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lunedì 19 dicembre 2005

PRINCIPIO DI LAICITÀ CONSISTE SANA DISTINZIONE POTERI


CITTA' DEL VATICANO, 19 DIC. 2005 (VIS). Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano le Lettere Credenziali del Signor Bernard Kessedjian, nuovo Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede.

All'inizio del suo discorso al diplomatico il Papa ha ricordato che quest'anno la Francia celebra il centenario della legge di separazione della Chiesa e dello Stato. "Come ha ricordato il mio Predecessore Papa Giovanni Paolo II in una lettera indirizzata ai Vescovi di Francia" - ha affermato il Santo Padre - "il principio di laicità consiste in una sana distinzione dei poteri, che non è un'opposizione e che non esclude tuttavia che la Chiesa prenda parte attiva alla vita della società, nel rispetto delle competenze di ognuno".

"Una tale concezione" - ha sottolineato il Papa - "deve anche permettere di promuovere dapprima l'autonomia della Chiesa, nella sua organizzazione e nella sua missione. Al riguardo, considero molto positivo (...) il dialogo fra la Chiesa e le Autorità civili, a tutti i livelli. Sono sicuro che ciò permetterà di far concorrere al bene dei cittadini tutte le forze messe in opera e porterà frutti nella vita sociale".

"Come lei ha ricordato, il suo paese vive un periodo difficile sul piano sociale, facendo apparire la profonda insoddisfazione di una parte della gioventù; una tale situazione sembra aver toccato non solo le periferie delle grandi città, ma più profondamente tutti gli strati della popolazione. Le violenze interne che segnano le società e che sono da condannare costituiscono tuttavia un messaggio, in particolare da parte dei giovani, che ci invita a prendere in considerazione le richieste dei giovani e ad avere, come ha ricordato l'Arcivescovo di Bordeaux Jean-Pierre Ricard, Presidente della Conferenza Episcopale di Francia (...) 'una risposta all'altezza di queste tensioni drammatiche della nostra società".

Successivamente il Papa ha parlato dei numerosi lavoratori stranieri e delle loro famiglie, emigrati in Francia soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, che hanno largamente contribuito allo sviluppo della Nazione francese. È importante oggi ringraziarli, insieme ai loro discendenti, di questa ricchezza economica, culturale e sociale alla quale essi hanno partecipato. La maggior parte di essi sono divenuti cittadini francesi a pieno titolo. La sfida consiste oggi a vivere i valori di uguaglianza e di fraternità che fanno parte dei valori che costituiscono l'identità della Francia, adoperandosi perché tutti i cittadini possano realizzare, nel rispetto delle legittime differenze, una vera cultura comune, portatrice dei valori morali e spirituali fondamentali".

Il Santo Padre ha invitato inoltre a dedicare particolare attenzione "all'istituzione coniugale e familiare, alla quale non può essere paragonata nessuna altra forma di organizzazione relazionale".

"Desidero richiamare inoltre l'attenzione di tutti gli uomini di buona volontà sulle decisioni e le azioni in materia di bioetica, che dimostrano che vi è sempre più la tendenza a considerare l'essere umano, in particolare i primi istanti della sua esistenza, come un semplice oggetto di ricerca. Occorre affrontare le questioni etiche non solamente dal punto di vista della scienza, ma da quello dell'essere umano, che deve assolutamente essere rispettato. Senza l'accettazione di questo criterio morale fondamentale, sarà difficile creare una società veramente umana, rispettosa di tutti gli esseri che la compongono, senza alcuna distinzione".

Infine, il Santo Padre ha parlato dell'attenzione che la Francia dedica alla situazione dei paesi in via di sviluppo ed ha citato il recente Vertice Africa-Francia tenutosi in Mali ed ha ricordato la responsabilità dei paesi ricchi verso i paesi poveri che non consiste soltanto nel "fornire aiuti finanziari, ma anche formare tecnicamente i quadri ed il personale che renderanno queste nazioni sempre più autonome e protagoniste nell'economia mondiale".
CD/FRANCIA/KESSEDJIAN VIS 20051219 (600)

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