CITTA' DEL VATICANO, 10 GEN. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York, al Comitato Preparatorio della Conferenza dell'O.N.U. per l'analisi dei progressi nella messa a punto del programma di azione per prevenire, combattere ed eliminare il commercio illegale di armi leggere (SALW) in tutti i suoi aspetti.
Il Nunzio Apostolico ha ricordato che questa riunione è la più importante dall'adozione nel 2001 del Programma di Azione che "ha importanti ripercussioni sulla promozione del disarmo, della pace e della ricostruzione dopo i conflitti, sulla lotta al terrorismo ed al crimine organizzato". "La Conferenza che si terrà nel 2006" - ha precisato l'Arcivescovo Migliore - "deve accordarsi per stabilire programmi più vasti di cooperazione internazionale e meccanismi per promuovere parti chiave del Programma di Azione come la gestione e la sicurezza delle riserve di armi, la raccolta di armi e munizioni e la loro sicura distruzione e controlli nazionali sulla produzione ed il trasferimento di armi leggere. Sarebbe perciò utile iniziare una seria riflessione sulla possibilità di negoziare uno strumento legalmente vincolante sul commercio internazionale di armi, (...) basato sui più importanti principi del diritto internazionale".
La Conferenza del 2006 potrebbe servire a lanciare un processo che permetta "agli Stati interessati e alle organizzazioni più importanti di elaborare principi, politiche e programmi (...) per prevenire e ridurre il traffico, la proliferazione e l'uso improprio di armi leggere".
"Spesso questo processo ha concentrato la sua attenzione sull'aspetto della fornitura della vendita delle armi" - ha proseguito l'Osservatore Permanente della Santa Sede - (...) tuttavia, se consideriamo i costi umani del SALW e la loro profonda connessione con il processo di sviluppo umano e sostenibile, allora diviene chiaro che occorre riservare maggiore attenzione alla riduzione della domanda di armi leggere. Per ridurre drasticamente la domanda di armi occorre non soltanto la volontà politica ma una ricerca più mirata nelle dinamiche dei conflitti, del crimine organizzato e della violenza. Ciò ci obbliga ad agire in modo responsabile per promuovere una autentica cultura della pace e della coesistenza fra tutti i membri della società".
L'Arcivescovo ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità urgente di "norme e programmi internazionali adeguati per risolvere la questione della domanda" come pure "la messa in opera di attività educative e programmi di sensibilizzazione che coinvolgano la società civile".
DELSS/SALW/ONU:MIGLIORE VIS 20060110 (420)
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