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sabato 27 maggio 2006

MARIA: SCUOLA DI FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2006 (VIS). Alle 17:15 il Santo Padre Benedetto XVI è giunto in elicottero al Santuario di Czestochowa, chiamato anche "Jasna Góra", il più celebre Santuario mariano della Polonia dove Giovanni Paolo II affidò alla Vergine il suo Pontificato.

L'icona della Vergine di Jasna Góra è stata dotata di nuovi ornamenti, a compimento di un voto per il 350° anniversario della difesa del Santuario dall'invasione delle truppe svedesi da parte del Padre Agostino Kordecki, e come espressione di gratitudine per la vita di Giovanni Paolo II nel 25° anniversario dell'istituzione di "Solidarnosc". Le corone d'oro dell'Immagine miracolosa della Madonna di Jasna Góra e del Bambino sono state benedette e donate da Giovanni Paolo II il 1° aprile 2005, vigilia della sua morte.

Alle 18:00 dopo la visita al Monastero del Santuario affidato ai Monaci Paolini, il Papa ha presieduto, all'esterno delle sue mura, un incontro con sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e rappresentanti dei nuovi movimenti ecclesiali e della vita consacrata.

Il Santo Padre ha iniziato il suo discorso con queste parole: "Maria, la Madre del Signore, è in mezzo a noi. Oggi è Lei a guidare la nostra meditazione; Lei ci insegna a pregare. È Lei ad indicarci come aprire le nostre menti e i nostri cuori alla potenza dello Spirito Santo, che viene a noi per essere da noi portato al mondo intero".

"Maria ha sostenuto la fede di Pietro e degli Apostoli nel Cenacolo, e oggi sostiene la mia e la vostra fede. La fede, infatti, è un contatto col mistero di Dio'. (...) La fede è il dono, datoci nel battesimo, che ci rende possibile l'incontro con Dio. Dio si nasconde nel mistero: pretendere di comprenderLo significherebbe volerlo circoscrivere nei nostri concetti e nel nostro sapere e così irrimediabilmente perderlo. Mediante la fede, invece, possiamo aprirci un varco attraverso i concetti, perfino quelli teologici, e possiamo 'toccare' il Dio vivente".

"Nel Cenacolo gli Apostoli non sapevano che cosa li attendeva. Intimoriti, erano preoccupati per il proprio futuro. (...) Maria, 'colei che aveva creduto nell'adempimento delle parole del Signore' (...), insegnava la perseveranza nella fede. Con tutto il suo atteggiamento li convinceva che lo Spirito Santo, nella sua sapienza, ben conosceva il cammino su cui li stava conducendo, che si poteva quindi porre la propria fiducia in Dio, donando senza riserve a Lui se stessi, i propri talenti, i propri limiti e il proprio futuro".

"Molti di voi qui presenti hanno riconosciuto questa segreta chiamata dello Spirito Santo ed hanno risposto con tutto lo slancio del cuore. (...) È stato Gesù a chiamarvi, invitandovi ad una unione più profonda con Lui".

"Ricordate il vostro entusiasmo quando avete intrapreso il pellegrinaggio della vita consacrata, fidando sull'aiuto della grazia?" - ha domandato il Papa rivolgendosi ai religiosi - "Procurate di non smarrire lo slancio originario, e lasciate che Maria vi conduca verso un'adesione sempre più piena!".

"Cari religiosi, care religiose, care persone consacrate!" - ha esclamato il Santo Padre - "Qualunque sia la missione affidatavi, (...) conservate nel cuore il primato della vostra vita consacrata", che "vissuta nella fede, unisce strettamente a Dio, desta i carismi e conferisce una straordinaria fecondità al vostro servizio".

"Carissimi candidati al sacerdozio! Quale aiuto può venire anche a voi dalla riflessione sul modo in cui Maria imparava da Gesù! Sin dal suo primo 'fiat', attraverso i lunghi, ordinari anni della vita nascosta, mentre educava Gesù, (...) Lo 'imparava' momento per momento. (...) Nel vostro cammino e nel vostro futuro ministero sacerdotale fatevi guidare da Maria ad 'imparare' Gesù! FissateLo, lasciate che sia Lui a formarvi, per essere in grado un domani, nel vostro ministero, di far vedere Lui a quanti vi avvicineranno".

"La vitalità delle vostre comunità" - ha detto il Papa ai rappresentanti dei nuovi movimenti nella Chiesa - "è un segno della presenza attiva dello Spirito Santo! È dalla fede della Chiesa e dalla ricchezza dei frutti dello Spirito Santo che è nata la vostra missione. (...) Credete nella grazia di Dio che vi accompagna e portatela nei vivi tessuti della Chiesa e in modo particolare là dove non può giungere il sacerdote, il religioso o la religiosa".

"Vi nutrite" - ha proseguito il Pontefice - "di dottrina proveniente da diverse scuole di spiritualità, riconosciute dalla Chiesa. Approfittate della sapienza dei santi, ricorrete all'eredità che hanno lasciata. Formate le vostre menti e i vostri cuori sulle opere dei grandi maestri e dei testimoni della fede, memori che le scuole di spiritualità non devono essere un tesoro chiuso nei conventi o nelle biblioteche".

"La sapienza evangelica, letta nelle opere dei grandi santi e verificata nella propria vita, va portata in modo maturo, non infantile e non aggressivo, nel mondo della cultura e del lavoro, nel mondo dei media e della politica, nel mondo della vita familiare e di quella sociale. La verifica dell'autenticità della vostra fede e della vostra missione, che non attira l'attenzione su di sé, ma realmente porta intorno a sé la fede e l'amore, sarà il confronto con la fede di Maria. Specchiatevi nel suo cuore. Rimanete alla sua scuola!".

"'Dio è amore'" - ha concluso il Papa - "Queste parole ho voluto prendere io stesso come avvio della prima Enciclica del mio Pontificato: 'Deus caritas est'! Questa verità su Dio è la più importante, la più centrale. A tutti coloro a cui è difficile credere in Dio, io oggi ripeto: 'Dio è amore'. Siate voi stessi, cari amici, testimoni di questa verità".

Al termine dell'incontro, Benedetto XVI è rientrato in elicottero a Cracovia. Dopo cena, si è affacciato al balcone del Palazzo Arcivescovile per salutare le persone riunite nel cortile, com'era abitudine di Giovanni Paolo II quando era a Cracovia.

"So che il due di ogni mese, all'ora della morte del mio amato Predecessore" - ha detto Benedetto XVI - "vi raccogliete qui per commemorarlo e pregare per la sua elevazione agli onori degli altari. Questa preghiera sostenga coloro che si occupano della causa, (di Beatificazione n.d.r.), e arricchisca i vostri cuori di ogni grazia".

"E oggi malgrado la morte, egli - giovane in Dio - è tra noi. Ci invita a rinvigorire la grazia della fede, a rinnovarci nello Spirito".
PV-POLONIA/CLERO:MOVIMENTI/CZESTOCHOWA VIS 20060527 (1030)

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