CITTA' DEL VATICANO, 19 NOV. 2003 (VIS). Questa mattina si è svolta la seconda giornata dei lavori del V Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti e i Rifugiati, in corso a Roma fino al 22 novembre, sul tema: "Ripartire da Cristo. Per una rinnovata pastorale dei migranti e dei rifugiati", con la partecipazione del Cardinale Paul Poupard, dell'Arcivescovo Agostino Marchetto e dell'Arcivescovo Pier Luigi Celata.
"L'immigrazione forzata o volontaria" - ha affermato l'Arcivescovo Marchetto, Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e i Rifugiati - "mette in luce la necessità di operare una trasformazione profonda di Istituzioni e di persone, per creare e vivere una cultura dell'accoglienza, un amore cristiano non folcloristico o cieco, ma genuino, per le diverse culture, con esercizio, oltre all'ospitalità, della grammatica del dialogo, del rispetto reciproco e della convivenza interculturale e interreligiosa".
Il Cardinale Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha ricordato che: "Come ogni essere umano ha diritto al riconoscimento e al rispetto della propria identità, cosa che non lo esonera dai suoi doveri verso la collettività, così ogni minoranza culturale ha diritto al riconoscimento della propria identità. Si tratta di un diritto inerente alla propria natura, che la valorizza agli occhi dell'insieme della società e ne facilita l'integrazione nell'insieme dei popoli. Il suo non rispetto, invece, è per un gruppo di uomini fonte di umiliazione, suscita una forte rivendicazione e acquisisce, molto spesso, forme di un'estrema violenza. (..) La tragica attualità di questo inizio del terzo millennio mostra bene, in numerose regioni del mondo, non soltanto l'attualità di questo spinoso problema".
L'Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha sottolineato nel suo intervento che: "Tra gli effetti del crescente fenomeno delle migrazioni e dei rifugiati vi è sicuramente quello di dar vita in breve tempo, (...) ad un pluralismo di etnie, di culture e di credenze. (…) In questa prospettiva, come afferma lo stesso Messaggio, il fenomeno migratorio può essere visto con favore, come occasione propizia per lo sviluppo del dialogo interreligioso, che è 'una delle sfide più significative del nostro tempo".
…/MIGRANTI:RIFUGIATI/… VIS 20031119 (340)
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