CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Gran Bretagna presso la Santa Sede, Signor Francis Martin-Xavier Campbell.
Nel suo discorso Papa Benedetto XVI ha sottolineato che le relazioni tra la Santa Sede e la Gran Bretagna "hanno reso possibile un significativo grado di collaborazione al servizio della pace e della giustizia, specialmente nel mondo in via di sviluppo, dove il Regno Unito ha ricoperto un ruolo fondamentale negli sforzi internazionali per combattere la povertà e la malattia. (...) Prego che questa efficace solidarietà con i nostri fratelli e sorelle sofferenti si conservi e si sviluppi in futuro".
Riferendosi a quanto affermato dal diplomatico che la Gran Bretagna "non è estranea ai problemi causati dalle tristi divisioni nell'ambito della Cristianesimo", il Santo Padre ha affermato che: "Le ferite risultanti da più di quattro secoli di separazione non si possono rimarginare se non con un deciso sforzo, con la perseveranza e sopratutto con la preghiera".
Rendendo grazie a Dio per il progresso nel dialogo ecumenico, il Papa ha detto che: "L'ecumenismo non è semplicemente una questione interna alle comunità cristiane; è un imperativo della carità che esprime l'amore di Dio per tutta l'umanità ed il suo progetto di unire tutti i popoli in Cristo (....) ed ha un ruolo fondamentale nel superamento delle divisioni fra comunità e nazioni".
Papa Benedetto ha espresso la sua gioia nel constatare "il significativo progresso fatto negli ultimi anni nel conseguimento della pace e della riconciliazione nell'Irlanda del Nord. Le Chiese locali e le comunità ecclesiali si sono adoperate per superare le differenze storiche fra i settori della popolazione e, fra i segni più visibili che hanno accresciuto la fiducia reciproca, vi è il recente abbandono delle armi da parte dell'Irish Republican Army (IRA)" grazie "ai grandi sforzi diplomatici e politici".
Il Santo Padre ha ricordato gli attentati terroristici di Londra dello scorso luglio ed ha assicurato "il continuo appoggio della Chiesa nella ricerca di soluzioni alle tensioni che hanno provocato tali atrocità. La popolazione cattolica in Gran Bretagna è caratterizzata da un alto grado di diversità etnica ed intende fare la sua parte nel promuovere la riconciliazione e l'armonia fra i vari gruppi etnici presenti nel vostro Paese. (...) La tolleranza e il rispetto per le differenze sono valori che il Regno Unito si è molto adoperato a promuover entro e fuori dei suoi confini".
"Lei ha parlato di quanto sia importante che il Regno Unito rimanga fedele alle ricche tradizioni dell'Europa, e tale fedeltà naturalmente implica un profondo rispetto per la verità che Dio ha rivelato riguardante la persona umana. Ciò richiede che noi riconosciamo e proteggiamo la santità della vita dal momento del concepimento fino alla morte naturale. Richiede inoltre che noi riconosciamo il ruolo indispensabile della stabilità del matrimonio e della vita familiare per il bene della società". Benedetto XVI ha aggiunto che ciò "ci obbliga a considerare attentamente le implicazioni etiche del progresso scientifico e tecnologico, particolarmente nel campo della ricerca medica e dell'ingegneria genetica".
"Soprattutto" - ha concluso il Santo Padre - "ci indirizza verso una corretta comprensione della libertà umana che non si può mai realizzare indipendentemente da Dio ma solo collaborando con il Suo progetto d'amore per l'umanità. Se la tolleranza e il rispetto per le differenze devono davvero essere benefiche per la società, devono fondarsi su di un autentica comprensione della persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio e chiamata ad una condivisione della sua vita divina".
CD/CREDENZIALI:GRAN BRETAGNA/CAMPBELL VIS 20051223 (590)
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