CITTA' DEL VATICANO, 1 OTT. 2005 (VIS). Oggi è stato pubblicato un messaggio inviato dal cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano, in nome del Papa, ai partecipanti all'assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), che termina il 2 ottobre.
Il cardinale Sodano trasmette una riflessione del Santo Padre sui tre temi principali che ha affrontato la plenaria.
Riferendosi al 40° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, Benedetto XVI "invita a riflettere sull'attualità della lezione conciliare nell'oggi della Chiesa e della società in Europa". Dopo aver ricordato il riferimento che il servo di Dio Paolo VI fece al contesto culturale in cui si è celebrato il concilio, "segnato dal secolarismo, dal laicismo e dall'irrazionalismo", il Papa si chiede: "Come non pensare all'Europa di oggi?".
Riconoscendo che "queste tendenze negative sono andate diffondendosi nel vecchio Continente", si può constatare, scrive, che "il benefico influsso conciliare, nel corso di questi anni, ha preservato la stessa Chiesa da una crisi che, alla fine del secondo millennio, avrebbe potuto essere ben peggiore. Sta ora a noi cogliere e portare avanti l'eredità conciliare per non perdere l'orientamento che il Signore ha indicato alla sua Chiesa".
Riguardo al secondo tema, l'evangelizzazione e la fede in Europa, il Santo Padre constata che "negli ultimi decenni è cresciuta la consapevolezza che il compito dell'evangelizzazione diventa sempre più indispensabile per l'Europa". In questo continente "è aumentato il pluralismo religioso, con una forte crescita della presenza dei musulmani. In questo contesto, ancora più importante ed urgente è per i cristiani prendere coscienza del fatto che il Vangelo non può essere tenuto per sé. Vi è poi la responsabilità dell'Europa per l'evangelizzazione del mondo".
Infine, il Papa si riferisce al terzo tema affrontato nella plenaria, l'evangelizzazione e il dialogo attraverso la catechesi, la scuola, l'università e i mezzi di comunicazione. Dopo aver posto in rilievo "l'eredità lasciataci dai Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II, i quali hanno saputo unire in modo straordinario lo slancio missionario e l'instancabile apertura al dialogo", termina esortando "a non temere di affrontare le attuali sfide pastorali".
MESS/.../CCEE VIS 20051003 (340)
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