CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi, nella ricorrenza festiva di San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia, il Signor Antonio Zanardi Landi, nuovo Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Riferendosi nel suo discorso alla "reciproca collaborazione" dello Stato e della Chiesa, "per la promozione dell'uomo e del bene dell'intera comunità nazionale", il Papa ha affermato: "Nel perseguire tale obbiettivo, la Chiesa non si propone mire di potere, né pretende privilegi o aspira a posizioni di vantaggio economico e sociale".
"Suo solo scopo" - ha proseguito il Pontefice - "è servire l'uomo, ispirandosi, come norma suprema di condotta, alle parole e all'esempio di Gesù Cristo che 'passò beneficando e risanando tutti'. Pertanto, la Chiesa cattolica chiede di essere considerata per la sua specifica natura e di poter svolgere liberamente la sua peculiare missione per il bene non solo dei propri fedeli, ma di tutti gli Italiani".
Papa Benedetto XVI ha espresso l'auspicio che la collaborazione fra tutte le componenti della Nazione italiana "contribuisca non solo a custodire gelosamente l'eredità culturale e spirituale che la contraddistingue e che fa parte integrante della sua storia, ma sia ancor più stimolo a ricercare vie nuove per affrontare in modo adeguato le grandi sfide che contrassegnano l'epoca post-moderna. Tra queste, mi limito a citare la difesa della vita dell'uomo in ogni sua fase, la tutela di tutti i diritti della persona e della famiglia, la costruzione di un mondo solidale, il rispetto del creato, il dialogo interculturale e interreligioso".
Ricordando che nel 2008 ricorrerà il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, il Papa ha affermato che tale ricorrenza "potrà costituire un'utile occasione per l'Italia di offrire il proprio apporto alla creazione, in campo internazionale, di un giusto ordine al cui centro ci sia sempre il rispetto per l'uomo, per la sua dignità e per i suoi inalienabili diritti".
Successivamente il Santo Padre ha citato il Messaggio per la Celebrazione della Giornata Mondiale della Pace del 2007, nel quale scrive: "'A tale Dichiarazione si guarda come ad una sorta di impegno morale assunto dall'umanità intera. Ciò ha una sua profonda verità soprattutto se i diritti descritti nella Dichiarazione sono considerati come aventi fondamento non semplicemente nella decisione dell'assemblea che li ha approvati, ma nella natura stessa dell'uomo e nella sua inalienabile dignità di persona creata da Dio'".
"L'Italia, in virtù della sua recente elezione quale membro del Consiglio per i Diritti Umani e ancor più per la sua peculiare tradizione di umanità e generosità" - ha concluso il Pontefice - "non può non sentirsi impegnata in un'opera infaticabile di costruzione della pace e di difesa della dignità della persona umana e di tutti i suoi inalienabili diritti, compreso quello della libertà religiosa".
CD/CREDENZIALI/ITALIA:ZANARDI VIS 20071004 (460)
Riferendosi nel suo discorso alla "reciproca collaborazione" dello Stato e della Chiesa, "per la promozione dell'uomo e del bene dell'intera comunità nazionale", il Papa ha affermato: "Nel perseguire tale obbiettivo, la Chiesa non si propone mire di potere, né pretende privilegi o aspira a posizioni di vantaggio economico e sociale".
"Suo solo scopo" - ha proseguito il Pontefice - "è servire l'uomo, ispirandosi, come norma suprema di condotta, alle parole e all'esempio di Gesù Cristo che 'passò beneficando e risanando tutti'. Pertanto, la Chiesa cattolica chiede di essere considerata per la sua specifica natura e di poter svolgere liberamente la sua peculiare missione per il bene non solo dei propri fedeli, ma di tutti gli Italiani".
Papa Benedetto XVI ha espresso l'auspicio che la collaborazione fra tutte le componenti della Nazione italiana "contribuisca non solo a custodire gelosamente l'eredità culturale e spirituale che la contraddistingue e che fa parte integrante della sua storia, ma sia ancor più stimolo a ricercare vie nuove per affrontare in modo adeguato le grandi sfide che contrassegnano l'epoca post-moderna. Tra queste, mi limito a citare la difesa della vita dell'uomo in ogni sua fase, la tutela di tutti i diritti della persona e della famiglia, la costruzione di un mondo solidale, il rispetto del creato, il dialogo interculturale e interreligioso".
Ricordando che nel 2008 ricorrerà il 60° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo, il Papa ha affermato che tale ricorrenza "potrà costituire un'utile occasione per l'Italia di offrire il proprio apporto alla creazione, in campo internazionale, di un giusto ordine al cui centro ci sia sempre il rispetto per l'uomo, per la sua dignità e per i suoi inalienabili diritti".
Successivamente il Santo Padre ha citato il Messaggio per la Celebrazione della Giornata Mondiale della Pace del 2007, nel quale scrive: "'A tale Dichiarazione si guarda come ad una sorta di impegno morale assunto dall'umanità intera. Ciò ha una sua profonda verità soprattutto se i diritti descritti nella Dichiarazione sono considerati come aventi fondamento non semplicemente nella decisione dell'assemblea che li ha approvati, ma nella natura stessa dell'uomo e nella sua inalienabile dignità di persona creata da Dio'".
"L'Italia, in virtù della sua recente elezione quale membro del Consiglio per i Diritti Umani e ancor più per la sua peculiare tradizione di umanità e generosità" - ha concluso il Pontefice - "non può non sentirsi impegnata in un'opera infaticabile di costruzione della pace e di difesa della dignità della persona umana e di tutti i suoi inalienabili diritti, compreso quello della libertà religiosa".
CD/CREDENZIALI/ITALIA:ZANARDI VIS 20071004 (460)
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