CITTA' DEL VATICANO, 30 GIU. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Membri della Delegazione che Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, ha inviato a Roma per la festa dei Santi Patroni della Chiesa di Roma. La Delegazione Ecumenica tradizionalmente si reca in visita a Roma per la Solennità del 29 giugno ed anche la Santa Sede invia una propria Delegazione al Patriarcato di Costantinopoli il 30 novembre, in occasione delle celebrazioni del Patrono Sant'Andrea.
Il Papa ha ricordato che "il dialogo della carità" fra cattolici ed ortodossi, fu "inaugurato sul Monte degli Ulivi da Papa Paolo VI e dal Patriarca Athenagoras, esperienza che si è dimostrata non vana. Numerosi e significativi sono, infatti, i gesti sinora compiuti: penso all'abrogazione della reciproche condanne del 1054, ai discorsi, ai documenti e agli incontri promossi dalle Sedi di Roma e di Costantinopoli. Questi gesti hanno segnato il cammino degli ultimi decenni".
Benedetto XVI, rievocando il "fraterno abbraccio" che Papa Giovanni Paolo II scambiò, pochi mesi prima della morte, con il Patriarca Ecumenico, nella Basilica di San Pietro, ha affermato: "Certamente è un cammino lungo, il nostro, e non facile, segnato, all'inizio, da timori ed esitazioni, ma fattosi poi sempre più spedito e consapevole. Un cammino che ha visto crescere la speranza di un solido 'dialogo della verità' e di un processo di chiarificazione teologica e storica, che ha già dato apprezzabili frutti".
"Si avverte la necessità" - ha proseguito il Pontefice - "di unire le forze e non risparmiare le energie, affinché il dialogo teologico ufficiale, iniziato nel 1980, tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse nel loro insieme, riprenda con rinnovato vigore. A questo proposito, vorrei esprimere, cari Fratelli, i miei sentimenti di riconoscenza per Sua Santità Bartolomeo, che si sta prodigando per riattivare i lavori della Commissione mista internazionale cattolica-ortodossa. Desidero assicurarlo che è mia salda volontà appoggiare ed incoraggiare questa azione. La ricerca teologica, che deve affrontare questioni complesse ed individuare soluzioni non riduttive, è un impegno serio, al quale non possiamo sottrarci".
"Se è vero che il Signore chiama con forza i suoi discepoli a costruire l'unità nella carità e nella verità; se è vero che l'appello ecumenico costituisce un pressante invito a riedificare, nella riconciliazione e nella pace, l'unità, gravemente danneggiata, tra tutti i cristiani; se non possiamo ignorare che la divisione rende meno efficace la santissima causa della predicazione del Vangelo ad ogni creatura, come possiamo sottrarci al compito di esaminare con chiarezza e buona volontà le nostre differenze, affrontandole con l'intima convinzione che esse vanno risolte? L'unità che noi cerchiamo non è né assorbimento né fusione, ma rispetto della multiforme pienezza della Chiesa, la quale, conformemente alla volontà del suo fondatore Gesù Cristo, deve essere sempre una, santa, cattolica ed apostolica".
Infine Papa Benedetto ha chiesto ai Membri della Delegazione "di portare i miei saluti al Patriarca ecumenico, informandolo del mio proposito di proseguire con ferma determinazione nella ricerca della piena unità tra tutti i cristiani".
AC/UNITÀ/PATRIARCATO ECUMENICO VIS 20050630 (510)
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