CITTA' DEL VATICANO, 16 OTT. 2003 (VIS). Nel corso di una Messa solenne, Giovanni Paolo II ha rievocato questa sera, davanti a 50.000 fedeli provenienti da tutto il mondo, il giorno della sua elezione al soglio di Pietro, venticinque anni fa. Hanno concelebrato con il Santo Padre i Membri del Collegio Cardinalizio, Vescovi e Parroci delle Parrocchie di Roma. Fra le personalità presenti, il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, il Presidente della Repubblica di Polonia, Aleksander Kwasniewski, e i Rappresentanti di Delegazioni ufficiali di 17 Paesi.
In una Piazza San Pietro ornata di fiori e piante provenienti dai Paesi Bassi, il Papa ha detto ai fedeli di aver, in questi venticinque anni, "sperimentato in modo particolare la divina misericordia". Ricordando il momento in cui il Collegio Cardinalizio lo elesse all'ufficio di Successore di Pietro, il Papa ha detto: "Come potevo, umanamente parlando, non trepidare? Come poteva non pesarmi una responsabilità così grande? È stato necessario ricorrere alla divina misericordia perché alla domanda 'Accetti?' potessi rispondere con fiducia: (…) accetto'".
"Oggi, cari Fratelli e Sorelle," - ha proseguito il Santo Padre - "mi è gradito condividere con voi un'esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all'interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. (…) 'Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo'. E poi mi invita ad assumere le responsabilità che Lui stesso mi ha affidato".
Il Santo Padre ha sottolineato che sin dall'inizio del suo Pontificato "i miei pensieri, le mie preghiere e le mie azioni sono state animate da un unico desiderio: testimoniare che Cristo, il Buon Pastore, è presente e opera nella sua Chiesa". Il Papa ha quindi ripetuto l'esortazione di venticinque anni fa. "'Non abbiate paura di accogliere Cristo e di accettare la sua potestà!'. Ripeto oggi con forza: 'Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!'. Lasciatevi guidare da Lui! Fidatevi del suo amore!".
Rendendo grazie a Dio per questi venticinque anni, Giovanni Paolo II, nell'esprimere ai fedeli di Roma e del mondo la sua gratitudine per la loro riposta alla richiesta di aiuto e di sostegno sin dall'inizio del suo ministero pastorale, ha detto: "Non interrompete questa grande opera d'amore per il Successore di Pietro. Ve lo chiedo ancora una volta: aiutate il Papa, e quanti vogliono servire Cristo, a servire l'uomo e l'umanità intera!".
Infine, rivolgendo una preghiera al Signore, il Papa ha detto: "Perdona il male compiuto e moltiplica il bene: tutto è opera tua e a Te solo è dovuta la gloria. (…) Ti rinnovo, per le mani di Maria, Madre amata, il dono di me stesso, del presente e del futuro: tutto si compia secondo la tua volontà. Pastore Supremo, resta in mezzo a noi, perché possiamo con Te procedere sicuri, verso la casa del Padre. Amen!".
All'inizio della Celebrazione Eucaristica, il Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, ha voluto porgere, a nome di tutti, gli auguri al Santo Padre, ed ha detto: "Come l'Apostolo Paolo, Lei può dire di non aver mai cercato di adulare con le parole, di non aver mai cercato alcun onore dagli uomini, ma di aver badato ai Suoi figli come una madre. (…) Lei ha preso su di Sé critiche e ingiurie, suscitando però gratitudine e amore e facendo crollare le mura dell'odio e dell'estraneità. Possiamo constatare oggi come Lei si sia messo con tutto se stesso a servizio del Vangelo e si sia lasciato consumare. (…) Sempre come Paolo, anche Lei sopporta la sofferenza per completare nella Sua vita terrena, per il corpo di Cristo che è la Chiesa, ciò che ancora manca ai patimenti di Cristo".
HML/XXV ANNIVERSARIO PONTIFICATO/… VIS 20031017 (620)
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