CITTA' DEL VATICANO, 19 MAR. 2003 (VIS). Oggi, Solennità di San Giuseppe, l'Arcivescovo John Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha tenuto l'omelia della Santa Messa celebrata in occasione della Giornata di studio su: "La fame nel mondo", presso il Centro Laico del Foyer Unitas del Pontificio Collegio Irlandese di Roma. L'Arcivescovo ha affermato che: "In questa giornata nella quale riflettiamo sulla fame nel mondo, mediteremo anche sul modo in cui Gesù fu nutrito e come Egli scelse di nutrire noi".
"Non risulta che Gesù avesse mai sofferto la fame" - ha affermato l'Arcivescovo - "San Giuseppe non solo fu un lavoratore fedele che provvedeva al pane quotidiano per la sua famiglia, ma a Nazareth esisteva una famiglia più ampia e solidale, una forma proficua di assicurazione contro la fame. Nell'analizzare il problema della fame nel mondo attuale, sembrerebbe che il problema principale non sia la fornitura ma la distribuzione. A Nazareth Giuseppe lavorava e provvedeva così alle necessità della famiglia. Anche se Giuseppe era falegname e non agricoltore o pastore, la Sacra Famiglia viveva in una comunità agricola e pastorale, dove era facile procurarsi il cibo".
L'Arcivescovo Foley ha esclamato che: "Nel mondo di oggi, a causa della guerra, della disoccupazione, della siccità e della distribuzione inefficace degli alimenti in molte parti del mondo, milioni di persone soffrono la fame. (…) Ma tutti noi dobbiamo lavorare insieme per la pace e la stabilità, per un efficace sistema di distribuzione che renda possibile a tutte le famiglie conservare il rispetto di sé, essere in grado di guadagnare e preparare il pane quotidiano per dar da mangiare ai loro figli - come Giuseppe e Maria diedero da mangiare a Gesù".
Al termine dell'omelia, l'Arcivescovo Foley ha sottolineato che: "Gesù, nel lasciarci il suo ricordo più prezioso, ci ha dato l'Eucaristia, il Pane della Vita, con il quale possiamo nutrirci nel nostro cammino verso la vita eterna".
CON-CS/OMELIA:FAME/FOLEY VIS 20030320 (310)
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