CITTA' DEL VATICANO, 27 OTT. 2004 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York, davanti alla Terza Commissione, sull'Articolo 105b: "Eliminazione di tutte le forme di intolleranza religiosa".
L'Arcivescovo ha definito la libertà religiosa come "la ricerca dell'uomo sulle cose ultime che soddisfano i desideri più profondi e più intimi dell'animo umano", aggiungendo che il credo religioso e la libertà (...) devono essere considerati come valori positivi e non essere manipolati o visti come una minaccia alla convivenza pacifica ed alla reciproca tolleranza".
Il Nunzio ha puntualizzato che "le autorità religiose hanno una speciale responsabilità nell'eliminare qualsiasi tipo di abuso e di cattiva rappresentazione del credo religioso e della libertà. Hanno nelle loro mani potere e risorse in grado di resistere alla lotta contro il terrorismo; sono chiamati a creare e diffondere una sensibilità religiosa, culturale e sociale che mai soccomberà di fronte ad atti di terrore, ma che, invece, li rigetterà e condannerà come bieche profanazioni. (...) Nello stesso tempo, le autorità pubbliche, i legislatori, i giudici hanno una grave ed evidente responsabilità nel favorire la convivenza pacifica tra i diversi gruppi religiosi e nel fare di tali gruppi i loro collaboratori nella costruzione della società".
L'Arcivescovo Migliore ha sottolineato che "la tendenza di coloro ai quali piacerebbe confinare le espressioni religiose nella propria sfera privata, ignora e svaluta la natura delle autentiche convinzioni religiose". Ai credenti, ha aggiunto, dovrebbe essere permesso "mantenere appropriate istituzioni caritatevoli o umanitarie, (...) lavorare nel campo sociale, educativo ed umanitario, ed essere, nello stesso tempo, distinti religiosamente, agire in armonia con la loro rispettiva missione, senza trascurare qualsiasi impegno religioso o valore morale nel costruire il bene comune. I tentativi di secolarizzare o di interferire negli affari interni delle istituzioni religiose svaluta la loro ragione di essere vere fabbriche della società".
"La Santa Sede - ha concluso l'Arcivescovo Migliore - continuerà con forza a proclamare la dignità umana come libertà di coscienza e libertà religiosa a livello individuale e sociale".
DELSS/INTOLLERANZA RELIGIOSA/O.N.U.:MIGLIORE VIS 20041027 (320)
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