro dono si misura non sulla base delle cifre stampate sulla moneta. Di fronte a Dio, è esclusivamente la mano di chi dona a determinare l'importanza di un dono. Il suo valore dipende dalla grandezza del portafoglio dal quale viene tirata fuori l'offerta; dai pensieri e dalle intenzioni che hanno spinto a dare".
Il Signor Hans-Peter Röthlin ha rievocato la figura di Padre Werenfried van Straaten, Fondatore dell'opera "Aiuto alla Chiesa che soffre", ricordando che essa non è "un ordine o una comunità ecclesiale, bensì un'Opera che intende aiutare la chiesa ovunque ella stessa non sia in grado di svolgere la sua missione senza aiuti dal di fuori".
Nelle "Direttive spirituali" scritte da Padre Van Straaten nel 2002, poco prima di morire, il Fondatore "non usa la parola 'elemosine', ma parla di offerte. Al di là delle espressioni usate, resta il fatto che la maggior parte dei suoi 'benefattori' erano e sono tuttora persone semplici che non dispongono di ricchezze, ma assomigliano piuttosto alla vedova del vangelo che offre la sua elemosina nel segreto del tempio e poi se ne va".
Nel testo si legge inoltre, ha aggiunto il Signor Röthlin, che i distributori delle elemosine "'non devono mai dimenticare, che non amministrano solo il denaro, ma soprattutto la carità dei nostri benefattori'. Qui ci troviamo al punto centrale del Messaggio del Santo Padre che si potrebbe intitolare: 'Il segreto dell'elemosina è la carità'".
L'Opera di Padre van Straaten, i cui fondi vengono oggi raccolti in 17 nazioni, conta circa 600.000 donatori ed "è un luogo di incontro della Chiesa mondiale dove i figli di Dio, da ogni luogo, si incontrano nell'amore soprannaturale e si arricchiscono vicendevolmente. Per chi dona è una grazia sapersi uniti con coloro che Gesù ha chiamato 'beati' perché poveri o sofferenti a causa delle persecuzioni e chi riceve prova la gioia di essere unito con coloro che, per la loro misericordia, vengono chiamati 'beati'".
OP/MESSAGGIO QUARESIMA 2008/CORDES VIS 20080129 (700)
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