Città del Vaticano, 28 maggio 2012 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico un Comunicato relativo all'Udienza del Presidente del Costa Rica: "Nella mattinata di oggi, 28 maggio 2012, il Presidente della Repubblica di Costa Rica, la Signora Laura Chinchilla Miranda, è stata ricevuta in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrata con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".
"Durante i cordiali colloqui, sono state evidenziate le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede, la Chiesa e lo Stato e se ne è auspicato l’ulteriore rafforzamento con un Accordo rispettoso dell’identità del Paese e della sana autonomia e collaborazione esistente fra le Autorità civili e quelle ecclesiastiche. Si è quindi ricordato il particolare contributo offerto dalla Chiesa, tramite le sue istituzioni educative, sociali e caritative. Nel corso della conversazione ci si è infine soffermati sull’importanza di continuare a tutelare la dignità fondamentale dell’essere umano fin dal suo concepimento".
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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana... [+]
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lunedì 28 maggio 2012
UNITÀ DI PENTECOSTE VINCE DIVISIONI E CONTRAPPOSIZIONI
Città del Vaticano, 27 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha presieduto nella Basilica Vaticana, la Santa Messa della Solennità di Pentecoste, concelebrata con i Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi presenti a Roma.
Nell'omelia Benedetto XVI si è soffermato su di un aspetto essenziale del mistero della Pentecoste, che ai giorni nostri conserva tutta la sua importanza, ed ha detto: "La Pentecoste è la festa dell’unione, della comprensione e della comunione umana. Tutti possiamo constatare come nel nostro mondo, anche se siamo sempre più vicini l’uno all’altro con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione (...), la comprensione e la comunione tra le persone sia spesso superficiale e difficoltosa. Permangono squilibri che non di rado portano a conflitti; il dialogo tra le generazioni si fa faticoso (...); assistiamo a fatti quotidiani in cui ci sembra che gli uomini stiano diventando più aggressivi e più scontrosi; comprendersi sembra troppo impegnativo e si preferisce rimanere nel proprio io, nei propri interessi".
"Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo". Però "Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E come?". Paradossalmente abbiamo a disposizione una dovizia di mezzi di comunicazione ma la comprensione reciproca diminuisce.
"L’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a Pentecoste. In quel mattino (...) lo Spirito Santo discese sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un fuoco di amore capace di trasformare. La paura scomparve, il cuore sentì una nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in modo che tutti potessero capire l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. A Pentecoste, dove c’era divisione ed estraneità, sono nate unità e comprensione".
Nel Vangelo di oggi, Gesù "parlando dello Spirito Santo, ci spiega che cos’è la Chiesa e come essa debba vivere per essere se stessa, per essere il luogo dell’unità e della comunione nella Verità; ci dice che agire da cristiani significa non essere chiusi nel proprio 'io', ma orientarsi verso il tutto; significa accogliere in se stessi la Chiesa tutta intera o, ancora meglio, lasciare interiormente che essa ci accolga. (...) Così lo Spirito Santo, Spirito di unità e di verità, può continuare a risuonare nei cuori e nelle menti degli uomini e spingerli ad incontrarsi ed accogliersi a vicenda".
Lo Spirito Santo ci guida nella comprensione della verità che è Gesù "ma solo diventando capaci di ascoltare e di condividere, solo nel 'noi' della Chiesa, con un atteggiamento di profonda umiltà interiore. (...) Dove gli uomini vogliono farsi Dio, possono solo mettersi l’uno contro l’altro. Dove invece si pongono nella verità del Signore, si aprono all’azione del suo Spirito che li sostiene e li unisce".
Benedetto XVI si è soffermato anche sulla seconda lettura della liturgia di oggi, nella quale San Paolo avverte che la vita dell'uomo è caratterizzata da un conflitto interiore fra impulsi che provengono dalla carne e impulsi che provengono dallo Spirito. I primi "sono i peccati di egoismo e di violenza, come inimicizia, discordia, gelosia, dissensi (...). È una direzione che porta a perdere la propria vita. Invece lo Spirito Santo ci guida verso le altezze di Dio, perché possiamo vivere già in questa terra il germe di vita divina che è in noi. Afferma, infatti San Paolo: 'Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace'".
Infine il Papa ha esortato i fedeli a vivere "secondo lo Spirito di unità e di verità, e per questo dobbiamo pregare perché lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire nostre verità, e ad accogliere la verità di Cristo trasmessa nella Chiesa".
Nell'omelia Benedetto XVI si è soffermato su di un aspetto essenziale del mistero della Pentecoste, che ai giorni nostri conserva tutta la sua importanza, ed ha detto: "La Pentecoste è la festa dell’unione, della comprensione e della comunione umana. Tutti possiamo constatare come nel nostro mondo, anche se siamo sempre più vicini l’uno all’altro con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione (...), la comprensione e la comunione tra le persone sia spesso superficiale e difficoltosa. Permangono squilibri che non di rado portano a conflitti; il dialogo tra le generazioni si fa faticoso (...); assistiamo a fatti quotidiani in cui ci sembra che gli uomini stiano diventando più aggressivi e più scontrosi; comprendersi sembra troppo impegnativo e si preferisce rimanere nel proprio io, nei propri interessi".
"Con il progresso della scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura, di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto ciò che vogliamo". Però "Tra gli uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l’uno per l’altro? Ritorniamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia? E come?". Paradossalmente abbiamo a disposizione una dovizia di mezzi di comunicazione ma la comprensione reciproca diminuisce.
"L’unità può esserci solo con il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a Pentecoste. In quel mattino (...) lo Spirito Santo discese sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un fuoco di amore capace di trasformare. La paura scomparve, il cuore sentì una nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in modo che tutti potessero capire l’annuncio di Gesù Cristo morto e risorto. A Pentecoste, dove c’era divisione ed estraneità, sono nate unità e comprensione".
Nel Vangelo di oggi, Gesù "parlando dello Spirito Santo, ci spiega che cos’è la Chiesa e come essa debba vivere per essere se stessa, per essere il luogo dell’unità e della comunione nella Verità; ci dice che agire da cristiani significa non essere chiusi nel proprio 'io', ma orientarsi verso il tutto; significa accogliere in se stessi la Chiesa tutta intera o, ancora meglio, lasciare interiormente che essa ci accolga. (...) Così lo Spirito Santo, Spirito di unità e di verità, può continuare a risuonare nei cuori e nelle menti degli uomini e spingerli ad incontrarsi ed accogliersi a vicenda".
Lo Spirito Santo ci guida nella comprensione della verità che è Gesù "ma solo diventando capaci di ascoltare e di condividere, solo nel 'noi' della Chiesa, con un atteggiamento di profonda umiltà interiore. (...) Dove gli uomini vogliono farsi Dio, possono solo mettersi l’uno contro l’altro. Dove invece si pongono nella verità del Signore, si aprono all’azione del suo Spirito che li sostiene e li unisce".
Benedetto XVI si è soffermato anche sulla seconda lettura della liturgia di oggi, nella quale San Paolo avverte che la vita dell'uomo è caratterizzata da un conflitto interiore fra impulsi che provengono dalla carne e impulsi che provengono dallo Spirito. I primi "sono i peccati di egoismo e di violenza, come inimicizia, discordia, gelosia, dissensi (...). È una direzione che porta a perdere la propria vita. Invece lo Spirito Santo ci guida verso le altezze di Dio, perché possiamo vivere già in questa terra il germe di vita divina che è in noi. Afferma, infatti San Paolo: 'Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace'".
Infine il Papa ha esortato i fedeli a vivere "secondo lo Spirito di unità e di verità, e per questo dobbiamo pregare perché lo Spirito ci illumini e ci guidi a vincere il fascino di seguire nostre verità, e ad accogliere la verità di Cristo trasmessa nella Chiesa".
NUOVI DOTTORI CHIESA UNIVERSALE: SAN JUAN DE ÁVILA E SANTA ILDEGARDA DI BINGEN
Città del Vaticano, 27 maggio (VIS). Al termine della Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana, per la Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare il "Regina Caeli" con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.
Prima del Regina Caeli, il Papa ha annunciato che il 7 ottobre prossimo, all'inizio dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, proclamerà Dottori della Chiesa universale San Juan de Avila e santa Ildegarda di Bingen. "Questi due grandi testimoni della fede vissero in periodi storici e ambienti culturali assai diversi. Ildegarda fu monaca benedettina nel cuore del Medioevo tedesco, autentica maestra di teologia e profonda studiosa delle scienze naturali e della musica. Giovanni, sacerdote diocesano negli anni del rinascimento spagnolo, partecipò al travaglio del rinnovamento culturale e religioso della Chiesa e della compagine sociale agli albori della modernità".
"Ma la santità della vita e la profondità della dottrina li rendono perennemente attuali - ha affermato Benedetto XVI - la grazia dello Spirito Santo, infatti, li proiettò in quell’esperienza di penetrante comprensione della rivelazione divina e di intelligente dialogo con il mondo che costituiscono l’orizzonte permanente della vita e dell’azione della Chiesa".
"Soprattutto alla luce del progetto di una nuova evangelizzazione - ha proseguito il Pontefice - alla quale sarà dedicata la menzionata Assemblea del Sinodo dei Vescovi, e alla vigilia dell'Anno della Fede, queste due figure di Santi e Dottori appaiono di rilevante importanza e attualità. Anche ai nostri giorni, attraverso il loro insegnamento, lo Spirito del Signore risorto continua a far risuonare la sua voce e ad illuminare il cammino che conduce a quella Verità che sola può renderci liberi e dare senso pieno alla nostra vita".
Dopo il Regina Caeli, il Papa ha annunciato che: "Stamani a Vannes, in Francia, è stata proclamata Beata Mère Saint-Louis, al secolo Louise-Élisabeth Molé, fondatrice delle Suore della Carità di San Luigi, vissuta tra il XVIII e il XIX secolo. Rendiamo grazie a Dio per questa esemplare testimone dell’amore per Dio e per il prossimo". Infine il Papa ha ricordato che venerdì prossimo, 1° giugno, si recherà a Milano, dove avrà luogo il VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Invito" - ha detto il Papa "tutti a seguire questo evento e a pregare per la sua buona riuscita".
Prima del Regina Caeli, il Papa ha annunciato che il 7 ottobre prossimo, all'inizio dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, proclamerà Dottori della Chiesa universale San Juan de Avila e santa Ildegarda di Bingen. "Questi due grandi testimoni della fede vissero in periodi storici e ambienti culturali assai diversi. Ildegarda fu monaca benedettina nel cuore del Medioevo tedesco, autentica maestra di teologia e profonda studiosa delle scienze naturali e della musica. Giovanni, sacerdote diocesano negli anni del rinascimento spagnolo, partecipò al travaglio del rinnovamento culturale e religioso della Chiesa e della compagine sociale agli albori della modernità".
"Ma la santità della vita e la profondità della dottrina li rendono perennemente attuali - ha affermato Benedetto XVI - la grazia dello Spirito Santo, infatti, li proiettò in quell’esperienza di penetrante comprensione della rivelazione divina e di intelligente dialogo con il mondo che costituiscono l’orizzonte permanente della vita e dell’azione della Chiesa".
"Soprattutto alla luce del progetto di una nuova evangelizzazione - ha proseguito il Pontefice - alla quale sarà dedicata la menzionata Assemblea del Sinodo dei Vescovi, e alla vigilia dell'Anno della Fede, queste due figure di Santi e Dottori appaiono di rilevante importanza e attualità. Anche ai nostri giorni, attraverso il loro insegnamento, lo Spirito del Signore risorto continua a far risuonare la sua voce e ad illuminare il cammino che conduce a quella Verità che sola può renderci liberi e dare senso pieno alla nostra vita".
Dopo il Regina Caeli, il Papa ha annunciato che: "Stamani a Vannes, in Francia, è stata proclamata Beata Mère Saint-Louis, al secolo Louise-Élisabeth Molé, fondatrice delle Suore della Carità di San Luigi, vissuta tra il XVIII e il XIX secolo. Rendiamo grazie a Dio per questa esemplare testimone dell’amore per Dio e per il prossimo". Infine il Papa ha ricordato che venerdì prossimo, 1° giugno, si recherà a Milano, dove avrà luogo il VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Invito" - ha detto il Papa "tutti a seguire questo evento e a pregare per la sua buona riuscita".
OCCORRE RINNOVARE L'ANIMA DELLE ISTITUZIONI
Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). "È necessario formare le coscienze alla luce della Parola di Dio, da cui trae senso e spinta ogni progetto ecclesiale e umano, anche per quanto concerne l'edificazione della città terrena. Occorre rinnovare l'anima delle istituzioni e fecondare la storia con semi di vita nuova", queste le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI nel corso dell'udienza alle migliaia di Rappresentanti del Rinnovamento nello Spirito Santo convenute questa mattina in Piazza San Pietro, in occasione del XL anniversario di fondazione in Italia.
"Nella società attuale - ha detto il Papa - viviamo una situazione per certi versi precaria, caratterizzata dalla insicurezza e dalla frammentarietà delle scelte. Mancano spesso validi punti di riferimento a cui ispirare la propria esistenza. Diventa, pertanto, sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio".
"Oggi i credenti sono chiamati ad una convinta, sincera e credibile testimonianza di fede, strettamente unita all'impegno della carità. Per mezzo della carità, infatti, anche persone lontane o indifferenti al Messaggio del Vangelo riescono ad avvicinarsi alla verità e convertirsi all'amore misericordioso del Padre celeste".
"La vostra opera apostolica - ha ricordato il Papa ai Rappresentanti del "Rinnovamento nello Spirito Santo" - ha (...) contribuito alla crescita della vita spirituale nel tessuto ecclesiale e sociale italiano, mediante cammini di conversione che hanno condotto molte persone ad essere risanate in profondità dall’amore di Dio, e molte famiglie a superare momenti di crisi. Non sono mancati nei vostri gruppi giovani che hanno generosamente risposto alla vocazione di speciale consacrazione a Dio nel sacerdozio o nella vita consacrata". Benedetto XVI ha anche citato le iniziative che il Movimento realizza a favore di quanti vivono in situazioni di disagio ed emarginazione, in particolare l'opera a favore della rinascita spirituale e materiale dei detenuti.
Infine il Pontefice ha esortato i presenti con queste parole: "Non stancatevi di rivolgervi verso il Cielo: il mondo ha bisogno di preghiera. Servono uomini e donne che sentano l’attrazione del Cielo nella loro vita, che facciano della lode al Signore uno stile di vita nuova. E siate cristiani gioiosi! Vi affido tutti a Maria Santissima, presente nel Cenacolo all’evento della Pentecoste".
"Nella società attuale - ha detto il Papa - viviamo una situazione per certi versi precaria, caratterizzata dalla insicurezza e dalla frammentarietà delle scelte. Mancano spesso validi punti di riferimento a cui ispirare la propria esistenza. Diventa, pertanto, sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio".
"Oggi i credenti sono chiamati ad una convinta, sincera e credibile testimonianza di fede, strettamente unita all'impegno della carità. Per mezzo della carità, infatti, anche persone lontane o indifferenti al Messaggio del Vangelo riescono ad avvicinarsi alla verità e convertirsi all'amore misericordioso del Padre celeste".
"La vostra opera apostolica - ha ricordato il Papa ai Rappresentanti del "Rinnovamento nello Spirito Santo" - ha (...) contribuito alla crescita della vita spirituale nel tessuto ecclesiale e sociale italiano, mediante cammini di conversione che hanno condotto molte persone ad essere risanate in profondità dall’amore di Dio, e molte famiglie a superare momenti di crisi. Non sono mancati nei vostri gruppi giovani che hanno generosamente risposto alla vocazione di speciale consacrazione a Dio nel sacerdozio o nella vita consacrata". Benedetto XVI ha anche citato le iniziative che il Movimento realizza a favore di quanti vivono in situazioni di disagio ed emarginazione, in particolare l'opera a favore della rinascita spirituale e materiale dei detenuti.
Infine il Pontefice ha esortato i presenti con queste parole: "Non stancatevi di rivolgervi verso il Cielo: il mondo ha bisogno di preghiera. Servono uomini e donne che sentano l’attrazione del Cielo nella loro vita, che facciano della lode al Signore uno stile di vita nuova. E siate cristiani gioiosi! Vi affido tutti a Maria Santissima, presente nel Cenacolo all’evento della Pentecoste".
100.000 EURO DAL PAPA ALLE VITTIME TERREMOTO IN ITALIA
- Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). Il Pontificio Consiglio "Cor Unum" ha reso pubblico questa mattina un Comunicato in cui si rende noto che: "A seguito del terremoto che, nei giorni scorsi, ha colpito con particolare veemenza il territorio delle circoscrizioni ecclesiastiche di Carpi, Mantova, Modena-Nonantola e Ferrara-Comacchio, il Santo Padre, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum, ha voluto inviare un contributo straordinario di € 100.000, da ripartirsi tra quelle diocesi toccate dalla calamità, a sostegno delle attività di assistenza svolte dalla Chiesa cattolica in favore delle vittime. Tale somma vuole essere un’espressione concreta dei sentimenti di spirituale vicinanza e paterna sollecitudine del Sommo Pontefice nei confronti delle persone colpite dal sisma".
MESSAGGIO AL CATHOLICOS PATRIARCA DELLA CHIESA SIRA D'ORIENTE
Città del Vaticano, 28 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un Messaggio a Sua Santità Mar Dinkha IV, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira d'Oriente, in occasione del cinquantesimo di consacrazione episcopale. Benedetto XVI ricorda la visita del Patriarca a Roma nel 1994 per la firma della Dichiarazione Congiunta sulla Cristologia; la sua presenza ai funerali di Giovanni Paolo II e la visita del 2007, durante la quale il Pontefice auspicò di poter continuare "il cammino comune fino al ristabilimento della piena comunione"
"Ringrazio il Signore - scrive Benedetto XVI - per le numerose benedizioni con le quali ha ricolmato la Chiesa Assira d'Oriente attraverso il suo ministero, e sono grato per il suo impegno nel promuovere un dialogo costruttivo, una proficua collaborazione e crescente amicizia fra le nostre Chiese".
"Desidero anche rinnovare la mia solidarietà alle comunità cristiane in Iraq e in Medio Oriente, e prego affinché si approfondiscano fra i fedeli cattolici e i fedeli assiri efficaci forme di comune testimonianza al Vangelo e di collaborazione pastorale al servizio della pace, della riconciliazione e dell'unità".
Benedetto XVI conclude il Messaggio invocando sul Patriarca le benedizioni della Santissima Trinità.
"Ringrazio il Signore - scrive Benedetto XVI - per le numerose benedizioni con le quali ha ricolmato la Chiesa Assira d'Oriente attraverso il suo ministero, e sono grato per il suo impegno nel promuovere un dialogo costruttivo, una proficua collaborazione e crescente amicizia fra le nostre Chiese".
"Desidero anche rinnovare la mia solidarietà alle comunità cristiane in Iraq e in Medio Oriente, e prego affinché si approfondiscano fra i fedeli cattolici e i fedeli assiri efficaci forme di comune testimonianza al Vangelo e di collaborazione pastorale al servizio della pace, della riconciliazione e dell'unità".
Benedetto XVI conclude il Messaggio invocando sul Patriarca le benedizioni della Santissima Trinità.
INVIATO SPECIALE AL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE UCRAINA
Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 17 aprile, con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale per la Città del Vaticano, Suo Inviato Speciale alla celebrazione di chiusura del Congresso Eucaristico Nazionale d'Ucraina nel VI centenario della costituzione della Sede arcivescovile e metropolita di Lviv dei Latini, in programma a Lviv, il 3 giugno 2012.
INDAGINI CIRCA DIVULGAZIONE DOCUMENTI RISERVATI
Città del Vaticano, 26 maggio 2012 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato questa mattina la dichiarazione che segue relativa alle indagini circa la divulgazione di documenti riservati:
"Confermo che la persona arrestata mercoledì sera per possesso illecito di documenti riservati, rinvenuti nella sua abitazione in territorio vaticano, è il Signor Paolo Gabriele, che rimane tuttora in stato di detenzione.
"Si è conclusa la prima fase di 'istruttoria sommaria' sotto la direzione del Promotore di Giustizia, professor Nicola Picardi, e si è avviata la fase di 'istruttoria formale' condotta dal Giudice istruttore, professor Piero Antonio Bonnet".
"L’imputato ha nominato due avvocati di sua fiducia, abilitati ad agire presso il Tribunale vaticano, e ha avuto la possibilità di incontrarli. Essi potranno assisterlo nelle successive fasi del procedimento. Egli gode di tutte le garanzie giuridiche previste dai codici penale e di procedura penale in vigore nello Stato della Città del Vaticano".
"La fase istruttoria proseguirà fino a che non sia acquisito un quadro adeguato della situazione oggetto di indagine, dopodiché il Giudice istruttore procederà al proscioglimento o al rinvio a giudizio".
UDIENZE
Città del Vaticano, 28 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza:
- La Signora Laura Chincilla Miranda, Presidente della Repubblica di Costa Rica, e Seguito.
- Tre Presuli della Conferenza Episcopale Maltese in Visita "ad Limina Apostolorum":
- L'Arcivescovo Paul Cremona, di Malta, con l'emerito Arcivescovo Joseph Mercieca.
- Il Vescovo Mario Grech, di Gozo.
- Il Vescovo Ralph Heskett, di Gibraltar (Gibraltar), in Visita “ad limina Apostolorum”.
Sabato 26 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi).
ALTRI ATTI PONTIFICI
Città del Vaticano, 28 maggio (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Reverendo Léopold Ouédraogo, Vescovo Ausiliare di Ouagadougou (superficie: 9.600; popolazione: 2.337.000; cattolici: 810.380; sacerdoti:188; religiosi: 905), Burkina Faso. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Ouagadougou (Burkina Faso) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Dal 1979 al 1982 è stato Vicario parrocchiale a Manga; dal 1982 al 1984 è stato insegnante nell'Inter-Seminario "Saint Pierre e Paul"; dal 1986 al 1987 è stato Vicario parrocchiale di Guilongou; dal 1990 al 1993 è stato Vicario parrocchiale a Dapoya; dal 1993 al 1997 è stato professore al Seminario Maggiore "Saint Jean Baptiste"; dal 1997 al 1999: Professore al Seminario Maggiore "Saint Pierre et Paul" e dal 1999 al 2006 Rettore del medesimo Seminario Maggiore; dal 2007 è stato Parroco a "Saint Guillaume de Tanghin e dal 2009 Vicario generale dell'Arcidiocesi di Ouagadougou.
- Ha nominato il Reverendo Elkin Fernando Álvarez Botero, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Medellín (superficie: 687; popolazione: 3.456.000; cattolici: 3.004.000; sacerdoti: 1.027; religiosi: 3.664; diaconi permanenti: 50), Colombia. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a El Retiro (Colombia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1993. Nello stesso anno dell'ordinazione è stato Viceparroco della Cattedrale di Sonsón; dal 1994 al 2000 è stato Formatore e Professore del Seminario Nazionale "Cristo Sacerdote" a La Ceja e dal 2000 al 2003 è stato Rettore ed Economo nel medesimo Seminario; dal 2003 al 2009 è stato collaboratore locale della Nunziatura Apostolica in Colombia a Bogotá; e dal 2010 è stato Direttore del Dipartimento per i Ministeri Gerarchici della Conferenza Episcopale colombiana a Bogotá.
- Ha nominato il Vescovo Philippe Rukamba, Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" della Diocesi di Gikongoro, (Rwanda).
Sabato 26 maggio il Santo Padre:
- Ha eretto la nuova Diocesi di Bafang in Camerun per dismembramento della Diocesi di Nkongsamba, rendendola suffraganea dell'Arcidiocesi di Douala.
- Ha nominato il Reverendo Abraham Kome, Vescovo della nuova Diocesi di Bafang (superficie: 7.229; popolazione: 252.284; cattolici: 131.475; sacerdoti: 31; religiosi: 11), Camerun. Il Vescovo eletto è nato nel 1969 a Loum-ville (Camerun) ed è stato ordinato sacerdote nel 1999. Dal 1999 al 2000 è stato Vicario della Cattedrale e Assistente diocesano della gioventù e dell'infanzia; dal 2000 al 2003 è stato Prefetto della Disciplina e degli Studi nel Seminario Minore di Melong e Cerimoniere diocesano; dal 2003 al 2006 è stato Parroco di "San Francesco Saverio" di Kekem, a Bafang; dal 2006 al 2011 è stato Vicario Generale e dal 2011 Amministratore diocesano di Nkongsamba.
- Ha nominato il Reverendo Dieudonné Espoir Atangana, Vescovo della Diocesi di Nkongsamba (superficie: 10.952; popolazione: 751.000; cattolici: 350.000; sacerdoti: 131; religiosi: 74), Camerun. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Ngongo (Camerun) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1986 al 1987 è stato Vicario parrocchiale; dal 1993 al 2001 è stato Professore e formatore al Seminario Maggiore Interdiocesano Notre Dame de l’Immaculée Conception di Yaoundé, dal 2001 al 2002 Vice Rettore e dal 2002 al 2008 Rettore del medesimo Seminario Maggiore; dal 2008 al 2011 è stato Rettore del Seminario Notre Dame de l’Espérance di Bertoua.
- Ha nominato il Vescovo Jurij Biziak, Vescovo di Koper (superficie: 4.306; popolazione: 267.300; cattolici: 194.800; sacerdoti: 161; religiosi: 91), Slovenia. Finora Ausiliare della medesima Diocesi, il Vescovo Biziak succede al Vescovo Metod Pirh, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
- Ha nominato il Reverendo Léopold Ouédraogo, Vescovo Ausiliare di Ouagadougou (superficie: 9.600; popolazione: 2.337.000; cattolici: 810.380; sacerdoti:188; religiosi: 905), Burkina Faso. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Ouagadougou (Burkina Faso) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Dal 1979 al 1982 è stato Vicario parrocchiale a Manga; dal 1982 al 1984 è stato insegnante nell'Inter-Seminario "Saint Pierre e Paul"; dal 1986 al 1987 è stato Vicario parrocchiale di Guilongou; dal 1990 al 1993 è stato Vicario parrocchiale a Dapoya; dal 1993 al 1997 è stato professore al Seminario Maggiore "Saint Jean Baptiste"; dal 1997 al 1999: Professore al Seminario Maggiore "Saint Pierre et Paul" e dal 1999 al 2006 Rettore del medesimo Seminario Maggiore; dal 2007 è stato Parroco a "Saint Guillaume de Tanghin e dal 2009 Vicario generale dell'Arcidiocesi di Ouagadougou.
- Ha nominato il Reverendo Elkin Fernando Álvarez Botero, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Medellín (superficie: 687; popolazione: 3.456.000; cattolici: 3.004.000; sacerdoti: 1.027; religiosi: 3.664; diaconi permanenti: 50), Colombia. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a El Retiro (Colombia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1993. Nello stesso anno dell'ordinazione è stato Viceparroco della Cattedrale di Sonsón; dal 1994 al 2000 è stato Formatore e Professore del Seminario Nazionale "Cristo Sacerdote" a La Ceja e dal 2000 al 2003 è stato Rettore ed Economo nel medesimo Seminario; dal 2003 al 2009 è stato collaboratore locale della Nunziatura Apostolica in Colombia a Bogotá; e dal 2010 è stato Direttore del Dipartimento per i Ministeri Gerarchici della Conferenza Episcopale colombiana a Bogotá.
- Ha nominato il Vescovo Philippe Rukamba, Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" della Diocesi di Gikongoro, (Rwanda).
Sabato 26 maggio il Santo Padre:
- Ha eretto la nuova Diocesi di Bafang in Camerun per dismembramento della Diocesi di Nkongsamba, rendendola suffraganea dell'Arcidiocesi di Douala.
- Ha nominato il Reverendo Abraham Kome, Vescovo della nuova Diocesi di Bafang (superficie: 7.229; popolazione: 252.284; cattolici: 131.475; sacerdoti: 31; religiosi: 11), Camerun. Il Vescovo eletto è nato nel 1969 a Loum-ville (Camerun) ed è stato ordinato sacerdote nel 1999. Dal 1999 al 2000 è stato Vicario della Cattedrale e Assistente diocesano della gioventù e dell'infanzia; dal 2000 al 2003 è stato Prefetto della Disciplina e degli Studi nel Seminario Minore di Melong e Cerimoniere diocesano; dal 2003 al 2006 è stato Parroco di "San Francesco Saverio" di Kekem, a Bafang; dal 2006 al 2011 è stato Vicario Generale e dal 2011 Amministratore diocesano di Nkongsamba.
- Ha nominato il Reverendo Dieudonné Espoir Atangana, Vescovo della Diocesi di Nkongsamba (superficie: 10.952; popolazione: 751.000; cattolici: 350.000; sacerdoti: 131; religiosi: 74), Camerun. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Ngongo (Camerun) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1986 al 1987 è stato Vicario parrocchiale; dal 1993 al 2001 è stato Professore e formatore al Seminario Maggiore Interdiocesano Notre Dame de l’Immaculée Conception di Yaoundé, dal 2001 al 2002 Vice Rettore e dal 2002 al 2008 Rettore del medesimo Seminario Maggiore; dal 2008 al 2011 è stato Rettore del Seminario Notre Dame de l’Espérance di Bertoua.
- Ha nominato il Vescovo Jurij Biziak, Vescovo di Koper (superficie: 4.306; popolazione: 267.300; cattolici: 194.800; sacerdoti: 161; religiosi: 91), Slovenia. Finora Ausiliare della medesima Diocesi, il Vescovo Biziak succede al Vescovo Metod Pirh, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
venerdì 25 maggio 2012
PRIMO MINISTRO REPUBBLICA CECA DAL PAPA
Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto in un Comunicato, emesso oggi, che nella mattinata di venerdì 25 maggio, Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Signor Peter Necas, Primo Ministro della Repubblica Ceca, che successivamente ha incontrato il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
"Nel corso dei cordiali colloqui, dopo aver ricordato il Viaggio Apostolico di Sua Santità nella Repubblica Ceca nel 2009, sono stati passati in rassegna alcuni temi di comune interesse".
"Circa il disegno di legge sui beni ecclesiastici, attualmente all'esame della Camera dei Rappresentanti, si è auspicato che il processo legislativo si concluda con equità, in modo da rispettare effettivamente il contributo che la Chiesa Cattolica offre all'intero Paese".
"Le due Parti hanno confermato la volontà di regolare tramite un Accordo le relazioni tra lo Stato e la Chiesa e il proposito di mantenere un dialogo regolare e costruttivo ai diversi livelli istituzionali".
DICHIARAZIONE VOTO DI SFIDUCIA PRESIDENTE IOR
Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblica la dichiarazione che segue, relativa all'Istituto per le Opere di Religione (IOR).
"Il 24 maggio 2012 il Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione si è riunito in sessione ordinaria. Fra i temi in agenda, c’era ancora una volta la governance dell’Istituto. Nel tempo, questa ha destato progressiva preoccupazione nel Consiglio e, nonostante ripetute comunicazioni in tal senso al Prof. Gotti Tedeschi, Presidente dell’IOR, la situazione è ulteriormente deteriorata".
"Dopo una delibera, il Board ha adottato all’unanimità un voto di sfiducia del Presidente, per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio. Su tale base è stata rilasciata la seguente dichiarazione:
"Nella sede di riunione ordinaria di questo Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione, il 24 Maggio 2012, alle ore 14, questo Consiglio ha adottato una mozione di sfiducia del Presidente Gotti Tedeschi e ha raccomandato la cessazione del suo mandato quale Presidente e membro del Consiglio".
"I membri del Consiglio sono rattristati per gli avvenimenti che hanno condotto al voto di sfiducia, ma considerano che quest’azione sia importante per mantenere la vitalità dell’Istituto".
"Il Consiglio adesso guarda avanti, al processo di ricerca di un nuovo ed eccellente Presidente, che aiuterà l’Istituto a ripristinare efficaci ed ampie relazioni fra l’Istituto e la comunità finanziaria, basate sul mutuo rispetto di standards bancari internazionalmente accettati".
"Domani si riunirà la Commissione Cardinalizia per trarre le conseguenze della delibera del Consiglio e decidere i passi più opportuni per il futuro".
"Il 24 maggio 2012 il Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione si è riunito in sessione ordinaria. Fra i temi in agenda, c’era ancora una volta la governance dell’Istituto. Nel tempo, questa ha destato progressiva preoccupazione nel Consiglio e, nonostante ripetute comunicazioni in tal senso al Prof. Gotti Tedeschi, Presidente dell’IOR, la situazione è ulteriormente deteriorata".
"Dopo una delibera, il Board ha adottato all’unanimità un voto di sfiducia del Presidente, per non avere svolto varie funzioni di primaria importanza per il suo ufficio. Su tale base è stata rilasciata la seguente dichiarazione:
"Nella sede di riunione ordinaria di questo Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere di Religione, il 24 Maggio 2012, alle ore 14, questo Consiglio ha adottato una mozione di sfiducia del Presidente Gotti Tedeschi e ha raccomandato la cessazione del suo mandato quale Presidente e membro del Consiglio".
"I membri del Consiglio sono rattristati per gli avvenimenti che hanno condotto al voto di sfiducia, ma considerano che quest’azione sia importante per mantenere la vitalità dell’Istituto".
"Il Consiglio adesso guarda avanti, al processo di ricerca di un nuovo ed eccellente Presidente, che aiuterà l’Istituto a ripristinare efficaci ed ampie relazioni fra l’Istituto e la comunità finanziaria, basate sul mutuo rispetto di standards bancari internazionalmente accettati".
"Domani si riunirà la Commissione Cardinalizia per trarre le conseguenze della delibera del Consiglio e decidere i passi più opportuni per il futuro".
INDULGENZE IN OCCASIONE VII INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE
Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Questa mattina è stato pubblicato dalla Penitenzieria Apostolica un Decreto con il quale si concede ai fedeli il dono delle indulgenze in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma a Milano (Italia), dal 30 maggio al 3 giugno prossimo.
Papa Benedetto XVI concede le indulgenze ai fedeli che si preparano spiritualmente a partecipare nel miglior modo possibile all'Incontro così che "veramente pentiti e stimolati dalla carità, si dedichino alla santificazione della famiglia, seguendo l'esempio della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe".
"Si concede l'Indulgenza plenaria alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l'animo distaccato da qualsiasi peccato, devotamente parteciperanno a qualche funzione durante il suddetto Incontro Mondiale delle Famiglie, nonché alla sua solenne conclusione".
"I fedeli, impossibilitati a partecipare a tale evento, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria, alle medesime condizioni, se, uniti spiritualmente ai fedeli presenti a Milano, reciteranno in famiglia il 'Padre Nostro', il 'Credo' e altre devote orazioni per invocare dalla Divina Misericordia le finalità sopra indicate, particolarmente quando le parole del Pontefice verranno trasmesse per televisione e per radio".
"Si concede, inoltre, l'Indulgenza parziale ai fedeli ogniqualvolta, con cuore contrito, nel tempo indicato pregheranno per il bene delle famiglie".
Il Decreto, a firma del Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore e del Vescovo Gianfranco Girotti, O.F.M.Conv., Reggente, rende noto che il tema del VII Incontro Mondiale "La famiglia, il lavoro, la festa" ha "l'intento di indicare come conciliare al meglio le esigenze della famiglia con quelle del lavoro e dei giorni di festa, in speciale modo della domenica,(...) giorno del Signore e giorno dell'uomo, giorno della famiglia e
Papa Benedetto XVI concede le indulgenze ai fedeli che si preparano spiritualmente a partecipare nel miglior modo possibile all'Incontro così che "veramente pentiti e stimolati dalla carità, si dedichino alla santificazione della famiglia, seguendo l'esempio della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe".
"Si concede l'Indulgenza plenaria alle solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l'animo distaccato da qualsiasi peccato, devotamente parteciperanno a qualche funzione durante il suddetto Incontro Mondiale delle Famiglie, nonché alla sua solenne conclusione".
"I fedeli, impossibilitati a partecipare a tale evento, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria, alle medesime condizioni, se, uniti spiritualmente ai fedeli presenti a Milano, reciteranno in famiglia il 'Padre Nostro', il 'Credo' e altre devote orazioni per invocare dalla Divina Misericordia le finalità sopra indicate, particolarmente quando le parole del Pontefice verranno trasmesse per televisione e per radio".
"Si concede, inoltre, l'Indulgenza parziale ai fedeli ogniqualvolta, con cuore contrito, nel tempo indicato pregheranno per il bene delle famiglie".
Il Decreto, a firma del Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore e del Vescovo Gianfranco Girotti, O.F.M.Conv., Reggente, rende noto che il tema del VII Incontro Mondiale "La famiglia, il lavoro, la festa" ha "l'intento di indicare come conciliare al meglio le esigenze della famiglia con quelle del lavoro e dei giorni di festa, in speciale modo della domenica,(...) giorno del Signore e giorno dell'uomo, giorno della famiglia e
UDIENZE
Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:
- Il Signor Petr Nečas, Primo Ministro della Repubblica Ceca, e Seguito.
- Il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, con il Segretario del medesimo Dicastero Arcivescovo Joseph William Tobin.
- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
- Il Signor Petr Nečas, Primo Ministro della Repubblica Ceca, e Seguito.
- Il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, con il Segretario del medesimo Dicastero Arcivescovo Joseph William Tobin.
- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
ALTRI ATTI PONTIFICI
Città del Vaticano, 25 maggio 2012 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Alfred Adewale Martins, Arcivescovo di Lagos (superficie: 3.345; popolazione: 5.421.000; cattolici: 2.488.000; sacerdoti: 278; religiosi: 432), Nigeria. Finora Vescovo di Abeokuta (Nigeria), succede al Cardinale Anthony Olubunmi Okogie, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti di età.
- Ha nominato il Professor Gert Melville, Docente di Storia Medievale all'Università di Dresden (Repubblica Federale di Germania), Membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.
giovedì 24 maggio 2012
AI VESCOVI: PER RILANCIARE EVANGELIZZAZIONE OCCORRE PUNTARE A CIÒ CHE È ESSENZIALE VITA CRISTIANA
Città del Vaticano, 24 maggio 2012 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti alla LXIV Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, ai quali ha rivolto un discorso sulle sfide della nuova evangelizzazione nel contesto di una società sempre più lontana da Dio. "La nostra situazione richiede un rinnovato impulso, che punti a ciò che è essenziale della fede e della vita cristiana. In un tempo nel quale Dio è diventato per molti il grande Sconosciuto e Gesù semplicemente un grande personaggio del passato, non ci sarà rilancio dell'azione missionaria senza il rinnovamento della qualità della nostra fede e della nostra preghiera. (...) Non sapremo conquistare gli uomini al Vangelo se non tornando noi stessi per primi a una profonda esperienza di Dio".
Nel ricordare all'inizio del suo discorso il 50° anniversario del Concilio Vaticano II, l'autunno prossimo, il Papa ha esortato i Vescovi a porre in pratica le indicazioni conciliari per far fronte alle grandi trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo "che hanno conseguenze visibili anche sulla dimensione religiosa". Una situazione di secolarismo caratterizza oggi le società di antica tradizione cristiana, in modo che il patrimonio spirituale e morale che costituisce le radici dell'Occidente "non è più compreso nel suo valore profondo. (...) Una terra feconda rischia così di diventare deserto inospitale".
Fra i segni che suscitano preoccupazione, il Papa ha citato la diminuzione della pratica religiosa e della partecipazione ai sacramenti. "Tanti battezzati hanno smarrito identità e appartenenza: non conoscono i contenuti essenziali della fede o pensano di poterla coltivare prescindendo dalla mediazione ecclesiale. E mentre molti guardano dubbiosi alle verità insegnate dalla Chiesa, altri riducono il Regno di Dio ad alcuni grandi valori, che hanno certamente a che vedere con il Vangelo, ma che non riguardano ancora il nucleo centrale della fede cristiana".
"Purtroppo, è proprio Dio a restare escluso dall’orizzonte di tante persone; e quando non incontra indifferenza, chiusura o rifiuto, il discorso su Dio lo si vuole comunque relegato nell’ambito soggettivo, ridotto a un fatto intimo e privato, marginalizzato dalla coscienza pubblica. Passa da questo abbandono, da questa mancata apertura al Trascendente".
In questo contesto, ha affermato Benedetto XVI "non bastano nuovi metodi di annuncio evangelico o di azione pastorale a far sì che la proposta cristiana possa incontrare maggiore accoglienza e condivisione". Come afferma il Concilio Vaticano II, si tratta "di ripartire da Dio, celebrato, professato e testimoniato. (...) Il nostro primo, vero e unico compito rimane quello di impegnare la vita per ciò che (...) è realmente affidabile, necessario e ultimo. Gli uomini vivono di Dio, di Colui che spesso inconsapevolmente o solo a tentoni ricercano per dare pieno significato all'esistenza: noi abbiamo il compito di annunciarlo, di mostrarlo, di guidare all'incontro con Lui".
"Ma è sempre importante - ha ammonito il Papa - ricordarci che la prima condizione per parlare di Dio è parlare con Dio, diventare sempre più uomini di Dio, nutriti da un'intensa vita di preghiera e plasmati dalla sua Grazia. (...) Lasciamoci trovare e afferrare da Dio, per aiutare ogni persona che incontriamo ad essere raggiunta dalla Verità. (...) La missione antica e nuova che ci sta innanzi è quella di introdurre gli uomini e le donne del nostro tempo alla relazione con Dio, aiutarli ad aprire la mente e il cuore a quel Dio che li cerca e vuole farsi loro vicino, guidarli a comprendere che compiere la sua volontà non è un limite alla libertà, ma è essere veramente liberi, realizzare il vero bene della vita".
"Dio è il garante, non il concorrente, della nostra felicità, e dove entra il Vangelo (...) l'uomo sperimenta di essere oggetto di un amore che purifica, riscalda e rinnova, e rende capace di amare e di servire l'uomo con amore divino".
Nel ricordare all'inizio del suo discorso il 50° anniversario del Concilio Vaticano II, l'autunno prossimo, il Papa ha esortato i Vescovi a porre in pratica le indicazioni conciliari per far fronte alle grandi trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo "che hanno conseguenze visibili anche sulla dimensione religiosa". Una situazione di secolarismo caratterizza oggi le società di antica tradizione cristiana, in modo che il patrimonio spirituale e morale che costituisce le radici dell'Occidente "non è più compreso nel suo valore profondo. (...) Una terra feconda rischia così di diventare deserto inospitale".
Fra i segni che suscitano preoccupazione, il Papa ha citato la diminuzione della pratica religiosa e della partecipazione ai sacramenti. "Tanti battezzati hanno smarrito identità e appartenenza: non conoscono i contenuti essenziali della fede o pensano di poterla coltivare prescindendo dalla mediazione ecclesiale. E mentre molti guardano dubbiosi alle verità insegnate dalla Chiesa, altri riducono il Regno di Dio ad alcuni grandi valori, che hanno certamente a che vedere con il Vangelo, ma che non riguardano ancora il nucleo centrale della fede cristiana".
"Purtroppo, è proprio Dio a restare escluso dall’orizzonte di tante persone; e quando non incontra indifferenza, chiusura o rifiuto, il discorso su Dio lo si vuole comunque relegato nell’ambito soggettivo, ridotto a un fatto intimo e privato, marginalizzato dalla coscienza pubblica. Passa da questo abbandono, da questa mancata apertura al Trascendente".
In questo contesto, ha affermato Benedetto XVI "non bastano nuovi metodi di annuncio evangelico o di azione pastorale a far sì che la proposta cristiana possa incontrare maggiore accoglienza e condivisione". Come afferma il Concilio Vaticano II, si tratta "di ripartire da Dio, celebrato, professato e testimoniato. (...) Il nostro primo, vero e unico compito rimane quello di impegnare la vita per ciò che (...) è realmente affidabile, necessario e ultimo. Gli uomini vivono di Dio, di Colui che spesso inconsapevolmente o solo a tentoni ricercano per dare pieno significato all'esistenza: noi abbiamo il compito di annunciarlo, di mostrarlo, di guidare all'incontro con Lui".
"Ma è sempre importante - ha ammonito il Papa - ricordarci che la prima condizione per parlare di Dio è parlare con Dio, diventare sempre più uomini di Dio, nutriti da un'intensa vita di preghiera e plasmati dalla sua Grazia. (...) Lasciamoci trovare e afferrare da Dio, per aiutare ogni persona che incontriamo ad essere raggiunta dalla Verità. (...) La missione antica e nuova che ci sta innanzi è quella di introdurre gli uomini e le donne del nostro tempo alla relazione con Dio, aiutarli ad aprire la mente e il cuore a quel Dio che li cerca e vuole farsi loro vicino, guidarli a comprendere che compiere la sua volontà non è un limite alla libertà, ma è essere veramente liberi, realizzare il vero bene della vita".
"Dio è il garante, non il concorrente, della nostra felicità, e dove entra il Vangelo (...) l'uomo sperimenta di essere oggetto di un amore che purifica, riscalda e rinnova, e rende capace di amare e di servire l'uomo con amore divino".
LA CHIESA IMPEGNATA NELLA COPERTURA SANITARIA UNIVERSALE
Città del Vaticano, 24 maggio 2012 (VIS). L'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Capo della Delegazione della Santa Sede alla LXV Assemblea Mondiale della Salute, in corso dal 21 al 26 maggio a Ginevra (Svizzera), nel suo intervento di ieri, ha riaffermato il sostegno della Santa Sede alla Risoluzione WHA64.9 sulle "Strutture di finanziamento sostenibile di copertura universale di assistenza sanitaria e servizi". Negli Stati membri è urgente rendere accessibile l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini sulla base dei principi di equità e solidarietà.
L'Arcivescovo Zimowski ha ricordato che Papa Benedetto XVI sottolinea che: "Anche nel campo della salute (...) è importante instaurare una vera giustizia distributiva che garantisca a tutti, sulla base dei bisogni oggettivi, cure adeguate. Di conseguenza, il mondo della salute non può sottrarsi alle regole morali che devono governarlo affinché non diventi disumano".
Il Capo della Delegazione della Santa Sede ha segnalato che diversi paesi con economie emergenti hanno quasi raggiunto la copertura universale dell'assistenza sanitaria, grazie a politiche efficaci che promuovono l'equità, per cui ha ribadito che "nell'impegno di promuovere la copertura universale, i valori fondamentali come l'equità, i diritti umani e la giustizia sociale devono diventare obiettivi espliciti delle politica".
L'Arcivescovo Zimowski ha lanciato un appello per una maggiore solidarietà dei paesi ad alto reddito nei confronti dei paesi a basso reddito, al fine che questi ultimi possano sviluppare sistemi di assistenza sanitaria. In proposito ha citato l'Enciclica "Caritas in veritate" nella quale Benedetto XVI scrive: "Gli stati economicamente più sviluppati faranno il possibile per destinare maggiori quote del loro prodotto interno lordo per gli aiuti allo sviluppo, rispettando gli impegni che su questo punto sono stati presi a livello di comunità internazionale".
Infine l'Arcivescovo Zimowski ha affermato che il progresso verso la copertura universale dell'assistenza sanitaria non può essere unicamente uno sforzo dell'apparato statale, ma richiede il sostegno della società civile e della comunità, il cui contributo all'offerta di servizi sanitari è fondamentale. Nell'ambito di tali forze sociali si contano nel mondo oltre 120.000 istituzioni sociali e di salute pubblica patrocinate dalla Chiesa, ispirate alla carità. "La Chiesa cattolica - ha detto l'Arcivescovo - è presente in molti paesi in via di sviluppo, partner chiave dello Stato nell'offerta di servizi sanitari. "La Chiesa cattolica offre servizi in aree remote a popolazioni rurali a basso reddito, consentendo l'accesso a servizi che altrimenti sarebbero fuori della loro portata. L'impegno e il contributo di tali organizzazioni e istituzioni per conseguire l'accesso universale ai servizi sanitari, meritano il riconoscimento e il sostegno dello Stato e della comunità internazionale senza volerle obbligare a partecipare in attività moralmente inaccettabili", rispettando il loro carattere specifico ed operando in uno spirito di collaborazione.
L'Arcivescovo Zimowski ha ricordato che Papa Benedetto XVI sottolinea che: "Anche nel campo della salute (...) è importante instaurare una vera giustizia distributiva che garantisca a tutti, sulla base dei bisogni oggettivi, cure adeguate. Di conseguenza, il mondo della salute non può sottrarsi alle regole morali che devono governarlo affinché non diventi disumano".
Il Capo della Delegazione della Santa Sede ha segnalato che diversi paesi con economie emergenti hanno quasi raggiunto la copertura universale dell'assistenza sanitaria, grazie a politiche efficaci che promuovono l'equità, per cui ha ribadito che "nell'impegno di promuovere la copertura universale, i valori fondamentali come l'equità, i diritti umani e la giustizia sociale devono diventare obiettivi espliciti delle politica".
L'Arcivescovo Zimowski ha lanciato un appello per una maggiore solidarietà dei paesi ad alto reddito nei confronti dei paesi a basso reddito, al fine che questi ultimi possano sviluppare sistemi di assistenza sanitaria. In proposito ha citato l'Enciclica "Caritas in veritate" nella quale Benedetto XVI scrive: "Gli stati economicamente più sviluppati faranno il possibile per destinare maggiori quote del loro prodotto interno lordo per gli aiuti allo sviluppo, rispettando gli impegni che su questo punto sono stati presi a livello di comunità internazionale".
Infine l'Arcivescovo Zimowski ha affermato che il progresso verso la copertura universale dell'assistenza sanitaria non può essere unicamente uno sforzo dell'apparato statale, ma richiede il sostegno della società civile e della comunità, il cui contributo all'offerta di servizi sanitari è fondamentale. Nell'ambito di tali forze sociali si contano nel mondo oltre 120.000 istituzioni sociali e di salute pubblica patrocinate dalla Chiesa, ispirate alla carità. "La Chiesa cattolica - ha detto l'Arcivescovo - è presente in molti paesi in via di sviluppo, partner chiave dello Stato nell'offerta di servizi sanitari. "La Chiesa cattolica offre servizi in aree remote a popolazioni rurali a basso reddito, consentendo l'accesso a servizi che altrimenti sarebbero fuori della loro portata. L'impegno e il contributo di tali organizzazioni e istituzioni per conseguire l'accesso universale ai servizi sanitari, meritano il riconoscimento e il sostegno dello Stato e della comunità internazionale senza volerle obbligare a partecipare in attività moralmente inaccettabili", rispettando il loro carattere specifico ed operando in uno spirito di collaborazione.
PRESIDENTE BULGARIA E PRIMO MINISTRO MACEDONIA DAL PAPA
Città del Vaticano, 24 maggio 2012 (VIS). Come di consueto, in occasione delle celebrazioni nel contesto della festa liturgica dei Santi Cirillo e Metodio, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate il Presidente Rosen Plevneliev, della Repubblica di Bulgaria, ed il Presidente Nikola Gruevski, della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, con le rispettive Delegazioni. Successivamente ogni Delegazione è stata ricevuta dal Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato e dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
mercoledì 23 maggio 2012
OGNUNO DI NOI È UN MIRACOLO DI DIO, VOLUTO DA LUI E CONOSCIUTO PERSONALMENTE DA LUI
Città del Vaticano, 23 maggio 2012 (VIS). "Ognuno di noi, ogni uomo e ogni donna è un miracolo di Dio, è voluto da Lui ed è conosciuto personalmente da Lui. Per Lui non siamo esseri anonimi, impersonali, ma abbiamo un nome. Lo Spirito Santo, che parla in noi e dice 'Abbà! Padre!', ci fa entrare in questa verità, la comunica alla sfera più intima di noi stessi e riempie la nostra preghiera di serenità e di gioia", ha detto il Santo Padre questa mattina in Piazza San Pietro agli oltre 20.000 pellegrini convenuti per l'Udienza Generale.
Benedetto XVI ha si è soffermato su due Lettere di San Paolo nelle quali l'Apostolo parla dello Spirito Santo che ci permette di chiamare Dio 'Abbà', Padre Nostro ed ha spiegato che: "Il grande maestro della preghiera che è lo Spirito Santo ci insegna a rivolgerci a Dio con i termini affettuosi dei figli, chiamandolo 'Abbà, Padre'. Così ha fatto Gesù; anche nel momento più drammatico della sua vita terrena, Egli non ha mai perso la fiducia nel Padre e lo ha sempre invocato con l’intimità del Figlio amato".
Lo Spirito Santo, dono di Cristo Risorto, "ci colloca in una relazione filiale con Dio, relazione di profonda fiducia, come quella dei bambini; una relazione filiale analoga a quella di Gesù, anche se diversa è l’origine e diverso è lo spessore: Gesù è il Figlio eterno di Dio che si è fatto carne, mentre noi diventiamo figli in Lui, nel tempo, mediante la fede e i Sacramenti del Battesimo e della Cresima".
"Forse l’uomo d’oggi non percepisce - ha affermato il Pontefice - la bellezza, la grandezza e la consolazione profonda contenute nella parola 'padre' con cui possiamo rivolgerci a Dio nella preghiera, perché più di una volta la figura paterna non è sufficientemente presente e positiva nella vita quotidiana. (...) È proprio l’amore di Gesù, il Figlio Unigenito - che giunge al dono di se stesso sulla croce - che ci rivela la vera natura del Padre: Egli è l’Amore".
Nelle Lettera ai Galati San Paolo afferma che lo Spirito "grida in noi Abbà! Padre!, mentre nella Lettera ai Romani dice che siamo noi a gridare 'Abbà! Padre! San Paolo vuole farci comprendere che la preghiera cristiana non avviene mai in senso unico da noi a Dio (...) ma è espressione di una relazione reciproca in cui Dio agisce sempre per primo: è lo Spirito Santo che grida in noi e noi possiamo gridare perché l'impulso viene dalla Spirito Santo. (...) Questa presenza apre la nostra preghiera e la nostra vita agli orizzonti della Trinità e della Chiesa".
"Quando ci rivolgiamo al Padre nella nostra stanza interiore, nel silenzio e nel raccoglimento, non siamo mai soli. Siamo nella grande preghiera della Chiesa, siamo parte di una grande sinfonia che la comunità cristiana sparsa in ogni parte della terra e in ogni tempo eleva a Dio. (...) La preghiera guidata dallo Spirito, che ci fa gridare 'Abbà! Padre!' con Cristo e in Cristo, ci inserisce nell’unico grande mosaico della famiglia di Dio in cui ognuno ha un posto e un ruolo importante, in profonda unità con il tutto".
Infine il Papa ha esortato i fedeli con queste parole: "Cari fratelli e sorelle impariamo a gustare nella nostra preghiera la bellezza di essere amici, anzi figli di Dio, di poterlo invocare con la confidenza e la fiducia che ha un bambino verso i genitori che lo amano. Apriamo la nostra preghiera all’azione dello Spirito Santo perché in noi gridi a Dio 'Abbà! Padre!'".
DONO SPIRITO SANTO SOSTENGA FEDE COMUNITÀ CRISTIANA
Città del Vaticano, 23 maggio 2012 (VIS). Al termine della catechesi dell'Udienza Generale di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha salutato nelle diverse lingue gli oltre 20.000 pellegrini presenti in Piazza San Pietro. Esprimendosi in polacco, il Papa ha ricordato che domenica prossima ricorre la Solennità liturgica di Pentecoste: "Insieme a Maria e agli Apostoli, perseveriamo nella preghiera. Con Cristo chiediamo a Dio nostro Padre, che il Suo Spirito permei il pensare e l'agire, affinché sempre più pienamente corrispondiamo alla dignità di figli di Dio che abbiamo ricevuto".
In slovacco il Papa ha aggiunto: "Preghiamo Dio che mandi lo Spirito Santo con l'abbondanza dei suoi doni perché possiamo divenire testimoni coraggiosi di Cristo". In italiano il Papa ha detto: "Il dono dello Spirito Santo nel giorno di Pentecoste sostenga e alimenti sempre la vita di fede della comunità cristiana: cari giovani, mettete al di sopra di tutto la ricerca di Dio (...); cari ammalati, lo Spirito vi sia di aiuto e conforto nel momento del maggiore bisogno; e voi, cari sposi novelli, con la grazia dello Spirito Santo rendete ogni giorno più salda e profonda la vostra unione".
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