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lunedì 10 marzo 2003

DISCORSO DEL PAPA PROTEZIONE CIVILE E BANCA DI CREDITO


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAR. 2003 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti all'incontro promosso dall'Ufficio Nazionale Italiano per il Servizio Civile e un gruppo di rappresentanti della Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina che celebra il centenario della nascita.

Rivolgendosi agli operatori del servizio civile, il Santo Padre ha detto: "Fra di voi ci sono alcuni che, per convinzione personale profonda, hanno scelto di svolgere questo servizio in luogo di quello militare. Altri, ragazzi e ragazze, beneficiando delle nuove normative concernenti il servizio civile nazionale, hanno deciso di consacrare alcuni anni della loro gioventù alla nobile causa del bene comune, per costruire una società imperniata sui valori umani e spirituali, diffondendo la cultura dell'accoglienza e della solidarietà".

Il Santo Padre ha proseguito il suo discorso affermando: "Le vostre attività spaziano dalla formazione dei minori all'assistenza domiciliare e ospedaliera, all'inserimento occupazionale di portatori di handicap, alla promozione culturale, alla salvaguardia del patrimonio storico e alla protezione civile e ambientale".

"Si potrebbe dire che il servizio civile costituisce" - ha detto ancora il Pontefice - "nell'attuale momento storico, un 'segno dei tempi'. Anche la Chiesa intende fare spazio a questa preziosa riserva di energie, collaborando con le Istituzioni civili alla ridefinizione del quadro giuridico entro cui dar vita al nuovo servizio civile".

"Mi piace quest'oggi, giorno dedicato alla donna, ricordare il contributo che proprio tante donne, attraverso il servizio civile nazionale, hanno dato e continuano ad offrire al consolidarsi delle comunità civili ed ecclesiali".

Successivamente il Papa si è rivolto ai rappresentanti della Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina, ricordando che: "Il vostro Istituto fu fondato il 3 maggio del 1903, grazie anche alla provvida iniziativa di quattro sacerdoti, sulla scia degli insegnamenti proposti nell'Enciclica 'Rerum novarum' dal mio venerato predecessore, il Papa Leone XIII. L'Istituto si chiamava allora Cassa Rurale Cattolica di Depositi e Prestiti San Francesco d'Assisi e intendeva fare della cooperazione nel campo del risparmio e del credito un proficuo strumento per andare incontro ai ceti rurali, che non di rado rimanevano vittime della diffusa e mortificante morsa dell'usura".

Il Santo Padre ha quindi sottolineato che nonostante le ampie trasformazioni degli ultimi cento anni subite dall'Istituto, esso ha mantenuto "sempre intatto il suo stile di solidarietà e la sua ispirazione etico-sociale improntata al Vangelo". Il Papa ha quindi ringraziato gli operatori della Banca "per il lavoro compiuto (…) attraverso i numerosi e diversificati interventi di beneficenza e di solidarietà tra le popolazioni dell'Abruzzo e del Molise, dove essa è presente" ed ha auspicato che l'attività degli operatori "prosegua mantenendo lo spirito delle origini e si apra con coraggio e lungimiranza alle emergenti necessità dell'attuale momento storico".
AC/SERVIZIO CIVILE:BANCA/… VIS 20030310 (470)

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