CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stata resa pubblica la seguente Dichiarazione della Sala Stampa della Santa Sede:
"In riferimento alla Conferenza che si sta svolgendo a Teheran (Iran), la Santa Sede richiama la propria posizione, già espressa col documento della Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo 'Noi ricordiamo: una riflessione sulla Shoah'".
"Il secolo scorso è stato testimone del tentativo di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di milioni di Ebrei, di tutte le età e categorie sociali, per il solo fatto di appartenere a tale popolo. La Shoah è stata una immane tragedia, dinanzi alla quale non si può restare indifferenti".
"La Chiesa si accosta con profondo rispetto e con grande compassione all'esperienza vissuta dal popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale: il ricordo di quei terribili fatti deve rimanere un monito per le coscienze, al fine di eliminare i conflitti, rispettare i legittimi diritti di tutti i popoli, esortare alla pace, nella verità e nella giustizia".
"Tale posizione, tra l'altro, è stata affermata dal Papa Giovanni Paolo II al Monumento alla Memoria 'Yad Vashem' a Gerusalemme il 23 marzo 2000 e ribadita da Sua Santità Benedetto XVI nella visita al campo di sterminio di Auschwitz il 28 maggio 2006".
OP/SHOAH:EBREI/TEHERAN VIS 20061213 (220)
"In riferimento alla Conferenza che si sta svolgendo a Teheran (Iran), la Santa Sede richiama la propria posizione, già espressa col documento della Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo 'Noi ricordiamo: una riflessione sulla Shoah'".
"Il secolo scorso è stato testimone del tentativo di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di milioni di Ebrei, di tutte le età e categorie sociali, per il solo fatto di appartenere a tale popolo. La Shoah è stata una immane tragedia, dinanzi alla quale non si può restare indifferenti".
"La Chiesa si accosta con profondo rispetto e con grande compassione all'esperienza vissuta dal popolo ebraico durante la Seconda Guerra Mondiale: il ricordo di quei terribili fatti deve rimanere un monito per le coscienze, al fine di eliminare i conflitti, rispettare i legittimi diritti di tutti i popoli, esortare alla pace, nella verità e nella giustizia".
"Tale posizione, tra l'altro, è stata affermata dal Papa Giovanni Paolo II al Monumento alla Memoria 'Yad Vashem' a Gerusalemme il 23 marzo 2000 e ribadita da Sua Santità Benedetto XVI nella visita al campo di sterminio di Auschwitz il 28 maggio 2006".
OP/SHOAH:EBREI/TEHERAN VIS 20061213 (220)
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