CITTA' DEL VATICANO, 12 SET. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II è partito in aereo alla volta di Banská Bystrica, città situata a 190 chilometri a nordest della capitale, e in automobile ha raggiunto la Piazza del Risorgimento Nazionale dove alle 10:30 ha presieduto la Santa Messa. Alla celebrazione della Messa del Santissimo Nome di Maria, hanno assistito cattolici ed altri fratelli cristiani delle comunità ecclesiali protestanti.
Il Papa ha detto nell'omelia: "Il luogo in cui ci troviamo è particolarmente significativo nella storia della vostra città: esso infatti richiama il rispetto e la devozione dei vostri padri verso il Signore Onnipotente e la Vergine Santissima e, insieme, il tentativo di profanazione di questa preziosa eredità, perpetrato da un regime oscuro in anni non ancora lontani. Di tutto questo la colonna della Vergine Maria è silenziosa testimone".
Riferendosi al brano evangelico nel quale "Maria (…) si rivolge all'Angelo Gabriele, che le comunica la chiamata di Dio a diventare la madre del suo Figlio", il Santo Padre ha affermato: "L'incarnazione del Verbo costituisce il punto decisivo del 'progetto' manifestato da Dio fin dall'inizio della storia umana, dopo il primo peccato. Egli vuole comunicare agli uomini la sua stessa vita, chiamandoli a diventare suoi figli. È una chiamata che attende la risposta di ciascuno. Dio non impone la salvezza; la propone come iniziativa d'amore, a cui occorre rispondere con una libera scelta, motivata anch'essa dall'amore".
All'interrogativo di quale sia, nella immediata disponibilità di Maria ad obbedire al Signore, la lezione per noi, il Papa ha risposto affermando: "Maria ci insegna il cammino verso una libertà matura. Nel nostro tempo, non sono pochi i cristiani battezzati che ancora non hanno fatta propria, in maniera adulta e consapevole, la loro fede. Si dicono cristiani, ma non reagiscono con responsabilità piena alla grazia ricevuta; ancora non sanno che cosa vogliono e perché lo vogliono".
"Ecco la lezione da raccogliere oggi" - ha proseguito il Pontefice - "è urgente educarsi alla libertà. In particolare, è urgente che, nelle famiglie, i genitori educhino alla giusta libertà i propri figli, per prepararli a dare l'opportuna risposta alla chiamata di Dio. Le famiglie sono il vivaio in cui si formano le pianticelle delle nuove generazioni. Nelle famiglie si forgia il futuro della Nazione".
"Maria crede e per questo dice di sì. È una fede che diventa vita: diventa impegno verso Dio, che la colma di sé con la maternità divina, e impegno verso il prossimo, che attende il suo aiuto nella persona della cugina Elisabetta".
"Cari Fratelli s Sorelle" - il Papa ha concluso l'omelia - "facciamo spazio a Dio! Nella varietà e ricchezza delle diverse vocazioni, ognuno è chiamato, sull'esempio di Maria, ad accogliere Dio nella propria vita e a percorrere con Lui le strade del mondo, annunciando il suo Vangelo e testimoniando il suo amore".
PV-SLOVACCHIA/MESSA/BANSKA BYSTRICA VIS 20030912 (490)
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