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lunedì 25 settembre 2006

NECESSARIO DIALOGO FRA CRISTIANI E MUSULMANI

CITTA' DEL VATICANO, 25 SET. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, con gli Ambasciatori dei Paesi a maggioranza musulmana accreditati presso la Santa Sede ed alcuni esponenti delle comunità musulmane in Italia.

  All'Incontro hanno partecipati gli Ambasciatori di Kuwait, Giordania, Pakistan, Qatar, Costa d'Avorio, Indonesia, Turchia, Bosnia ed Erzegovina, Libano, Yemen, Egitto, Iraq, Senegal, Algeria, Marocco, Albania, Lega degli Stati Arabi, Siria, Tunisia, Libia, Iran Azerbaijan, 14 Membri della Consulta Islamica in Italia e due Rappresentanti del Centro Culturale Islamico d'Italia e dell'Ufficio della Lega Musulmana Mondiale.

  Dopo un indirizzo di omaggio del Cardinale Poupard, Papa Benedetto ha voluto ricordare di aver auspicato il presente Incontro "per consolidare i legami di amicizia e di solidarietà tra la Santa Sede e le Comunità musulmane del mondo".

  "Vorrei oggi ribadire" - ha affermato il Santo Padre esprimendosi in francese - "tutta la stima e il profondo rispetto che nutro verso i credenti musulmani".

  "Fin dall'inizio del mio pontificato" - ha ricordato il Papa - "ho auspicato che si continuino a consolidare ponti di amicizia con i fedeli di tutte le religioni, con un particolare apprezzamento per la crescita del dialogo tra musulmani e cristiani"

  "In un mondo segnato dal relativismo, e che troppo spesso esclude la trascendenza dall'universalità della ragione, abbiamo assolutamente bisogno d'un dialogo autentico tra le religioni e tra le culture, un dialogo in grado di aiutarci a superare insieme tutte le tensioni in uno spirito di proficua intesa".

  "In continuità con l'opera intrapresa dal mio predecessore, il Papa Giovanni Paolo II, auspico dunque vivamente che i rapporti ispirati a fiducia, che si sono instaurati da diversi anni fra cristiani e musulmani, non solo proseguano, ma si sviluppino in uno spirito di dialogo sincero e rispettoso, un dialogo fondato su una conoscenza reciproca sempre più autentica che, con gioia, riconosce i valori religiosi comuni e, con lealtà, prende atto e rispetta le differenze".

  "Il dialogo interreligioso e interculturale" - ha sottolineato il Pontefice - "costituisce una necessità per costruire insieme il mondo di pace e di fraternità ardentemente auspicato da tutti gli uomini di buona volontà. In questo ambito, i nostri contemporanei attendono da noi un'eloquente testimonianza in grado di indicare a tutti il valore della dimensione religiosa dell'esistenza".

  "È pertanto necessario" - ha detto ancora Benedetto XVI - "che, fedeli agli insegnamenti delle loro rispettive tradizioni religiose, cristiani e musulmani imparino a lavorare insieme, come già avviene in diverse comuni esperienze, per evitare ogni forma di intolleranza ed opporsi ad ogni manifestazione di violenza; è altresì doveroso che noi, Autorità religiose e Responsabili politici, li guidiamo ed incoraggiamo ad agire così".

  "Gli insegnamenti del passato non possono dunque non aiutarci a ricercare vie di riconciliazione perché, nel rispetto dell'identità e della libertà di ciascuno, diamo vita a una collaborazione ricca di frutti al servizio dell'intera umanità. Come il Papa Giovanni Paolo II affermava nel suo memorabile discorso ai giovani a Casablanca, in Marocco, il rispetto e il dialogo richiedono la reciprocità in tutti i campi, soprattutto per quanto concerne le libertà fondamentali e più particolarmente la libertà religiosa. Essi favoriscono la pace e l'intesa tra i popoli"

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso affermando: "Cari amici, sono profondamente convinto che, nella situazione in cui si trova il mondo oggi, è un imperativo per i cristiani e i musulmani impegnarsi nell'affrontare insieme le numerose sfide con le quali si confronta l'umanità, specialmente per quanto riguarda la difesa e la promozione della dignità dell'essere umano e i diritti che ne derivano. Mentre crescono le minacce contro l'uomo e contro la pace, riaffermando la centralità della persona e lavorando senza stancarsi perché la vita umana sia sempre rispettata, cristiani e musulmani rendono manifesta la loro obbedienza al Creatore, la cui volontà è che tutti gli esseri umani vivano con quella dignità che Egli ha loro dato".
AC/DIALOGO:RISPETTO MUSULMANI/...                   VIS 20060925 (670)


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