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lunedì 20 settembre 2004

RICORSO ALLA VIOLENZA CONTRARIO ALLA RELIGIONE


CITTA' DEL VATICANO, 18 SET. 2004 (VIS). La creazione di una cultura della pace, il ruolo della religione ed il dialogo interreligioso sono stati i temi del discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alla Signora Nevine Simaika Halim Abdalla, nuovo Ambasciatore della Repubblica Araba di Egitto, che ha presentato questa mattina le Lettere Credenziali.

"Come la Santa Sede non cessa di ricordare in questi tempi tormentati, non potrà esservi una tregua duratura nelle relazioni internazionali senza il prevalere della volontà di dialogo sulla logica dello scontro. In Iraq, dove la pace è così difficile da raggiungere, in Terra Santa, purtroppo sfigurata da un conflitto interminabile che nutre l'odio e i desideri di vendetta reciproci, o in altri Paesi martoriati dal terrorismo, che colpisce così crudelmente tanti innocenti, ovunque la violenza rivela il suo orrore e la sua incapacità a risolvere i conflitti. (...) Richiamo ancora una volta la Comunità internazionale alle sue responsabilità, per favorire il ritorno alla ragione ed al negoziato, unica soluzione possibile ai conflitti fra gli uomini, poiché tutti i popoli hanno il diritto di vivere nella serenità e nella pace".

Successivamente il Santo Padre si è soffermato sul "ruolo particolare nei rapporti tra le Nazioni" che l'Egitto ricopre grazie alla sua cultura, alla sua tradizione politica e alla sua strategica posizione geografica. Citando le parole della nuova Ambasciatrice relative alle responsabilità dello Stato nei confronti dei suoi cittadini, il Papa ha ricordato che tra queste vi è quella di "garantire l'uguaglianza di tutti davanti alla legge, come lei ha sottolineato, (...), a proposito del ruolo della donna nella società egiziana, e che sia promosso il rispetto e l'intesa reciproci fra le diverse componenti della Nazione".

Nell'edificazione della pace, ha proseguito il Pontefice, "le religioni ricoprono un ruolo fondamentale", ed ha ribadito che esse "diffondono un insegnamento che onora la vita come dono sacro di Dio che l'uomo deve rispettare ed alimentare. (...) Le religioni devono impegnarsi con risolutezza, anche in ragione di ciò, a denunciare e rifiutare il ricorso alla violenza come contrario alla propria finalità, che è precisamente quella di riconciliare gli uomini fra loro e con Dio. Sovente investite di doveri specificamente educativi dei giovani, le religioni hanno in merito una grande responsabilità rispetto ai contenuti dei loro insegnamenti, per contrastare e rigettare ogni approccio settario e, al contrario, sviluppare e promuovere quelli elementi che consentono una scoperta più approfondita e il rispetto dell'altro".

Giovanni Paolo II ha ricordato l'esistenza in Egitto della prestigiosa Università Al-Azhar "che ha un ruolo essenziale nel mondo musulmano, rappresentando un'opportunità di perseguire ed intensificare il dialogo interreligioso, particolarmente fra cristiani e musulmani". In merito il Papa ha ribadito che oltre gli incontri fra i Responsabili delle diverse religioni, "occorre suscitare il rispetto e il desiderio di conoscenza reciproca a livello personale e di comunità di fedeli, nelle città e nei paesi".

Infine il Papa ha voluto salutare calorosamente "i pastori e i fedeli dei diversi riti che compongono la comunità cattolica d'Egitto. Auspico che i fedeli abbiano sempre a cuore la promozione di rapporti fraterni e costruttivi, e che condividano le proprie ricchezze specifiche e rendano così omaggio all'unità cattolica".
CD/CREDENZIALI/EGITTO:SIMAIKA VIS 20040920 (550)

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