CITTA' DEL VATICANO, 6 OTT. 2005 (VIS). Alle 9:00 di oggi è iniziata, in presenza del Santo Padre e di 243 padri sinodali, la sesta Congregazione Generale della XI° Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il presidente delegato di turno è stato il Cardinale Francis Arinze.
Di seguito pubblichiamo estratti di alcuni interventi:
VESCOVO JAVIER ECHEVARRIA RODRIGUEZ, PRELATO DELLA PRELATURA PERSONALE DELL'OPUS DEI. "L'Instrumentum laboris, al n. 34, sottolinea l'importanza del senso della sacralità nella celebrazione dell'Eucaristia. È utile studiare modi concreti che aiutino i fedeli a percepire in un modo più netto il senso della sacralità del Sacrificio eucaristico. (...) Sarebbe dunque utile, sulla base dell'Istruzione Redemptionis sacramentum, adoperarsi per rimuovere gli abusi che arrecano danno alla sacralità nelle celebrazioni eucaristiche, ed anche ripensare alcune norme, la cui applicazione si presta ad una interpretazione abusiva. A titolo di esempio, si suggerisce di ripensare l'opportunità di cerimonie eucaristiche con un eccessivo numero di concelebranti, tale da non rendere possibile uno svolgimento dignitoso dell'atto liturgico oppure valutare la reale convenienza di distribuire la Comunione a tutti i partecipanti a una Messa con un grandissimo numero di fedeli, quando la distribuzione generale vada a detrimento della dignità del culto".
VESCOVO ARTHUR ROCHE, DI LEEDS (INGHILTERRA). "L'apprezzamento impoverito della natura insostituibile del sacrificio Eucaristico ha anche delle implicazioni logiche sul modo d'intendere il sacerdozio. Facilitare l'accesso alla Santa Comunione diventa tanto rilevante e importante quanto essere presenti alla celebrazione della Messa. Dobbiamo collegare nuovamente l'accesso alla Santa Comunione all'offerta della Messa, attraverso la quale partecipiamo al sacrificio di Cristo sulla croce. La Santa Comunione fa propriamente parte della Messa come frutto di un atto sacramentale in cui incontriamo il sacrificio di Cristo sulla croce. In questo dibattito, il valore del luogo dell'adorazione Eucaristica diviene ancora più importante per la nostra preghiera e la nostra contemplazione. La presenza di Cristo e il suo essere sacrificio sono uniti, derivando da e muovendosi verso la Messa, ovvero nella celebrazione sacramentale in cui l'offerta del sacrificio e la presenza di Cristo nella Santa Comunione sono intimamente uniti".
VESCOVO EDWARD OZOROWSKI, AUSILIARE DI BIALYSTOK (POLONIA). "L' Eucaristia come sacramento del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo attualizza il sacrificio della croce. Il sacrificio è il primum principium dell' Eucaristia che ordina gerarchicamente tutte le verità ad essa legate. (...) Nell'insegnamento sull' Eucaristia si sottolineano molti temi importanti: il banchetto, la comunione, l'ascolto della Parola di Dio, il sacramento e via dicendo. Tuttavia esse non hanno una "chiave di volta". Ne deriva una determinata protestantizzazione della teologia dell'Eucaristia che in tale insegnamento si rivela essere un rito bello ma poco significativo per la vita. Intanto il sacrificio della croce di Cristo, al quale l'uomo accede attraverso l'Eucaristia, è ciò che di più importante vi è in questo mistero. Il sacrificio di Cristo sulla croce ha portato agli uomini la salvezza. (...) Grazie all'Eucaristia, ciò che è sacrificio nella vita umana, si trasforma nel sacrificio di Cristo. Soltanto percorrendo la via della croce, si può giungere alla gloria della risurrezione".
VESCOVO ARNOLD OROWAE, COAUDIUTORE DI WABAG (PAPUA NUOVA GUINEA). "Le esperienze di ingiustizie, violenza, corruzione, povertà, ecc., mostrano che c'è una distanza tra Eucaristia e Vita. Sia la reale salvezza che la presenza redentrice di Gesù nell'Eucaristia potrebbero non essere capite pienamente ed essere prese alla leggera, ma i cattolici sembrano essere saldi nella fede vissuta con il dovuto rispetto, l'adorazione e il rapporto personale. (...) Come può essere possibile questo per le comunità che vivono in luoghi isolati e che non hanno l'opportunità di andare a Messa e ricevere l'Eucaristia? La domanda è: che tipo di sacerdote è necessario nella nostra situazione? Sono necessari anni di formazione intellettuale filosofica e teologica per dare il servizio necessario alla gente povera che vive in luoghi isolati e che non è in grado di eguagliare tali capacità intellettuali? Il problema qui non è nell'avere più vocazioni, ma nell'assicurare a tutti i figli di Dio la possibilità di fare dell'Eucaristia il centro della propria vita partecipando al rito liturgico e ricevendola più spesso che possono. (...) Può la Chiesa dare la possibilità a uomini cristiani maturi, forti nella fede, impegnati, rispettati dal prossimo, di presiedere la partecipazione Eucaristica, così da rendere la presenza al rito più semplice per tutti?".
ARCIVESCOVO ANTHONY SABLAN APURON, O.F.M.CAP DI AGANA (GUAM), PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DEL PACIFICO. "Nel Pacifico, la scarsità di sacerdoti e l'aggressività delle sette evangeliche rappresentano una sfida alla stessa sopravvivenza della fede cattolica. In base alla mia esperienza, l'unica risposta a questo duplice ostacolo è la formazione di "comunità basate sulla fede". (...) Occorre che la Chiesa di oggi renda chiaramente visibili i simboli eucaristici: forse occorre che la Chiesa ricorra al "pane vero" per il pane che diventerà il Corpo di Cristo che tutti dovranno mangiare e per il vino che diventerà il sangue di Cristo e verrà bevuto da tutti. Questi simboli rappresentano pienamente e con forza la realtà che esprimono, non semplicemente un'approssimazione. (...) Faccio appello a quanti oggi guidano la Chiesa perché facciano tutto il possibile per aiutare le persone a conoscere veramente Gesù Cristo attraverso i simboli dell'Eucaristia e la realtà che rappresentano".
SE/SESTA CONGREGAZIONE/... VIS 20051006 (870)
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