CITTA' DEL VATICANO, 7 DIC. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, nel Palazzo Apostolico Lateranense, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha inaugurato l'esposizione: "Habemus Papam. Le elezioni pontificie da San Pietro a Benedetto XVI".
L'esposizione presenta una vasta selezione di opere d'arte provenienti da collezioni vaticane e romane, che, come ha sottolineato il Porporato, "è stata concepita in maniera che, se da una parte offre una visione il più possibile completa dell'evoluzione storica del conclave, dall'altra non manca di far risaltare la misteriosa azione di Dio che, con la sua provvidenza, guida il cammino della Chiesa, fondata su Pietro e sui suoi legittimi Successori".
"Il valore eminente di questa mostra, che cade nel 500° anniversario della Basilica di San Pietro e dell'inizio dei Musei Vaticani" - ha proseguito il Cardinale Bertone - "sta nell'aiutare a comprendere che, pur attraverso circostanze talora segnate da umane fragilità e da interessi politici, a guidare la scelta dei Sommi Pontefici è sempre Lui, il Signore. Cristo, con la forza del suo Spirito, conduce la Chiesa affidandola al suo Vicario in terra, il Papa, 'Servo dei servi'. E il Papa, pure quando sembrano prevalere intrighi, sotterfugi e scontri, non è mai venuto meno alla sua missione".
Il Segretario di Stato ha ricordato ancora che: "Pur con le sue ombre, la storia della Chiesa è dunque storia di fede, di amore e di zelo" e citando "le fasi e le procedure legate alla morte e alle esequie del Pontefice, al conclave, alla proclamazione del nuovo Papa e alle cerimonie della sua presa di 'possesso'", il Cardinale Bertone ha osservato che: "ci si rende conto di quanto sia grande il contributo dato da tanti ecclesiastici alla vita della Chiesa. Si riesce anche a percepire la partecipazione, carica di forte emozione spirituale, del popolo cristiano".
Successivamente, riferendosi alle riforme che hanno portato all'attuale struttura del conclave nei secoli, il Cardinale Bertone ha riaffermato che: "Dalla Costituzione 'Ubi periculum' del 1274 ad oggi la preoccupazione è stata sempre quella di tener lontana da influenze esterne l'elezione di colui che Dio sceglie per guidare il suo popolo. Flabelli, tiare, troni, sedie gestatorie, cerimoniali e usi rispondenti a culture e abitudini di ieri, oggi, sono scomparsi. Resta però immutato ciò che è essenziale al ministero del Successore di Pietro e il conclave costituisce, al riguardo, un momento di eloquente importanza".
SS/ESPOSIZIONE PONTEFICI/BERTONE VIS 20061211 (400)
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