CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo di un Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II all'Arcivescovo Giuseppe Verucchi, di Ravenna-Cervia (Italia), nella ricorrenza del "millenario della costruzione della prima Chiesa dedicata in Ravenna a Sant'Adalberto, Vescovo di Praga e dell'invio in Polonia dei monaci Giovanni di Classe e Benedetto di Benevento".
Il Santo Padre scrive nel Messaggio, datato 23 aprile, che il progetto di evangelizzazione di Papa Silvestro II e dell'Imperatore Ottone III "diviene stimolo per i credenti di oggi a rendersi sempre più consapevoli del fatto che il grande mosaico dell'identità sociale e religiosa del continente europeo trova nella fede cristiana uno dei principali fattori della sua unità più profonda".
"Il ricordo di Adalberto, di Romualdo, di Giovanni e di Benedetto" - si legge ancora nel Messaggio - "in questa ricorrenza giubilare, richiami codesta Comunità diocesana e ogni cristiano a salvaguardare la dimensione spirituale e morale dell'Europa, offrendo al progetto dell'unità dei popoli europei un 'ancoraggio trascendente' mediante un esplicito riconoscimento dei 'diritti di Dio'. È questa l'unica garanzia veramente inoppugnabile della dignità dell'uomo e della libertà dei popoli".
"Andando oltre le pur necessarie normative tecniche, amministrative, economiche e monetarie, si deve recuperare quell'identità autentica e quel patrimonio di civiltà, che hanno nel cristianesimo una componente fondamentale, ispiratrice di quel sogno di un universalismo europeo che è stato conservato durante tante generazioni".
Come Adalberto, Romualdo, Giovanni e Benedetto superarono grazie alla fede "le tentazioni di anguste visioni esistenziali e politiche", anche ora "sarà la piena adesione a valori di matrice cristiana, quali la spiritualità, la solidarietà, la sussidiarietà, la centralità della persona, che permetterà all'Europa di svilupparsi in maniera armonica e di svolgere un ruolo significativo nel consesso delle Nazioni".
MESS/MILLENARIO CHIESA/RAVENNA:VERUCCHI VIS 20020503 (300)
Il Santo Padre scrive nel Messaggio, datato 23 aprile, che il progetto di evangelizzazione di Papa Silvestro II e dell'Imperatore Ottone III "diviene stimolo per i credenti di oggi a rendersi sempre più consapevoli del fatto che il grande mosaico dell'identità sociale e religiosa del continente europeo trova nella fede cristiana uno dei principali fattori della sua unità più profonda".
"Il ricordo di Adalberto, di Romualdo, di Giovanni e di Benedetto" - si legge ancora nel Messaggio - "in questa ricorrenza giubilare, richiami codesta Comunità diocesana e ogni cristiano a salvaguardare la dimensione spirituale e morale dell'Europa, offrendo al progetto dell'unità dei popoli europei un 'ancoraggio trascendente' mediante un esplicito riconoscimento dei 'diritti di Dio'. È questa l'unica garanzia veramente inoppugnabile della dignità dell'uomo e della libertà dei popoli".
"Andando oltre le pur necessarie normative tecniche, amministrative, economiche e monetarie, si deve recuperare quell'identità autentica e quel patrimonio di civiltà, che hanno nel cristianesimo una componente fondamentale, ispiratrice di quel sogno di un universalismo europeo che è stato conservato durante tante generazioni".
Come Adalberto, Romualdo, Giovanni e Benedetto superarono grazie alla fede "le tentazioni di anguste visioni esistenziali e politiche", anche ora "sarà la piena adesione a valori di matrice cristiana, quali la spiritualità, la solidarietà, la sussidiarietà, la centralità della persona, che permetterà all'Europa di svilupparsi in maniera armonica e di svolgere un ruolo significativo nel consesso delle Nazioni".
MESS/MILLENARIO CHIESA/RAVENNA:VERUCCHI VIS 20020503 (300)
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