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giovedì 30 marzo 2006

PATRIMONIO CULTURALE E VALORI ACCADEMICI UNIVERSITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAR. 2006 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la presentazione del Seminario di Studi sul "Bologna Process", promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica in collaborazione con l'UNESCO-CEPES, in corso dal 30 marzo al 1° aprile nell'Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.

Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, ha spiegato che la legislazione canonica fa distinzione fra Università e Facoltà ecclesiastiche e fra Università e Facoltà cattoliche. "Più esattamente si dovrebbe dire che tutte sono cattoliche, ma fra le Università o Facoltà cattoliche, quelle che chiamiamo ecclesiastiche hanno un ruolo particolare e una regolamentazione propria".

Il Monsignor Angelo Vincenzo Zani, Sotto-Segretario della Congregazione, ha ricordato che la Santa Sede ha aderito al "Processo" in occasione del vertice dei Ministri, tenuto a Berlino nel 2003. "Da allora, la Congregazione per l'Educazione Cattolica segue le diverse tappe del cammino intrapreso insieme agli altri paesi, con l'aiuto di una 'Commissione' appositamente creata, la quale accompagna le Facoltà ecclesiastiche presenti in Europa nell'attuare i relativi orientamenti".

L'Arcivescovo Michael J. Miller, Segretario del Dicastero, ha fatto riferimento al programma del Seminario, dal titolo: "Il patrimonio culturale e i valori accademici delle Università europee, e l'attrattività dello Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore".

L'Arcivescovo ha ricordato che è prevista la partecipazione dei rappresentanti di 42 paesi, la maggiore parte europei, ma anche delle Americhe, Asia e Oriente. "Sono" - ha detto - "ministri dell'educazione di vari paesi, ufficiali dei governi, rettori di Università, rappresentanti di organizzazioni europee ed internazionali".

Riferendosi ai temi in discussione in questi giorni, il Segretario della Congregazione ne ha enumerato i seguenti: "Il patrimonio culturale europeo: identità e sfide"; "I valori accademici dell'Università europea e la sua rilevanza contemporanea"; "Le Università europee: la loro responsabilità culturale e il ruolo nella costruzione dell'Europa". Seguiranno gruppi di discussione su temi rilevanti come: "I valori fondamentali e la libertà accademica; i fondamenti per il dialogo interdisciplinare; il dialogo interculturale e interreligioso; la ricerca scientifica e la responsabilità etica". Il Seminario si concluderà sabato mattina con l'Udienza del Santo Padre.

Il Dr. Jan Sadlak, Direttore del Centro Europeo di Educazione Universitaria dell'U.N.E.S.C.O. ha affermato che l'Europa può essere orgogliosa di una diversità che è fonte di ispirazione in molti campi, dal culturale al religioso. "Per preservare ed alimentare queste differenti diversità" - ha detto - "dobbiamo contare su valori solidi ed obiettivi comuni che ci possono difendere dalle forze che hanno causato in Europa due guerre mondiali e diversi tipi di regimi totalitari. E qui dobbiamo sottolineare il ruolo dell'Università, che nella sua forma moderna, è una creazione europea e nella cui storia quasi millenaria, la Chiesa Cattolica ha ricoperto un ruolo importante. È una realtà che deve essere riconosciuta".

Infine ha preso la parola Sjur Bergan, Capo del Dipartimento di Educazione Universitaria ed Insegnamento Storico del Consiglio d'Europa che ha ricordato che obiettivo della Conferenza è "essenzialmente definire come il nostro patrimonio e i nostri valori accademici rendono attraente l'educazione superiore europea sia agli studenti del Continente che delle altre parti del mondo".

Il Dr. Bergan ha parlato dei quattro punti chiave in materia universitaria del Consiglio d'Europa: preparazione per il mercato del lavoro; preparazione per la vita come cittadini attivi nelle società democratiche; sviluppo personale; sviluppo personale e mantenimento di un'ampia ed avanzata base di conoscenze. "Il patrimonio accademico" - ha detto il Dr. Bergan - "è di grande importanza per il 'Bologna Process' sia per il suo valore intrinseco e perchè offre una prospettiva più ampia sulla riforma dell'insegnamento superiore. La riforma è parte del nostro patrimonio: le università insieme con la Chiesa e il Parlamento, sono le più antiche istituzioni d'Europa. Ritengo che sia importante sottolineare che le università sono sopravvissute perché sono state capaci di riformarsi. Non fossero state in grado di cambiare, non sarebbero sopravvissute".
OP/SEMINARIO UNIVERSITÀ EUROPA/CIC VIS 20060330 (650)

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