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mercoledì 12 febbraio 2003

COMUNICATO DIRETTORI NAZIONALI PASTORALE DELLA STRADA


CITTA' DEL VATICANO, 11 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha reso pubblico un Comunicato riguardante il Primo Incontro Europeo dei Direttori Nazionali per la Pastorale della Strada, tenutosi il 3 e 4 febbraio, nella sede del medesimo Pontificio Consiglio. All'Incontro hanno partecipato quattro Vescovi, alcuni Direttori Nazionali della Pastorale della Strada ed i Rappresentanti delle Conferenze Episcopali di undici Nazioni europee.

L'Arcivescovo Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio, ha affermato che poiché: "La strada diventa luogo di espressione della fraternità", occorre promuovere una cultura cristiana nell'ambito della mobilità umana, che solleciti "l'attenzione e la carità pastorale della Chiesa. Questi nuovi fenomeni della mobilità presentano un nuovo campo di apostolato che richiede "nuovi oggetti-soggetti pastorali", rappresentati dagli autotrasportatori di merci, gli autisti di automobili e pullman, i turisti, gli addetti alla sicurezza del traffico, i distributori di carburante, i "senza fissa dimora, gli 'abitanti della strada'".

"L'Apostolato della Strada mira, quindi, anzitutto a formare una più attenta consapevolezza della necessità di porre le basi per la pace e l'umana convivenza anche sulle strade del mondo in una società che diventa meno aggressiva, prepotente e violenta. È perciò urgente l'esercizio, qui, di virtù sociali, quali la mitezza, il rispetto dei diritti e dei doveri e la prudenza".

"La strada può favorire l'incontro fra persone e perciò una vita di relazione più intensa, facilitando i viaggi e offrendo maggiore libertà e sicurezza al tempo stesso. Il movimento è quindi un valore per l'uomo, che può anche scoprirvi Dio, riconoscendo che l'altro è pure un fratello in umanità e nella fede".

Inoltre, si legge ancora nel Comunicato, la Chiesa non può trascurare il dramma delle sofferenze causate dagli incidenti stradali che causano un numero elevatissimo di vittime e di feriti. Nel XX secolo, gli incidenti stradali hanno causato la morte di 35 milioni di persone mentre un miliardo e mezzo sono rimaste ferite.
CON-SM/PASTORALE STRADA/HAMAO VIS 20030212 (330)

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