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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 22 gennaio 2014

UDIENZA GENERALE: CHE FINISCA LO SCANDALO DELLA DIVISIONE DEI CRISTIANI

Città del Vaticano, 22 gennaio 2014 (VIS). Papa Francesco ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale del mercoledì alla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani che si conclude sabato prossimo, festa della Conversione di San Paolo apostolo. La Settimana, iniziativa spirituale alla quale partecipano da più di cento anni le comunità cristiane, è un tempo dedicato alla preghiera per l'unità di tutti i battezzati, secondo la volontà di Cristo: "che tutti siano una sola cosa". Ogni anno, un gruppo ecumenico di una regione del mondo, sotto la guida del Consiglio Ecumenico delle Chiese e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, suggerisce il tema e prepara sussidi per la Settimana di preghiera. Quest’anno tali sussidi provengono dalle Chiese e Comunità ecclesiali del Canada, e fanno riferimento alla domanda rivolta da san Paolo ai cristiani di Corinto: "È forse diviso il Cristo?".

"Certamente Cristo non è stato diviso - ha detto il Santo Padre - Ma dobbiamo riconoscere sinceramente e con dolore, che le nostre comunità continuano a vivere divisioni che sono di scandalo. Le divisioni fra noi cristiani sono uno scandalo. Non c'è altra parola: uno scandalo. 'Ciascuno di voi - scriveva l’Apostolo - dice: 'Io sono di Paolo', 'Io invece sono di Apollo', 'E io di Cefa', 'E io di Cristo'. Anche quelli che professavano Cristo come loro capo - ha sottolineato Papa Francesco - non sono applauditi da Paolo, perché usavano il nome di Cristo per separarsi dagli altri all’interno della comunità cristiana. Ma il nome di Cristo crea comunione ed unità, non divisione! Lui è venuto per fare comunione tra noi, non per dividerci. Il Battesimo e la Croce sono elementi centrali del discepolato cristiano che abbiamo in comune. Le divisioni invece indeboliscono la credibilità e l’efficacia del nostro impegno di evangelizzazione e rischiano di svuotare la Croce della sua potenza".

"Paolo rimprovera i corinzi per le loro dispute, ma anche rende grazie al Signore 'a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza'. (...) Questo atteggiamento dell’Apostolo è un incoraggiamento per noi e per ogni comunità cristiana a riconoscere con gioia i doni di Dio presenti in altre comunità. Malgrado la sofferenza delle divisioni, che purtroppo ancora permangono, accogliamo, le parole di Paolo come un invito a rallegrarci sinceramente delle grazie concesse da Dio ad altri cristiani. Abbiamo lo stesso Battesimo, lo stesso Spirito Santo che ci ha dato la Grazia: riconosciamolo e rallegriamoci".

bello riconoscere la grazia con cui Dio ci benedice e, ancora di più - ha ribadito il Papa - trovare in altri cristiani qualcosa di cui abbiamo bisogno, qualcosa che potremmo ricevere come un dono dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle. Il gruppo canadese che ha preparato i sussidi di questa Settimana di preghiera non ha invitato le comunità a pensare a quello che potrebbero dare ai loro vicini cristiani, ma le ha esortate ad incontrarsi per capire ciò che tutte possono ricevere di volta in volta dalle altre. Questo richiede qualcosa di più. Richiede molta preghiera, richiede umiltà, richiede riflessione e continua conversione. Andiamo avanti su questa strada, pregando per l'unità dei cristiani, perché questo scandalo venga meno e non sia più tra noi".

NUOVO APPELLO PER LA PACE IN SIRIA

Città del Vaticano, 22 gennaio 2014 (VIS). Al termine della catechesi il Papa ha ricordato che oggi si apre a Montreux (Svizzera) la Conferenza internazionale di sostegno alla pace in Siria, alla quale faranno seguito i negoziati che si svolgeranno a Ginevra a partire dal 24 gennaio.

"Prego il Signore - ha detto Papa Francesco - che tocchi il cuore di tutti perché, cercando unicamente il maggior bene del popolo siriano, tanto provato, non risparmino alcuno sforzo per giungere con urgenza alla cessazione della violenza e alla fine del conflitto, che ha causato già troppe sofferenze. Auspico alla cara nazione siriana un cammino deciso di riconciliazione, di concordia e di ricostruzione con la partecipazione di tutti i cittadini, dove ognuno possa trovare nell’altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere ed abbracciare".

LA FEDE SIA STRUMENTO DI UNITÀ

Città del Vaticano, 22 gennaio 2014 (VIS). Nei saluti nelle diverse lingue, il Papa, rivolgendosi ai fedeli di lingue araba, specialmente a quelli provenienti dall'Egitto, ha detto: "La fede non sia un motivo di divisione ma uno strumento di unità e di comunione con Dio e con i fratelli. L'invocazione del nome del Signore non sia ragione di chiusura ma via per aprire il cuore all'amore che unisce e arricchisce".

Nel salutare in italiano i partecipanti all'incontro dei Coordinatori regionali dell'Apostolato del Mare, il Papa ha esortato "ad essere voce dei lavoratori che vivono lontani dai loro cari ed affrontano situazioni di pericolo e difficoltà".

MESSAGGIO DEL PAPA AL WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS

Città del Vaticano, 22 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha indirizzato al Signor Klaus Schwab, Presidente Esecutivo del World Economic Forum, un Messaggio nel quale invita i Capi di Stato, gli economisti e gli imprenditori a promuovere nell'economia un approccio inclusivo che tenga in considerazione la dignità di ogni persona umana ed il bene comune, auspicando una più approfondita riflessione sulle cause della crisi economica che ha interessato tutto il mondo negli ultimi anni.

Al 44° incontro annuale del World Economic Forum, in corso in questi giorni a Davos-Klosters (Svizzera), sono presenti 40 Capi di Stato e di Governo ed oltre 2.500 partecipanti provenienti da quasi 100 paesi, fra i quali 1.500 imprenditori e rappresentanti di organizzazioni internazionali, della società civile, dei mezzi di comunicazione, dell'istruzione e delle arti.

Di seguito riportiamo il Messaggio di Papa Francesco che è stato letto dal Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

"La ringrazio vivamente per il Suo cortese invito a rivolgermi all’incontro annuale del World Economic Forum, che, come al solito, si terrà a Davos-Klosters alla fine del mese corrente. Confidando che l’incontro sarà un’occasione per una più approfondita riflessione sulle cause della crisi economica che ha interessato tutto il mondo negli ultimi anni, vorrei offrire alcune considerazioni nella speranza che possano arricchire i dibattiti del Forum e fornire un utile contributo al suo importante lavoro".

"Il nostro è un tempo caratterizzato da notevoli cambiamenti e da significativi progressi in diversi campi, con importanti conseguenze per la vita degli uomini. In effetti, 'si devono lodare i successi che contribuiscono al benessere delle persone, per esempio nell’ambito della salute, dell’educazione e della comunicazione' (Evangelii gaudium, 52), come pure in tanti altri campi dell’agire umano, e occorre riconoscere il ruolo fondamentale che l’imprenditoria moderna ha avuto in tali cambiamenti epocali, stimolando e sviluppando le immense risorse dell’intelligenza umana. Tuttavia, i successi raggiunti, pur avendo ridotto la povertà per un grande numero di persone, non di rado hanno portato anche ad una diffusa esclusione sociale. Infatti, la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere ancora una quotidiana precarietà, con conseguenze spesso drammatiche.

In questa sede, desidero richiamare l’importanza che hanno le diverse istanze politiche ed economiche nella promozione di un approccio inclusivo, che tenga in considerazione la dignità di ogni persona umana e il bene comune. Si tratta di una preoccupazione che dovrebbe improntare ogni scelta politica ed economica, ma a volte sembra solo un’aggiunta per completare un discorso. Coloro che hanno incombenze in tali ambiti hanno una precisa responsabilità nei confronti degli altri, particolarmente di coloro che sono più fragili, deboli e indifesi. Non si può tollerare che migliaia di persone muoiano ogni giorno di fame, pur essendo disponibili ingenti quantità di cibo, che spesso vengono semplicemente sprecate. Parimenti, non possono lasciare indifferenti i numerosi profughi in cerca di condizioni di vita minimamente degne, che non solo non trovano accoglienza, ma non di rado vanno incontro alla morte in viaggi disumani. Sono consapevole che queste parole sono forti, persino drammatiche, tuttavia esse intendono sottolineare, ma anche sfidare, la capacità di influire di codesto uditorio. Infatti, coloro che, con il loro ingegno e la loro abilità professionale, sono stati capaci di creare innovazione e favorire il benessere di molte persone, possono dare un ulteriore contributo, mettendo la propria competenza al servizio di quanti sono tuttora nell’indigenza.

Occorre, perciò, un rinnovato, profondo ed esteso senso di responsabilità da parte di tutti. 'La vocazione di un imprenditore è - infatti - un nobile lavoro, sempre che si lasci interrogare da un significato più ampio della vita' (Evangelii gaudium, 203). Ciò consente a tanti uomini e donne di servire con più efficacia il bene comune e di rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo. Tuttavia, la crescita in equità esige qualcosa di più della crescita economica, benché la presupponga. Essa esige anzitutto 'una visione trascendente della persona' (Benedetto XVI, Caritas in veritate, 11), poiché 'senza la prospettiva di una vita eterna, il progresso umano in questo mondo rimane privo di respiro' (ibid.). Parimenti, richiede decisioni, meccanismi e processi volti a una più equa distribuzione delle ricchezze, alla creazione di opportunità di lavoro e a una promozione integrale dei poveri che superi il mero assistenzialismo.

Sono convinto che a partire da tale apertura alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed imprenditoriale, capace di guidare tutte le azioni economiche e finanziarie nell’ottica di un’etica veramente umana. La comunità imprenditoriale internazionale può contare su molti uomini e donne di grande onestà e integrità personale, il cui lavoro è ispirato e guidato da alti ideali di giustizia, generosità e preoccupazione per l'autentico sviluppo della famiglia umana. Vi esorto, perciò, ad attingere a queste grandi risorse morali e umane, e ad affrontare tale sfida con determinazione e con lungimiranza. Senza ignorare, naturalmente, la specificità scientifica e professionale di ogni contesto, vi chiedo di fare in modo che la ricchezza sia al servizio dell’umanità e non la governi.

Signor Presidente, cari amici, confidando che in queste mie brevi parole possiate scorgere un segno di sollecitudine pastorale e un contributo costruttivo affinché le Vostre attività siano sempre più nobili e feconde, desidero rinnovare il mio augurio per il felice esito dell’incontro, mentre invoco la benedizione divina su di Lei, sui partecipanti al Forum, come pure sulle Vostre famiglie e attività".

DELEGAZIONE DELLA SANTA SEDE ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN SIRIA GINEVRA 2

Città del Vaticano, 22 gennaio 2014 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha informato oggi che la Santa Sede è stata invitata a partecipare alla Conferenza di Ginevra 2. La Delegazione è composta dall'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Rappresentante della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e Istituzioni Specializzate a Ginevra e da Monsignor Alberto Ortega Martín, Officiale della Segreteria di Stato.

UDIENZE

Città del Vaticano, 22 gennaio 2014 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Vescovo Nunzio Galantino, di Cassano all’Ionio, e Segretario Generale ad interim della Conferenza Episcopale Italiana.


martedì 21 gennaio 2014

PRESENTAZIONE DEGLI AGNELLI BENEDETTI NELLA FESTA DI SANT'AGNESE

Città del Vaticano, 21 gennaio 2014 (VIS). Oggi, memoria liturgica di Sant'Agnese, sono stati presentati al Santo Padre, nella Casa Santa Marta, gli agnelli benedetti questa mattina nella Basilica dove è sepolta la santa, sulla via Nomentana, a Roma. La lana di questi agnelli sarà utilizzata per confezionare i Pallii dei nuovi Arcivescovi Metropoliti.

Il Pallio - una fascia di stoffa tessuta in lana bianca, decorata da sei croci in seta nera - è un'insegna liturgica d'onore e di giurisdizione che viene indossata dal Papa e dagli Arcivescovi Metropoliti nelle loro Chiese e in quelle delle loro Province. Il sacro Pallio è custodito in una teca posta ai piedi dell'Altare della Confessione nella Basilica di San Pietro. Il rito dell'imposizione dei Pallii agli Arcivescovi Metropoliti è compiuto dal Santo Padre il 29 giugno, nella Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, in segno di comunione con la sede apostolica.

Le religiose del convento romano di San Lorenzo in Panisperna allevano gli agnelli che sono offerti al Santo Padre dai Canonici Regolari Lateranensi nella memoria liturgica di Sant'Agnese, martirizzata intorno all'anno 305 e rappresentata nella iconografia tradizionale con un agnello.

APOSTOLATO DEL MARE: RAFFORZARE LA SOLIDARIETÀ FRA LE NAZIONI

Città del Vaticano, 21 gennaio 2014 (VIS). "Non possiamo ignorare la situazione penosa in cui molti pescatori e le loro famiglie stanno vivendo. e un pensiero speciale va ai marittimi ancora ostaggio dei pirati e delle loro famiglie in attesa". Con questa parole il Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, ha inaugurato ieri mattina, a Roma, l'Incontro annuale dei Coordinatori Regionali dell'Apostolato del Mare, che proseguirà fino al 24 gennaio. Domani 22 gennaio, i partecipanti assisteranno alla Udienza Generale del Papa.

Nel suo intervento il Porporato ha chiesto ai cappellani e a quanti si occupano dell'assistenza ai marittimi, di essere, ove possibile, accanto a chi vive il dramma dei sequestri in mare e di mostrare ai loro familiari "il volto amorevole della Chiesa". Il Cardinale Vegliò ha inoltre ricordato che il Beato Giovanni Paolo II aveva sollecitato la promozione di uno spirito ecumenico nel mondo marittimo per promuovere la cooperazione e il reciproco coordinamento dei progetti tra le Conferenze Episcopali e gli Ordinari locali adeguandoli alla situazione attuale. Di fronte al fenomeno dell'apertura di nuove rotte marittime e la fusione delle aziende per ottenere i massimi benefici di efficienza e di profitto, il Cardinale ha insistito sulla necessità di rafforzare la solidarietà tra le nazioni e la condivisone delle risorse.

Per migliorare l'attività dell'Apostolato del mare, il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha suddiviso il mondo in nove regioni: Nord America e Caraibi, America Latina, Africa Oceano Indiano, Africa occidentale, Europa, Asia del Sud, Asia Orientale e del Sud, Stati Arabi del Golfo e Gibuti.

All'incontro sono intervenuti il Dottor Roberto Giorgi, Presidente della Compagnia "Vships", leader globale di servizi marittimi, che opera nel commercio, nelle crociere, nei settori dell'energia e della difesa, che parlerà delle tendenze, degli sviluppi e dei principali problemi del settore marittimo nei prossimi cinque anni. Il Monsignor Giacomo Martino, Consultore del Dicastero e il Signor John Green, dell'Apostolato del Mare della Gran Bretagna, tratteranno di come in questo momento di crisi economica globale, il networking e la condivisione delle esperienze pastorali possono promuovere e sostenere il ministero marittimo e tutte le attività connesse. Monsignor Martino farà anche una presentazione relativa ad un tema tragico, la moderna schiavitù che colpisce un gran numero di pescatori, assoggettandoli al lavoro forzato, su navi sub-standard, ove rischiano la vita, la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento sessuale. L'Avvocato Deirdre Fitzpatrick, Direttrice del "Seafarers' Right International" (SRI) un centro indipendente dedicato a far progredire i diritti dei marittimi, parlerà di questioni che riguardano la loro vita e la violazione dei loro diritti.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 21 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Yoro (Honduras), presentata dal Vescovo Jean-Louis Giasson, P.M.E., in conformità al canone 401, paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Monsignor Joseph de Metz-Noblat, Vescovo di Langres (superficie: 6.211; popolazione: 194.100; cattolici: 142.500; sacerdoti: 44; religiosi: 85; diaconi permanenti: 16), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a Cherbourg (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1987. Dal 1987 al 1995 è stato Vicario a Saint-Michel e poi a Commercy; dal 1995 al 2005 Parroco del gruppo parrocchiale di Triaucourt et Rembercourt, e poi di Verdun; dal 1987 al 2005 Cappellano del Mouvement Eucharistique des Jeunes; dal 1990 al 2001 Responsabile del servizio diocesano per le vocazioni; dal 1999 al 2005 Responsabile diocesano della pastorale giovanile; dal 2005 al 2011 Superiore del Seminario propedeutico interdiocesano “Saint Jean-Baptiste” di Nancy. È stato membro del Tribunale interdiocesano, prima come Difensore del Vincolo e dal 2003 come Vicario giudiziale aggiunto. Dal 2006 al 2012 è stato Direttore nazionale dell’Unione Apostolica del Clero. Finora Vicario Generale di Verdun (Francia), succede al Vescovo Philippe Gueneley, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti di età.


lunedì 20 gennaio 2014

GRATITUDINE DEL PAPA PER IL SERVIZIO DEI DIRIGENTI E DEL PERSONALE DELL'ISPETTORATO DI PUBBLICA SICUREZZA PRESSO IL VATICANO

Città del Vaticano, 20 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre ha ricevuto - primo incontro del suo Pontificato - i dirigenti e il personale dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, una struttura della Polizia di Stato italiana che si occupa della protezione del Pontefice durante le sue visite in territorio italiano e della vigilanza in Piazza San Pietro, d'intesa con le autorità della Santa Sede.

Papa Francesco ha espresso gratitudine per il servizio svolto dall'Ispettorato, specialmente quello in Piazza San Pietro. "Tutti siamo consapevoli - ha affermato - della necessità di operare sempre affinché sia tutelata la peculiarità di questo luogo singolare, preservandone il carattere di spazio sacro e universale. E per questo ci vuole una vigilanza discreta ma attenta. In effetti, in Piazza San Pietro la gente è serena, si muove tranquilla, gusta un senso di pace".

"Penso anche al vostro impegno durante i momenti di maggiore concorso di fedeli, che giungono da tutto il mondo per incontrare il Papa, per pregare vicino alla tomba di san Pietro e a quelle dei suoi Successori, specialmente di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Il vostro lavoro richiede preparazione tecnica e professionale, congiunta a vigilanza attenta, a gentilezza e dedizione. I pellegrini e i turisti, come anche quanti lavorano nei vari uffici della Santa Sede, sanno di poter contare sulla vostra cordiale assistenza".

Papa Francesco non ha mancato di ricordare l'efficace attività dell'Ispettorato "svolta durante i giorni che hanno preceduto il Conclave, a seguito della rinuncia di Papa Benedetto. Approfitto di questo incontro - ha detto - per rinnovare il grazie più sincero, mio e dei miei collaboratori, a tutti coloro che in quelle circostanze hanno offerto il loro apporto perché tutto si svolgesse con ordine e tranquillità".

"E vorrei augurare - ha detto infine il Papa - che il periodo trascorso nel servizio presso il Vaticano sia per ognuno di voi un’opportunità per crescere nella fede. La fede è il più prezioso tesoro che le vostre famiglie vi hanno affidato e che voi siete chiamati a trasmettere ai vostri figli. È importante riscoprire il messaggio del Vangelo e accoglierlo in profondità nella propria coscienza e nel concreto della vita quotidiana, testimoniando con coraggio l’amore di Dio in ogni ambiente, anche in quello del lavoro".

LA FIDUCIA NEL SIGNORE: QUESTA È LA CHIAVE DEL SUCCESSO DELLA VITA

Città del Vaticano, 20 gennaio 2014 (VIS). Alle 16:00 di ieri pomeriggio, domenica, il Santo Padre ha compiuto una visita pastorale alla Parrocchia romana "Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio", nel settore centro della diocesi di Roma. Al suo arrivo il Papa ha potuto conoscere le diverse realtà della parrocchia salutando i fedeli, i bambini battezzati negli ultimi mesi con i genitori, gli sposi novelli e le famiglie giovani. Il Papa ha anche incontrato i poveri e i senza fissa dimora che gravitano nella zona della stazione ferroviaria di Roma Termini.

Dopo aver confessato cinque persone, alle 18:00, Papa Francesco ha presieduto nella Basilica del Sacro Cuore la Celebrazione Eucaristica.

L'omelia del Santo Padre è stata dedicata al brano del Vangelo che racconta come Giovanni mentre battezza Gesù dice: "Ecco l'Agnello di Dio, Colui che toglie il peccato del mondo".

"Gesù è chiamato l’Agnello: è l’Agnello che toglie il peccato del mondo. Uno può pensare: - ha detto il Papa - ma come, un agnello, tanto debole, un agnellino debole, come può togliere tanti peccati, tante cattiverie? Con l’Amore. Con la sua mitezza. Gesù non ha mai smesso di essere agnello: mite, buono, pieno d’amore, vicino ai piccoli, vicino ai poveri. Era lì, fra la gente, guariva tutti, insegnava, pregava. Tanto debole Gesù, come un agnello. Ma ha avuto la forza di portare su di sé tutti i nostri peccati, tutti. 'Ma, Padre, Lei non sa la mia vita: io ne ho uno che…, non posso portarlo nemmeno con un camion…'. Tante volte, quando guardiamo la nostra coscienza, ne troviamo alcuni che sono grossi! Ma Lui li porta. Lui è venuto per questo: per perdonare, per fare la pace nel mondo, ma prima nel cuore. Forse ognuno di noi ha un tormento nel cuore, forse ha un buio nel cuore, forse si sente un po’ triste per una colpa… Lui è venuto a togliere tutto questo, Lui ci dà la pace, Lui perdona tutto".

"Tante volte abbiamo fiducia in un medico: è bene, perché il medico c’è per guarirci; abbiamo fiducia in una persona: i fratelli, le sorelle ci possono aiutare. È bene avere questa fiducia umana, tra di noi. Ma dimentichiamo la fiducia nel Signore: questa è la chiave del successo della vita. La fiducia nel Signore, affidiamoci al Signore!".

"E questa è una scommessa che dobbiamo fare: affidarci a Lui, e mai delude. Mai, mai! Sentite bene, voi ragazzi e ragazze, che incominciate la vita adesso: Gesù mai delude".

ESSERE DISCEPOLI DELL’AGNELLO SIGNIFICA NON VIVERE COME UNA "CITTADELLA ASSEDIATA", MA COME UNA CITTÀ POSTA SUL MONTE, APERTA, ACCOGLIENTE, SOLIDALE

Città del Vaticano, 19 gennaio (VIS). Alle 12:00 di oggi il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha commentato il Vangelo di oggi in cui San Giovanni Evangelista racconta l'incontro tra Gesù e Giovanni Battista presso il fiume Giordano. Il Battista vede Gesù che avanza tra la folla e, ispirato dall'alto, riconosce il Lui l'inviato di Dio, esclamando: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!".

"Il verbo che viene tradotto con 'toglie' - ha spiegato il Pontefice - significa letteralmente 'sollevare', 'prendere su di sé'. Gesù è venuto nel mondo con una missione precisa: liberarlo dalla schiavitù del peccato, caricandosi le colpe dell’umanità. In che modo? Amando. Non c’è altro modo di vincere il male e il peccato se non con l’amore che spinge al dono della propria vita per gli altri. Nella testimonianza di Giovanni Battista, Gesù ha i tratti del Servo del Signore, che 'si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori' fino a morire sulla croce".

Nel Giordano "il Battista vede dinanzi a sé un uomo che si mette in fila con i peccatori per farsi battezzare, pur non avendone bisogno. Un uomo che Dio ha mandato nel mondo come agnello immolato. Nel Nuovo Testamento il termine 'agnello' ricorre più volte e sempre in riferimento a Gesù. Questa immagine dell’agnello potrebbe stupire; infatti, un animale che non si caratterizza certo per forza e robustezza si carica sulle proprie spalle un peso così opprimente. La massa enorme del male viene tolta e portata via da una creatura debole e fragile, simbolo di obbedienza, docilità e di amore indifeso, che arriva fino al sacrificio di sé. L’agnello non è un dominatore, ma è docile; non è aggressivo, ma pacifico; non mostra gli artigli o i denti di fronte a qualsiasi attacco, ma sopporta ed è remissivo. E così è Gesù! Così è Gesù, come un agnello".

"Che cosa significa per la Chiesa, per noi, oggi, essere discepoli di Gesù Agnello di Dio? - si è interrogato il Pontefice - (...) È un buon lavoro! Noi cristiani dobbiamo fare questo: mettere al posto della malizia l’innocenza, al posto della forza l’amore, al posto della superbia l’umiltà, al posto del prestigio il servizio. Essere discepoli dell’Agnello significa non vivere come una 'cittadella assediata', ma come una città posta sul monte, aperta, accogliente, solidale. Vuol dire non assumere atteggiamenti di chiusura, ma proporre il Vangelo a tutti, testimoniando con la nostra vita che seguire Gesù ci rende più liberi e più gioiosi".

MIGRANTI: NON PERDETE LA SPERANZA DI UN MONDO MIGLIORE!

Città del Vaticano, 19 gennaio 2014 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che oggi si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, tema che ha trattato nel Messaggio: "Migranti e rifugiati: verso un mondo migliore", pubblicato già qualche mese fa.

"Rivolgo un saluto speciale alle rappresentanze di diverse comunità etniche qui convenute - ha detto - in particolare alle comunità cattoliche di Roma. Cari amici, voi siete vicini al cuore della Chiesa, perché la Chiesa è un popolo in cammino verso il Regno di Dio, che Gesù Cristo ha portato in mezzo a noi. Non perdete la speranza di un mondo migliore! Vi auguro di vivere in pace nei Paesi che vi accolgono, custodendo i valori delle vostre culture di origine".

"Vorrei ringraziare - ha proseguito il Pontefice - coloro che lavorano con i migranti per accoglierli e accompagnarli nei loro momenti difficili, per difenderli da quelli che il beato Scalabrini definiva 'i mercanti di carne umana', che vogliono schiavizzare i migranti! In modo particolare, intendo ringraziare la Congregazione dei Missionari di San Carlo, i padri e le suore Scalabriniani che tanto bene fanno alla Chiesa e si fanno migranti con i migranti".

"In questo momento pensiamo ai tanti migranti, tanti rifugiati, alle loro sofferenze, alla loro vita, tante volte senza lavoro, senza documenti, tanto dolore; e possiamo tutti insieme rivolgere una preghiera per i migranti e i rifugiati che vivono situazioni più gravi e più difficili", ha concluso il Papa invitando i presenti a recitare l'Ave Maria.

PAPA FRANCESCO: VIGILARE PER TENERE ALTO IL LIVELLO ETICO DELLA COMUNICAZIONE

Città del Vaticano, 18 gennaio 2014 (VIS). Nella cornice del 90° anniversario dell'inizio delle trasmissioni radiofoniche e del 60° di quelle televisive della RAI (Radiotelevisione Italiana), i Dirigenti e Dipendenti della RAI sono stati ricevuti questa mattina in udienza da Papa Francesco che, nel suo discorso, ha presentato alcune riflessioni sul valore e le esigenze del servizio pubblico.

Nel porre in evidenza la collaborazione fra la Santa Sede e la RAI, il Papa ha ricordato che: "Sia sul versante della radio, sia su quello delle televisione, il popolo italiano ha sempre potuto accedere alle parole e, successivamente, alle immagini del Papa e degli eventi della Chiesa, in Italia, mediante il servizio pubblico della RAI. Questa collaborazione si realizza con i due enti vaticani: la Radio Vaticana e il Centro Televisivo Vaticano". Fra gli eventi della Chiesa trasmessi da radio e televisione, il Papa ha citato il Concilio Vaticano II, le elezioni dei Pontefici, il Giubileo dell'Anno 2000, i funerali del Beato Giovanni Paolo II e le produzioni di carattere religioso della RAI negli anni Cinquanta e Sessanta, come il film "Francesco" di Liliana Cavani (1966) e "Atti degli Apostoli" di Roberto Rossellini (1969), quest'ultimo con la collaborazione del futuro cardinale arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, S.I.

"La RAI - ha detto il Papa - è stata testimone dei processi di cambiamento della società italiana nelle sue rapide trasformazioni, e ha contribuito in maniera speciale al processo di unificazione linguistico-culturale dell’Italia. (...) Ma il fare memoria di un passato ricco di conquiste ci chiama a un rinnovato senso di responsabilità per l’oggi e per il domani. A tutti voi (...) ricordo che la vostra professione, oltre che informativa, è formativa, è un servizio pubblico, cioè un servizio al bene comune. Un servizio alla verità, un servizio alla bontà e un servizio alla bellezza. Tutte le professionalità che fanno parte della RAI (...) sanno di appartenere ad un’azienda che produce cultura ed educazione, che offre informazione e spettacolo, raggiungendo in ogni momento della giornata una gran parte di italiani. È una responsabilità a cui chi è titolare del servizio pubblico non può per nessun motivo abdicare".

"La qualità etica della comunicazione - ha detto infine il Papa - è frutto, in ultima analisi, di coscienze attente, non superficiali, sempre rispettose delle persone, sia di quelle che sono oggetto di informazione, sia dei destinatari del messaggio. Ciascuno, nel proprio ruolo e con la propria responsabilità, è chiamato a vigilare per tenere alto il livello etico della comunicazione, ed evitare quelle cose che fanno tanto male: la disinformazione, la diffamazione e la calunnia. Mantenere il livello etico".

Il Papa ha concluso il suo discorso esortando i dirigenti e dipendenti della RAI e delle altre Reti e Associazioni rappresentante a "porsi al servizio della crescita umana, culturale e civile della società".

ULTIMA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE INTERNAZIONALE DI INCHIESTA SU MEDJUGORJE

Città del Vaticano, 18 gennaio 2014 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha confermato che ieri, venerdì 17 gennaio, ha avuto luogo l'ultima riunione della Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje, costituita presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la presidenza del Cardinale Camillo Ruini. La Commissione ha così terminato i suoi lavori. Come previsto, l'esito dello studio verrà ora sottoposto alle competenti istanze della stessa Congregazione.

CARDINALE CAÑIZARES INVIATO SPECIALE DEL PAPA A PANAMÁ

Città del Vaticano, 18 gennaio 2014 (VIS). Il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, è stato nominato dal Papa Suo Inviato Speciale a Panamá per le celebrazioni conclusive dell’anno giubilare indetto nel V centenario dell’erezione della prima Diocesi (Santa Maria la Antigua) sulla terra ferma del Continente americano, che avranno luogo nei giorni 14-15 febbraio 2014.

UDIENZE

Città del Vaticano, 20 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

- L'Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

- Il Vescovo Alain de Raemy, Ausiliare di Lausanne, Genève et Fribourg (Svizzera).

Sabato 18 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Karl Lehmann, Vescovo di Mainz (Repubblica Federale di Germania).


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 20 gennaio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Barcelona (Venezuela), presentata dal Vescovo César Ramón Ortega Herrera, per raggiunti limiti d'età.

Sabato 18 gennaio il Santo Padre ha nominato l'Arcivescovo Martin Krebs, Nunzio Apostolico in Tonga, attualmente Nunzio Apostolico in Nuova Zelanda, Isole Cook, Fiji, Kiribati, Palau, Samoa, Stati Federati di Micronesia, Vanuatu e Delegato Apostolico nell'Oceano Pacifico.

venerdì 17 gennaio 2014

IL PAPA RICEVE UNA DELEGAZIONE ECUMENICA DALLA FINLANDIA ED INVITA A NON DISISTERE DALL'IMPEGNO PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI

Città del Vaticano, 17 gennaio 2014 (VIS). In occasione della festa di Sant'Enrico di Uppsala, Patrono della Finlandia, Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza una Delegazione Ecumenica della Chiesa Luterana della Finlandia, che da venticinque anni si reca in pellegrinaggio a Roma nella festa del Santo Patrono.

"Ai membri della comunità di Corinto, segnata da divisioni - ha detto il Papa - l’apostolo chiede: 'Cristo è stato forse diviso?'. Questa domanda è stata scelta come tema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che inizieremo domani; oggi, essa è rivolta a noi. Davanti ad alcune voci che non riconoscono più come obiettivo perseguibile la piena e visibile unità della Chiesa, siamo invitati a non desistere nel nostro sforzo ecumenico, fedeli a quanto lo stesso Signore Gesù ha invocato dal Padre: che 'tutti siano una cosa sola'".

"Nel tempo attuale, anche il cammino ecumenico e le relazioni tra i cristiani stanno attraversando significativi cambiamenti, dovuti in primo luogo al fatto che ci troviamo a professare la nostra fede nel contesto di società e culture dove è sempre meno presente il riferimento a Dio e a tutto ciò che richiama la dimensione trascendente della vita. Lo notiamo soprattutto in Europa, ma non soltanto".

"Proprio per questo motivo, bisogna che la nostra testimonianza si concentri sul centro della nostra fede, sull’annuncio dell’amore di Dio che si è manifestato in Cristo suo Figlio. Troviamo qui spazio per crescere nella comunione e nell’unità tra di noi, promuovendo l’ecumenismo spirituale, che nasce direttamente dal comandamento dell’amore lasciato da Gesù ai suoi discepoli. A tale dimensione faceva riferimento anche il Concilio Vaticano II: 'Questa conversione del cuore e questa santità di vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l’unità dei cristiani, devono essere considerate come l’anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale'. L’ecumenismo è infatti un processo spirituale, che si realizza nell’obbedienza fedele al Padre, nel compimento della volontà di Cristo e sotto la guida dello Spirito Santo".

Papa Francesco ha preso congedo dalla Delegazione di Finlandia invitando tutti ad invocare senza stancarsi "l’aiuto della grazia di Dio e l’illuminazione dello Spirito Santo, che ci introduce nella verità tutta intera, portatrice di riconciliazione e di comunione".


UDIENZA AL PERSONALE DELLA FLORERIA

Città del Vaticano, 17 gennaio 2014 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il personale della Floreria con i familiari. Compito principale della Floreria è la preparazione logistica delle udienze e delle celebrazioni nella Basilica Vaticana, in Piazza San Pietro, nell'Aula Paolo VI, nel Palazzo Apostolico e nelle altre Basiliche Papali. Altro compito affidato alla Floreria è quello dell'arredamento degli appartamenti vaticani, dall'appartamento del Pontefice, a quelli dei cardinali, dei vescovi e dei prelati di Curia e la manutenzione ordinaria degli stessi. La Floreria conta tre laboratori per i lavori di restauro, uno di tappezzeria e cucitura, uno di ebanisteria e restauro per i mobili e un laboratorio di doratura,

"In questi mesi - ha commentato Papa Francesco - mi sono reso conto di come sia prezioso il vostro lavoro" che "richiede spirito di sacrificio e molta pazienza. Penso, ad esempio, all’operazione di sistemare ogni settimana le migliaia di sedie per i pellegrini che vengono alle Udienze generali; come anche al lavoro nei vostri vari laboratori. Vi ringrazio di cuore per la cura, la professionalità e la disponibilità con cui svolgete il vostro lavoro. Vi incoraggio a perseverare nella fedeltà ai vostri doveri e a mantenere tra di voi un clima di serenità, di reciproca fiducia e di benevolenza. Questo stile di vita e di lavoro ritornerà a beneficio di tutta la comunità lavorativa del Vaticano".

Infine il Papa ha salutato i membri del personale della Floreria invocando su di essi e le loro famiglie la protezione di san Giuseppe lavoratore.

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