CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione dei secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani. Alla celebrazione hanno preso parte i Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.
Nell'omelia ricordando l'episodio della Conversione di San Paolo sulla via di Damasco, il Santo Padre ha sottolineato che: "La consapevolezza che solo la grazia divina aveva potuto realizzare una simile conversione non abbandonò mai Paolo".
"A conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, siamo ancor più coscienti di quanto l'opera della ricomposizione dell'unità, che richiede ogni nostra energia e sforzo, sia comunque infinitamente superiore alle nostre possibilità. (...) Non è in nostro potere decidere quando o come questa unità si realizzerà pienamente. Solo Dio potrà farlo!".
Ricordando il tema della Settimana di Preghiera per l'Unità dei cristiani "Pregate continuamente", Papa Benedetto ha segnalato che: "L'invito rivolto da San Paolo ai Tessalonicesi è sempre attuale. Davanti alle debolezze ed ai peccati che impediscono ancora la piena comunione dei cristiani", ognuna delle esortazioni dell'Apostolo delle Genti "ha mantenuto la sua pertinenza, ma ciò è particolarmente vero per l'imperativo 'pregate continuamente'".
"Che cosa diventerebbe il movimento ecumenico" - ha proseguito il Pontefice - "senza la preghiera personale o comune, affinché 'tutti siano una cosa sola, come tu, Padre, sei in me ed io in te' (Gv 17,21)? Dove trovare lo 'slancio supplementare' di fede, di carità e di speranza di cui ha oggi un particolare bisogno la nostra ricerca dell'unità? Il nostro desiderio di unità non dovrebbe limitarsi ad occasioni sporadiche, ma divenire parte integrante di tutta la nostra vita di preghiera (...). Non esiste pertanto un ecumenismo genuino che non affondi le sue radici nella preghiera".
Ricordando nuovamente Padre Paul Wattson - che cento anni fa, ideò un ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani, e rendendo grazie a Dio per "per il grande movimento di preghiera che, da cento anni, accompagna e sostiene i credenti in Cristo nella loro ricerca di unità", il Santo Padre ha affermato: "La barca dell'ecumenismo non sarebbe mai uscita dal porto se non fosse stata mossa da quest'ampia corrente di preghiera e spinta dal soffio dello Spirito Santo".
"Congiuntamente alla Settimana di preghiera, molte comunità religiose e monastiche hanno invitato ed aiutato i loro membri a 'pregare continuamente' per l'unità dei cristiani. In questa occasione che ci vede riuniti, ricordiamo in particolare la vita e la testimonianza di Suor Maria Gabriella dell'Unità (1914-1936), suora trappista del monastero di Grottaferrata (attualmente a Vitorchiano)", beatificata da Papa Giovanni Paolo II che nell'omelia della cerimonia di Beatificazione ebbe a sottolineare "i tre elementi su cui si costruisce la ricerca dell'unità: la conversione, la croce e la preghiera".
"L'ecumenismo" - ha detto ancora il Santo Padre - "ha un forte bisogno, oggi come ieri, del grande 'monastero invisibile' di cui parlava l'Abbé Paul Couturier, di quella vasta comunità di cristiani di tutte le tradizioni che, senza clamore, pregano ed offrono la loro vita affinché si realizzi l'unità".
Rivolgendo parole di saluto ai rappresentanti del Consiglio Mondiale delle Chiese e delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali presenti nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Benedetto XVI ha affermato: "In questa storica Basilica, il 28 giugno prossimo si aprirà l'anno consacrato alla testimonianza e all'insegnamento dell'apostolo Paolo. Che il suo instancabile fervore nel costruire il Corpo di Cristo nell'unità ci aiuti a pregare incessantemente per la piena unità di tutti i cristiani!".
HML/VESPRI:ECUMENISMO/SAN PAOLO VIS 20080128 (600)
Nell'omelia ricordando l'episodio della Conversione di San Paolo sulla via di Damasco, il Santo Padre ha sottolineato che: "La consapevolezza che solo la grazia divina aveva potuto realizzare una simile conversione non abbandonò mai Paolo".
"A conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, siamo ancor più coscienti di quanto l'opera della ricomposizione dell'unità, che richiede ogni nostra energia e sforzo, sia comunque infinitamente superiore alle nostre possibilità. (...) Non è in nostro potere decidere quando o come questa unità si realizzerà pienamente. Solo Dio potrà farlo!".
Ricordando il tema della Settimana di Preghiera per l'Unità dei cristiani "Pregate continuamente", Papa Benedetto ha segnalato che: "L'invito rivolto da San Paolo ai Tessalonicesi è sempre attuale. Davanti alle debolezze ed ai peccati che impediscono ancora la piena comunione dei cristiani", ognuna delle esortazioni dell'Apostolo delle Genti "ha mantenuto la sua pertinenza, ma ciò è particolarmente vero per l'imperativo 'pregate continuamente'".
"Che cosa diventerebbe il movimento ecumenico" - ha proseguito il Pontefice - "senza la preghiera personale o comune, affinché 'tutti siano una cosa sola, come tu, Padre, sei in me ed io in te' (Gv 17,21)? Dove trovare lo 'slancio supplementare' di fede, di carità e di speranza di cui ha oggi un particolare bisogno la nostra ricerca dell'unità? Il nostro desiderio di unità non dovrebbe limitarsi ad occasioni sporadiche, ma divenire parte integrante di tutta la nostra vita di preghiera (...). Non esiste pertanto un ecumenismo genuino che non affondi le sue radici nella preghiera".
Ricordando nuovamente Padre Paul Wattson - che cento anni fa, ideò un ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani, e rendendo grazie a Dio per "per il grande movimento di preghiera che, da cento anni, accompagna e sostiene i credenti in Cristo nella loro ricerca di unità", il Santo Padre ha affermato: "La barca dell'ecumenismo non sarebbe mai uscita dal porto se non fosse stata mossa da quest'ampia corrente di preghiera e spinta dal soffio dello Spirito Santo".
"Congiuntamente alla Settimana di preghiera, molte comunità religiose e monastiche hanno invitato ed aiutato i loro membri a 'pregare continuamente' per l'unità dei cristiani. In questa occasione che ci vede riuniti, ricordiamo in particolare la vita e la testimonianza di Suor Maria Gabriella dell'Unità (1914-1936), suora trappista del monastero di Grottaferrata (attualmente a Vitorchiano)", beatificata da Papa Giovanni Paolo II che nell'omelia della cerimonia di Beatificazione ebbe a sottolineare "i tre elementi su cui si costruisce la ricerca dell'unità: la conversione, la croce e la preghiera".
"L'ecumenismo" - ha detto ancora il Santo Padre - "ha un forte bisogno, oggi come ieri, del grande 'monastero invisibile' di cui parlava l'Abbé Paul Couturier, di quella vasta comunità di cristiani di tutte le tradizioni che, senza clamore, pregano ed offrono la loro vita affinché si realizzi l'unità".
Rivolgendo parole di saluto ai rappresentanti del Consiglio Mondiale delle Chiese e delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali presenti nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Benedetto XVI ha affermato: "In questa storica Basilica, il 28 giugno prossimo si aprirà l'anno consacrato alla testimonianza e all'insegnamento dell'apostolo Paolo. Che il suo instancabile fervore nel costruire il Corpo di Cristo nell'unità ci aiuti a pregare incessantemente per la piena unità di tutti i cristiani!".
HML/VESPRI:ECUMENISMO/SAN PAOLO VIS 20080128 (600)
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